SINIBALDO
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2° Parte
Zoncada, è un personaggio di peso: ex presidente dell'Associazione industriali, consuocero del ministro Pietro Lunardi,
installato al vertice della società autostradale Serravalle da Ombretta Colli (ex presidente della Provincia di Milano), un passato politico fra i repubblicani e ora in Forza Italia, Zoncada è considerato una delle persone più ricche del Lodigiano.
Possiede varie società di autostrasporti e un ingentissimo patrimonio immobiliare.
A Forte dei Marmi ha una villa più sfarzosa di quella della famiglia Agnelli.
Ed eccoci alla vicenda eBiscom.
Dopo qualche sospiro di delusione, Rosmarini e Palenzona (Giampiero) accettano di dividere a metà la futura plusvalenza.
Dopo tutto, resta un bell'affare.
O almeno così credono.
A quel punto Fiorani indica la strada: devono rivolgersi a Egidio Menclossi, dirigente della Bpl Suisse.
Sarà il manager della filiale elvetica a occuparsi di tutto. E così avviene.
Su due società schermo messe a disposizione dalla Bpl Suisse affluiscono 10 miliardi di lire, subito utilizzati per sottoscivere i titoli.
L'operazione avviene senza garanzie reali.
Ed è garantita: nel senso che se le cose, malauguratamente, dovessero andare male per qualsiasi motivo, gli speculatori non dovrebbero farsi carico di alcuna perdita.
Finirebbero sul gobbo dei clienti della Lodi.
Tuttavia, prima di far partire la speculazione, Menclossi chiede a Rosmarini e a Palenzona di accettare un'ulteriore condizione: e cioè di lasciare il guadagno, una volta concluso l'affare, in deposito alla Bpl Suisse almeno per qualche mese.
Non è poi un grosso problema, pensano i due.
E danno il loro consenso.
Quando la eBiscom approda in borsa, il titolo vola subito alle stelle.
E dopo qualche giorno Menclossi convoca Rosmarini a Lugano: la lucrosa speculazione è stata chiusa con un guadagno netto di 1,6 milioni di franchi, circa 1,2 milioni di euro.
Ora non resta che dividere il guadagno.
Nel suo ufficio al secondo piano della Bpl Suisse il manager consegna a Rosmarini due buste.
Contengono 400 banconote da 1.000 franchi ciascuna e sono intestate a Fiorani e Zoncada.
Rosmarini imbocca l'ascensore, scende al piano di sotto e le dà a Fiorani che aspetta il malloppo.
La parte di Rosmarini e Palenzona, di pari importo, finisce invece su due conti aperti per l'occasione. L'operazione eBiscom viene, come si dice in gergo, «smontata» perchè non ne resti traccia.
Passano pochi mesi e Menclossi chiama Rosmarini.
Chiede un appuntamento a Milano nell'ufficio di via Dante del manager dell'Efibanca.
Ci sono brutte notizie per Rosmarini e Palenzona: dei loro soldi lasciati alla Bpl Suisse resta meno di un terzo.
Menclossi si scusa, accenna a investimenti sbagliati.
Rosmarini gli risponde a muso duro: «Potevi dirmi che te li sei rubati, sarebbe stato meglio». Menclossi fa spallucce.
Rosmarini e Palenzona, i promotori dell'operazione, incassano la miseria che resta sui conti: 80 mila euro ciascuno.
Dopo avere ricostruito la storia di questa speculazione, ho preso contatto con i protagonisti della vicenda.
Rosmarini ha detto che si trattava di una «normale operazione finanziaria», e ha confermato il «misero» guadagno, comunque utile «per le vacanze».
Palenzona (Giampiero) ha precisato che Palenzona (Fabrizio) «è molto...(parole irriferibili, ndr) con lui per una operazione che potrebbe danneggiarlo visti i ruoli che ricopre».
L'avvocato Luca Giuliante, difensore di Zoncada, ha affermato che il suo cliente è in «ottimi rapporti con Rosmarini», ha ammesso che «fra loro ci sono sicuramente stati piccoli interessi di natura speculativa»
e che «è possibile che abbia partecipato all'operazione eBiscom» escludendo tuttavia che abbia incassato «soldi in contanti in Svizzera».
