La qualita' piu' bella che ha una centrale nucleare. (1 Viewer)

starless

Forumer attivo
troll, questa è l'ultima volta che ti rispondo.
per quanto mi riguarda faccio sempre solo (o quasi) interventi su mercato italiano
tu, vedo, fai l'agit-prop di professione.

per quanto riguarda la tua patetica obiezione all'argomento riportato da google, ti rimando all'abstract della rivista Stem Cells

Changes in registered congenital anomalies in the republic of belarus after the chernobyl accident - Lazjuk - 2009 - STEM CELLS - Wiley Online Library

A descriptive analysis of birth defects and malformations was performed to assess whether the rates of these defects correlate with the geographic areas of Belarus that received different levels of 137Cs contamination resulting from the Chernobyl catastrophe. Since this accident in 1986, the frequency of both congenital and fetal abnormalities in the Republic of Belarus has apparently increased. This increase is most prominent in areas with at least 555 9Bq/m2 radioactive contamination, although it has not been possible to correlate the individual dose received by a pregnant woman with the incidence of congenital malformations. The types of anomalies that were most increased in frequency were multiple congenital malformations, polydactyly, and reduction limb defects. These malformations are commonly associated with dominant new mutations. Stem Cells 1997; 15(suppl 2): 255-260

addio
 

starless

Forumer attivo
L'azione di sorveglianza epidemiologica condotta dagli istituti superiori di sanità di Russia, Bielorussia e Ucraina, così come anche dall'OMS, su liquidatori, evacuati e popolazione residente (5 milioni) a lungo raggio, non ha evidenziato aumento rispetto alla situazione precedente al disastro né di leucemie, né di tumori solidi altri che il tumore alla tiroide, né infine di anomalie genetiche, malformazioni congenite alla nascita, aborti spontanei o riduzione della fertilità.

sicuramente per alcuni Gesù Cristo è morto di freddo (specie per chi ha motivi economico politici per farlo credere)
la ricerca scientifica, ahinoi, conduce ad altre conclusioni

PLoS ONE: Chernobyl Birds Have Smaller Brains
 
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starless

Forumer attivo
vabbene, prendiamo atto che solo tu hai link indipendenti
e tutti gli studi che indica wiki , essa compresa, sono asserviti

ok

non ho detto che tu non abbia fonti indipendenti il fatto è che come dici tu in wiki chiunque può scrivere
si sa poi che le organizzazioni e i regolatori sono influenzati da interessi e lobby
la ricerca scientifica universitaria un po meno, specie perchè qualunque altra organizzazione di ricerca può falsificare i risultati, potendolo fare, e non facilmente un ricercatore vuole mettere a repentaglio la sua credibilità.

mi farebbe davvero piacere essere del vostro stesso avviso, però invece queste sono le conclusioni amarissime di organizzazioni un po sopra il livello di wiki
se vuoi leggerlo tutto sono + di 300 pagine di ricerca
lo trovi qui
Health Risks from Exposure to Low Levels of Ionizing Radiation: BEIR VII Phase 2

Preface


BACKGROUND


This is the seventh in a series of reports from the National Research Council (NRC) prepared to advise the U.S. government on the relationship between exposure to ionizing radiation and human health.

[...]

CONCLUSION


The committee concludes that the current scientific evidence is consistent with the hypothesis that there is a linear, no-threshold dose-response relationship between exposure to ionizing radiation and the development of cancer in humans.

(caratteri di enfasi miei)

PS come faccio a mettere in ignore il bischerotto?
 
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bischer0tt0

mi sono già rotto
naturalmente anche questi citati qua sono cazzari asserviti ;) ad interessi economici:

Il contributo della scienza al dibattito sul nucleare

L’incidente di Fukushima ha riportato in primo piano la discussione sull’opportunità, per il nostro Paese, di tornare al nucleare. Tutti coloro che vi partecipano, siano essi a favore o contro, sono d’accordo nell’affermare come una scelta del genere vada fatta a sangue freddo e non sull’onda dell’emozione provocata dalla tragedia giapponese. Questo, a parole. Nei fatti invece abbiamo assistito a una mobilitazione del fronte antinuclearista basata soprattutto sull’emotività anziché su argomenti di valore scientifico.
Il contributo che gli scienziati italiani stanno apportando al dibattito in corso, viceversa, dovrebbe essere una delle basi per affrontare la questione in modo più oggettivo possibile.
E in tal senso non possiamo ignorare quanto ha detto Margherita Hack, le cui posizioni politiche sono ben note e che non può essere certo sospettata di simpatie filogovernative, la quale ha affermato in una recente intervista a Sette che “il nucleare è la fonte energetica meno inquinante” (Nucleare, Margerita Hack: “Pulito e meno rischioso del Vesuvio”).
Ad essa si aggiunge Antonino Zichichi, che in un suo intervento su “Il Giornale” parla di “eco catastrofisti che ci rubano il futuro, raccontando bugie su aria ed energia” arrivando a sostenere che “Fukushima rappresenta una Hiroshima culturale” (Nucleare, Hiroshima degli eco-catastrofisti - Interni - ilGiornale.it del 04-04-2011).
Personalmente ritengo che la questione sia davvero troppo importante per essere affrontata su un piano prettamente ideologico ignorando l’opinione di chi, proprio in quanto scienziato, è in grado di portare un contributo basato sulla conoscenza. E la posizione della comunità scientifica italiana, al di là delle idee politiche personali, appare fin troppo chiara.
Dunque, se vogliamo veramente fare una scelta consapevole ed equilibrata penso che sarebbe meglio ascoltare anche punti di vista tanto autorevoli e non solo le paure che, inevitabilmente, fatti come quelli di Fukushima fanno nascere dentro ognuno di noi.

