SINIBALDO
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IL CAVALIERE BIANCO DEI DUE........"POLI" !!!!!!!!!!!!!!!!
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GIORNALISTA
Fazio consente a Fiorani di scalare Antonveneta il 12 luglio, nonostante la procura di Milano stia indagando da due mesi Fiorani, Gnutti e Ricucci per presunte irregolarità proprio in questa scalata,
nonostante che la Consob, la commissione per le società e la Borsa già il 10 maggio abbia scoperto un patto occulto fra Popolare di lodi, Emilio Gnutti, Danilo Coppola e i fratelli Lonati per l’acquisto di azioni
Antonveneta, e nonostante che due alti dirigenti della della Vigilanza della Banca d’Italia, Claudio Clemente e Giovanni Castaldi, incaricati da Fazio di dare un parere abbiano detto al governatore:
No, la banca di Fiorani non dà garanzie sufficienti, non bisogna consentirle di scalare Antonveneta.
Fazio invece prova a indagare Clemente e Castaldi.
ANGELO MARANESI – Segretario sindacato Fabi Banca d’Italia
Non siamo alle prove di questa ispezione perché poi la banca stessa ha negato completamente di aver disposto l’ispezione. Certo è che sembrava fosse una ritorsione sul problema proprio nei confronti di chi aveva espresso parere contrario.
Io dico che la Banca, e chi ha consigliato il governatore ha ben fatto, ha ritirato questa iniziativa per poter evitare di essere accusata di vendette trasversali.
GIORNALISTA
Mi vuole spiegare un po’ più nel dettaglio quali sono stati gli errori di sorveglianza che avrebbe commesso Fazio e la Banca d’Italia nei confronti della Popolare di Lodi?
GIOVANNI BRAGANTINI – Economista Cda Unicredit Immobiliare
C’è un problema, diciamo, di possibili insider trading, se io le dico che sto per fare un’offerta pubblica su una società, quindi il prezzo salirà, io le sto passando un’informazione sensibile, e quindi passibile di rientrare nel campo della sorveglianza sugli abusi di mercato.
GIORNALISTA
Secondo il testo unico della finanza che è legge dello stato, l’insider trading è un reato e lo compie chi fa abuso di informazioni privilegiate in campo finanziario, ad esempio sfruttando in anticipo la conoscenza sull’andamento di un titolo.
E che cosa è l’Opa? È un’offerta pubblica di acquisto che è costretto a promuovere chiunque acquisti fino al 30 per cento di azioni di una società quotata.
La Consob ha denunciato Gnutti, Ricucci, Coppola, Fiorani per aver rastrellato segretamente, e in accordo, azioni Antonveneta. Si chiama concerto ed è contro la legge, perché?
GIOVANNI BRAGANTINI – Economista Cda Unicredit Immobiliare
L’Opa però è dovuta quando un soggetto singolo passi la soglia del trenta per cento.
È troppo facile eludere quest’obbligo se io compro il ventinove e lei compra il ventinove: nessuno di noi due ha superato i trenta ma insieme abbiamo il cinquantotto.
A questo punto questo è il concerto ed è per questa ragione che il concerto è, tra virgolette, male.
GIORNALISTA
Fazio non si dimette.
Eppure ha un esempio su cui riflettere in Germania.
Il 16 aprile del 2004 il presidente della Bundesbank Ernst Welteke, il corrispondente del nostro governatore, è costretto a dimettersi perché una banca controllata dalla Bundesbank, la Dresdner bank lo ospita con la famiglia 4 giorni nel più esclusivo hotel di Berlino, l’Adlon.
Costo del soggiorno 8 mila euro. Welteke ha poi restituito i soldi ma un capo della Bundesbank non può mai apparire come un uomo influenzabile da una banca.
Ma torniamo indietro, a Fazio stanno a cuore da tempo le sorti di Fiorani e un giorno chiede un favore a Cesare Geronzi, presidente di Capitalia.
BANCHIERE ANONIMO
Geronzi si è in questo caso sfilato dal gioco, cioè dal gioco italiano sul sistema delle banche rompendo un sodalizio con Fazio che aveva accompagnato quasi tutta la sua carriera di banchiere.
Fazio gli aveva fatto non pochi favori nella costruzione del gruppo Capitalia, nel mantenere il gruppo Capitalia autonomo, nel non farlo comprare da altre banche.
Questa volta invece ha rotto, proprio in una riunione di dirigenti lui raccontò, senza far nomi ovviamente, di una strana riunione avvenuta a casa sua nella villa di Marino in cui praticamente Fazio e Fiorani volevano convincerlo di fare un’operazione finanziariamente assurda, cioè una fusione fra Popolare di Lodi e Capitalia per rilevare Antonveneta.