Quanto a «Gianpi» Fiorani, non è stato possibile per evidenti motivi raccogliere una sua versione. Una fonte, tuttavia, assicura che sta dandola: direttamente alla procura di Milano.(di A.Pergolini)
(FINE)
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SINIBALDO
Zoncada, è un personaggio di peso: ex presidente dell'Associazione industriali, consuocero del ministro Pietro Lunardi,
installato al vertice della società autostradale Serravalle da Ombretta Colli (ex presidente della Provincia di Milano), un passato politico fra i repubblicani e ora in Forza Italia, Zoncada è considerato una delle persone più ricche del Lodigiano.
Possiede varie società di autostrasporti e un ingentissimo patrimonio immobiliare.
A Forte dei Marmi ha una villa più sfarzosa di quella della famiglia Agnelli.
Ed eccoci alla vicenda eBiscom.
Dopo qualche sospiro di delusione, Rosmarini e Palenzona (Giampiero) accettano di dividere a metà la futura plusvalenza.
Dopo tutto, resta un bell'affare.
O almeno così credono.
A quel punto Fiorani indica la strada: devono rivolgersi a Egidio Menclossi, dirigente della Bpl Suisse.
Sarà il manager della filiale elvetica a occuparsi di tutto. E così avviene.
Su due società schermo messe a disposizione dalla Bpl Suisse affluiscono 10 miliardi di lire, subito utilizzati per sottoscivere i titoli.
L'operazione avviene senza garanzie reali.
Ed è garantita: nel senso che se le cose, malauguratamente, dovessero andare male per qualsiasi motivo, gli speculatori non dovrebbero farsi carico di alcuna perdita.
Finirebbero sul gobbo dei clienti della Lodi.
Tuttavia, prima di far partire la speculazione, Menclossi chiede a Rosmarini e a Palenzona di accettare un'ulteriore condizione: e cioè di lasciare il guadagno, una volta concluso l'affare, in deposito alla Bpl Suisse almeno per qualche mese.
Non è poi un grosso problema, pensano i due.
E danno il loro consenso.
Quando la eBiscom approda in borsa, il titolo vola subito alle stelle.
E dopo qualche giorno Menclossi convoca Rosmarini a Lugano: la lucrosa speculazione è stata chiusa con un guadagno netto di 1,6 milioni di franchi, circa 1,2 milioni di euro.
Ora non resta che dividere il guadagno.
Nel suo ufficio al secondo piano della Bpl Suisse il manager consegna a Rosmarini due buste.
Contengono 400 banconote da 1.000 franchi ciascuna e sono intestate a Fiorani e Zoncada.
Rosmarini imbocca l'ascensore, scende al piano di sotto e le dà a Fiorani che aspetta il malloppo.
La parte di Rosmarini e Palenzona, di pari importo, finisce invece su due conti aperti per l'occasione. L'operazione eBiscom viene, come si dice in gergo, «smontata» perchè non ne resti traccia.
Passano pochi mesi e Menclossi chiama Rosmarini.
Chiede un appuntamento a Milano nell'ufficio di via Dante del manager dell'Efibanca.
Ci sono brutte notizie per Rosmarini e Palenzona: dei loro soldi lasciati alla Bpl Suisse resta meno di un terzo.
Menclossi si scusa, accenna a investimenti sbagliati.
Rosmarini gli risponde a muso duro: «Potevi dirmi che te li sei rubati, sarebbe stato meglio». Menclossi fa spallucce.
Rosmarini e Palenzona, i promotori dell'operazione, incassano la miseria che resta sui conti: 80 mila euro ciascuno.
Dopo avere ricostruito la storia di questa speculazione, ho preso contatto con i protagonisti della vicenda.
Rosmarini ha detto che si trattava di una «normale operazione finanziaria», e ha confermato il «misero» guadagno, comunque utile «per le vacanze».
Palenzona (Giampiero) ha precisato che Palenzona (Fabrizio) «è molto...(parole irriferibili, ndr) con lui per una operazione che potrebbe danneggiarlo visti i ruoli che ricopre».
L'avvocato Luca Giuliante, difensore di Zoncada, ha affermato che il suo cliente è in «ottimi rapporti con Rosmarini», ha ammesso che «fra loro ci sono sicuramente stati piccoli interessi di natura speculativa»
e che «è possibile che abbia partecipato all'operazione eBiscom» escludendo tuttavia che abbia incassato «soldi in contanti in Svizzera».
Quanto a «Gianpi» Fiorani, non è stato possibile per evidenti motivi raccogliere una sua versione. Una fonte, tuttavia, assicura che sta dandola: direttamente alla procura di Milano.(di A.Pergolini)
(FINE)
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