il grassetto NON è mio :D
 
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f4f

翠鸟科
faccio notare, per completezza scientifica, che la Hack è astrofisica e non fisica nucleare
ne ho pieno rispetto ecc ecc , e potrebbe pure aver ragione, ma non è il campo suo

sfruttare la sua militanza politica per potare argomenti, imho, è quindi una questione politica
del tutto lecita e corretta
ma è solo questione politica: come far parlare in merito, ad esempio , il ministro dell'ambiente e non quello dello sviluppo economico
del tutto lecito e corretto, ma non è il suo compito

insomma, resta la frase:
sapessi che silenzio se ciascuno dicesse solo quello che sa ? :)
e si aggiunge:
chissà cosa otterremmo se ciascuno facesse il sò mestè, in questa skassata nazione :)
 

bischer0tt0

mi sono già rotto
naturalmente anche l'oncologo Umberto Veronesi (eletto senatore col PD) non è attendibile: è presidente dell'agenzia per la sicurezza nucleare ;) :D

cmq per sport cito lo stesso una intervista a La Stampa:

Professore, recenti sondaggi dicono che la maggioranza degli italiani è contraria al nucleare. Non la preoccupa andare controcorrente?
«No, anzi, la conflittualità mi stimola. Sono abituato ad affrontare problemi scabrosi. L’importante è essere sicuro che la scelta che faccio sia moralmente corretta».
E in questo caso lo è?
«Assolutamente sì. Come oncologo conosco molto bene le radiazioni e i modi per proteggere i pazienti.Voglio dedicare i prossimi anni ad assicurare i cittadini che non corrono rischi».
Conoscerà altrettanto bene le contestazioni mosse dal fronte degli oppositori, vero?
«Guardi, ci sono essenzialmente tre problemi per quanto riguarda un reattore nucleare. Primo, garantire la sicurezza nel funzionamento ordinario, obiettivo non difficile. Poi c’è la questione delle scorie e mi creda, nessunomai almondo èmorto per inquinamento da scorie. Infine c’è il fattore umano, la possibilità di poter disporre di personale qualificato è fondamentale. Basta pensare che i due grandi incidenti nelle centrali nucleari hanno avuto una caratteristica comune: sono dipesi da errori umani. E’ stato così a Three Mile Island, negliUsa, come a Cernobil».
Quel nome, Cernobil, a distanza di 25 anni agita ancora negli italiani incubi difficili da scacciare.
«Lo so, ma so anche che Cernobil è qualcosa che non potrà più accadere. Là era tutto sbagliato. C’era una macchina vecchia, pensata per usi militari, non civili. Si decise di fare un esperimento, vera follia in una centrale. E il direttore dell’impianto non era un esperto di nucleare».
Con questo che cosa vuol dire?
«Che poiché il fattore umano è cruciale, la mia attenzione maggiore sarà formare personale adeguato dal punto di vista tecnico, scientifico,ma anche psicologico, perché sappia far fronte alla pressione».
Ma dopo un quarto di secolo lontano dal nucleare, l’Italia ha il bagaglio di conoscenze necessarie?
«
Due aspettimi confortano. In primo luogo che abbiamomantenuto viva la ricerca e centri come quello di Casaccia, vicino a Frosinone, sono all’avanguardia. Poi il fatto che partire da zero ci consente di usare le tecnologie più moderne e il tempo necessario a impiantarle ci daràmodo di creare le competenze per usarle almeglio».
C’è chi sostiene che le tecnologie scelte dall’Italia per le nuove centrali rischino di risultare superate una volta che gli impianti entreranno in funzione. Come risponde? «Ma noi non abbiamo ancora fatto una scelta definitiva, per cui l’obiezione non è fondata. E poi, una centrale è studiata per durare da 60 a 100 anni. Se anche ne trascorrono 10 per averla operativa, certo non potrà essere considerata vecchia».
Torniamo al primo problema che lei ha sollevato, il funzionamento del reattore. Gli ambientalisti ripetono che, pure in condizioni di normalità di un impianto, ci sono piccole dispersioni che creano conseguenzeper la salute. E’ vero?
«E’ un’invenzione assoluta. Non esce nulla. Meglio, esce dell’acqua, che può avere minime quantità di radiazioni, ma molto inferiori anche rispetto al livello di legge. Non crea problemi».
Resta la delicatissima questione delle scorie e di come smaltirle. Quando nel 2003 il governo individuò Scanzano Jonico come sede del deposito nazionale, ci fu una sollevazione popolare. Come pensa di affrontare questo aspetto?
«Il discorso è complesso, provo a ridurlo all’essenziale. Solo una piccola parte delle scorie richiede millenni per depotenziarsi completamente. Vanno messe in sicurezza, e ci sono le soluzioni per farlo, dentro una montagna o a grandi profondità. Al tempo stesso, si stanno affinando tecniche per renderle innocue più in fretta. Soprattutto, l’Italia potrà non avere depositi di scorie pericolose».
In che senso?

