SINIBALDO
Forumer attivo
2° Parte
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Per scoprirlo basta scorrere il lungo elenco di nomi che affollano il
"palcoscenico" di P.Affari.
Ci sono Banche e compagnie di assicurazioni che hanno assegnato l'etichetta di indipendente alla quasi totalità dei consigli di amministrazione.
E' il caso della Bnl, dove l'impegnativa qualifica è andata anche a
Della Valle.
Nessun problema, se non fosse che questo imprenditore "controlla"
il 5% del capitale della banca !!!!!!!!!!
Nella primavera scorsa questo pacchetto azionario è stato messo al servizio di un neonato "patto di sindacato".
Nella stessa posizione, oltre al presidente Abete, troviamo anche Fabrizi,
numero uno del Monte dei Paschi di Siena, che in luglio ha annunciato di essere pronto a cedere il suo 4,5% nel capitale della Bnl.
Riesce difficile, quindi, considerare al di sopra delle parti Fabrizi e Della Valle, entrambi azionisti di rilievo della banca romana.
Senza contare che, sulla base del codice di autodisciplina, i consiglieri
indipendenti di una società non possono partecipare anche al sindacato di controllo.
Banca Intesa si è allineata a questo principio, a differenza, per esempio,
di Alleanza (gruppo Generali), partner assicurativo dell'istituto guidato
da Passera.
Questa situazione produce effetti per certi aspetti paradossali !!!!!!!!!!
Desiata, già presidente di Generali, risulta amministratore indipendente
di Alleanza, ma non di Banca Intesa, dove viene considerato espressione delle Generali, socio del "patto di sindacato" che governa il gruppo creditizio.
A conti fatti, quindi, Passera e il presidente Bazoli finiscono per essere
affiancati da soli sette consiglieri in regola con i requisiti di autonomia
fissati dalla banca.
A prima vista sembrano poca cosa rispetto ai 16 (su 20 amministratori)
di Unicredit, ai 20 (su 21) delle Banche Popolari Unite, agli 11 su 13
della Bnl.
In realtà, a fare la differenza è una diversa interpretazione del codice
di autodisciplina sulla corporate governance.
Unicredit, per esempio, condidera consiglieri indipendenti anche
componenti del comitato esecutivo della banca come il presidente
Salvatori e due dei suoi tre vice: Bellei e Palenzona.
(continua)
1°Parte: http://www.investireoggi.it/forum/viewtopic.php?t=14212
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Per scoprirlo basta scorrere il lungo elenco di nomi che affollano il
"palcoscenico" di P.Affari.
Ci sono Banche e compagnie di assicurazioni che hanno assegnato l'etichetta di indipendente alla quasi totalità dei consigli di amministrazione.
E' il caso della Bnl, dove l'impegnativa qualifica è andata anche a
Della Valle.
Nessun problema, se non fosse che questo imprenditore "controlla"
il 5% del capitale della banca !!!!!!!!!!
Nella primavera scorsa questo pacchetto azionario è stato messo al servizio di un neonato "patto di sindacato".
Nella stessa posizione, oltre al presidente Abete, troviamo anche Fabrizi,
numero uno del Monte dei Paschi di Siena, che in luglio ha annunciato di essere pronto a cedere il suo 4,5% nel capitale della Bnl.
Riesce difficile, quindi, considerare al di sopra delle parti Fabrizi e Della Valle, entrambi azionisti di rilievo della banca romana.
Senza contare che, sulla base del codice di autodisciplina, i consiglieri
indipendenti di una società non possono partecipare anche al sindacato di controllo.
Banca Intesa si è allineata a questo principio, a differenza, per esempio,
di Alleanza (gruppo Generali), partner assicurativo dell'istituto guidato
da Passera.
Questa situazione produce effetti per certi aspetti paradossali !!!!!!!!!!
Desiata, già presidente di Generali, risulta amministratore indipendente
di Alleanza, ma non di Banca Intesa, dove viene considerato espressione delle Generali, socio del "patto di sindacato" che governa il gruppo creditizio.
A conti fatti, quindi, Passera e il presidente Bazoli finiscono per essere
affiancati da soli sette consiglieri in regola con i requisiti di autonomia
fissati dalla banca.
A prima vista sembrano poca cosa rispetto ai 16 (su 20 amministratori)
di Unicredit, ai 20 (su 21) delle Banche Popolari Unite, agli 11 su 13
della Bnl.
In realtà, a fare la differenza è una diversa interpretazione del codice
di autodisciplina sulla corporate governance.
Unicredit, per esempio, condidera consiglieri indipendenti anche
componenti del comitato esecutivo della banca come il presidente
Salvatori e due dei suoi tre vice: Bellei e Palenzona.
(continua)
1°Parte: http://www.investireoggi.it/forum/viewtopic.php?t=14212
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