«Si tende a individuare un unico sito per Continente. In Europa ci sono tre soluzioni allo studio, tutte fuori dai nostri confini. Ma il punto vero è che le scorie sono sì un problema serio e costoso, ma non devono spaventare. Non si sorprenda se dico che c’è più radioattività in un ospedale. O ancora, lo sa che c’è uranio anche in un bicchier d’acqua? ».
Ma tra un bicchier d’acqua e una centrale esiste una bella differenza. La realtà è che c’è ancora paura fra la gente. Questo non conta?
«Ho trascorso la mia vita a combattere le paure ingiustificate. Soltanto 40 anni fa in Italia c’era ancora il timore a usare il forno amicroonde, per non dire di quando cominciò a girare la storia che il pane congelato in freezer fosse cancerogeno. Assurdità, lo sappiamo. Ma voglio dire che spesso la paura è frutto di ignoranza. Sono timori vaghi, confusi, sui quali giocano alcuni movimenti politici. Il risultato? Non si possono usare gli Ogm, non si fa la Tav, si bloccano i termovalorizzatori... ».
Mentre lei non ha dubbi che la soluzione del nucleare sia sicura.

«Certo.Guardiamo che cosa succede nel mondo. Tutti i Paesi puntano sul nucleare. La Cina ha previsto 120 centrali, l’India 60, la Francia ne ha 62, il programma svizzero ne contempla 8 per 8milioni di abitanti. Capisce? E ancora: scommettono sul nucleare Paesi di cui si parla meno, la Lituania, la Slovacchia, l’Armenia. Ma lo sa che anche in Medio Oriente, nella culla del petrolio, hanno imboccato questa strada? Gli Emirati Arabi hanno ordinato 4 reattori, tanti quanti è previsto ne abbia l’Italia. Possibile che siamo noi i più intelligenti a opporci?».
Le fonti rinnovabili non possono essere un’alternativa?
«Sarebbe bellissimo, ma dobbiamo intenderci. Dalle biomasse può arrivare l’1-2% del fabbisogno italiano, così come dalla geotermica. L’idroelettrica è praticamente già al massimo. L’eolica? Procede, ma abbiamo poco vento e bisogna pensare anche al paesaggio e al turismo. E se comunque, per assurdo, riempissimo la penisola di pale, arriveremmo a coprire il 10-15%. Resta il solare, io sto giusto mettendo un impianto nella mia casa in campagna. Ma è questa la dimensione, va bene per le famiglie, non per una grande fabbrica».
Il nucleare evoca anche scenari militari. Lei, che da anni si batte per il disarmo, non si sente un po’ al centro di una contraddizione?
«Per nulla. Lavoro per usare l’atomo a fini di pace. Nel mondo ci sono già oggi 30 mila testate nucleari, non c’entrano con la scelta di realizzare un impianto per produrre energia».
Una centrale agita anche il rischioterrorismo. E’ d’accordo?
«E’ chiaro che servono contromisure, ma non credo sia un pericolo reale pensare a qualcuno che si impossessa di materiale nucleare per costruire una bomba.Troppo difficile».
Lei, pur non essendo iscritto, è stato eletto nelle fila del Pd, un partito contrario al nucleare. Ha provato imbarazzo per questa diversità d’opinione?
«Difendo le mie posizioni di uomo di scienza. So che nel Pd c’è chi ha idee diverse, lo rispetto, ma restiamo distanti. Comunque, non è per questo che mi sono dimesso da senatore».
Così come nel 1987, c’è ancora un referendum che può bloccare il nucleare in Italia. Teme il voto?
«Le rispondo con una battuta. Se dovessero prevalere i contrari, io avrei più tempo libero per dedicarmi alla famiglia e ai miei interessi. Peccato che a rimetterci sarebbe il Paese».
 

f4f

翠鸟科
Carlo Rubbia - Wikipedia

io non so cosa voti Rubbia,
e manco me ne importa

ma mi sembra un pò più competente ...




o chiediamo adesso alla Levi Montalcini, che è Nobel della medicina ?
ma cosa vota ??



ciascun faccia il suo mestiere
se no, al limite, potrebbe finire ad esserci uno storico al vertice del CNR
Roberto de Mattei - Wikipedia
Interpretazione delle catastrofi naturali come castigo divino
 

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