Ovviamente assurda perché la Popolare di Lodi è una banca popolare, Capitalia il quarto gruppo nazionale quotato in borsa, con ormai un numero di dipendenti notevolissimo per cui una fusione del genere aveva
pochissimo senso da un punto di vista economico, avrebbe portato un crollo del titolo di Capitalia in borsa e quindi questa volta Geronzi ha evitato di invischiarsi nella questione.
GIORNALISTA
Ma perché secondo lei Fazio, pur sapendo tutto questo, addirittura la possibilità che il titolo crollasse, ha tentato di convincere Geronzi a fare quell’operazione così rischiosa pur di avere Antonveneta?
BANCHIERE ANONIMO
Perché per Fazio il problema è davvero impedire agli stranieri che entrino in Italia.
Sarebbe una perdita di potere, cioè alcuni poteri in Italia oggi non avrebbero più lo stesso potere perché a un a banca straniera è difficile
dire “finanzia Tizio piuttosto che Caio” soprattutto in alcuni affari tipo un’immobiliare appunto, dove è il finanziamento quello che mette in moto la leva della ricchezza, cioè la possibilità di fare affari.
GIORNALISTA
Il 17 maggio la procura di Milano indaga i concertisti attorno a Fiorani. I reati più importanti sono l’insider trading e l’aggiotaggio che punisce chi manipola informazioni sul mercato finanziario.
DANILO COPPOLA - Immobiliarista
Guardi, io sorrido quando sento dire questa parola concerto perché io sono stato messo in un concerto con alcune persone che non ho
mai conosciuto e mai sentito telefonicamente, quindi non capisco come possano farsi concerti con persone sconosciute.
GIORNALISTA
Cioè lei non ha mai conosciuto Fiorani prima?
DANILO COPPOLA - Immobiliarista
No, io ho conosciuto Fiorani prima, qualche mese prima per alcuni finanziamenti e per altre vicende.
Non ho mai conosciuto il dottor Gnutti.
GIORNALISTA
La procura dice che lei ha ricevuto finanziamenti da Fiorani per intervenire in Antonveneta.
DANILO COPPOLA - Immobiliarista
Guardi io ho ricevuto finanziamenti da Fiorani per tutt’altri scopi, che poi parte di questi finanziamenti io li abbia utilizzati in
maniera autonoma per comprare Antonveneta, questo è un fatto che non implica niente insomma.
GIORNALISTA
L’inchiesta nasce il 21 febbraio quando a Chiasso, al confine italo svizzero, un’auto con a bordo due collaboratori di Stefano Ricucci viene
fermata dalla polizia di frontiera che trova documenti riguardanti una società di nome Garlsson, nata nelle isole vergini e con sede a Lugano.
Una società senza padroni evidenti che compra milioni di euro di azioni Antonveneta ed Rcs.
Poi si scopre che il padrone è Ricucci ma i soldi non sono i suoi: ce li mette la popolare di Fiorani.
Il Giampiero, come lo chiamano qui, da giovane era il pupillo di notabili democristiani e sacerdoti.
Basta vedere la stazione per capire che aria tira in città. La sua villa sta a due passi dal circolo "Noi dell’oratorio di San Bernardo" dove il Fiorani va a messa.
Fiorani sa di godere dell’appoggio che conta e ricambia.
Nel gennaio scorso in parlamento si discute della legge sulla tutela del risparmio e di un articolo che prevede il mandato a termine del governatore.
La Lega di Bossi è favorevole ma poi salta fuori la Credieuronord, la banca padana che in tre anni si è mangiata tutto il capitale.
Fiorani la salva e la ingloba nella Bpl con l’autorizzazione del governatore.
In cambio però la Lega deve pagare dazio.
BRUNO TABACCI – Commissione Attività Produttive
Lui pensò che con l’operazione sugli sportelli di Credito Euronord che è una banca sostanzialmente fallita per l’incapacità dei banchieri padani, era la banca della Lega, con cinque operazioni si sono mangiati il capitale.
C’erano degli amministratori, anche di primo piano e Fiorani intervenne facendosi carico anche delle perdite pregresse e poi andò all’incasso di questa operazione contribuendo a spostare in parlamento il voto della Lega.
Ecco questo io l’ho trovata una cosa che era esorbitante.
Sul problema del mandato a termine del Governatore, la Lega che aveva votato a favore in commissione ha cambiato parere in aula contribuendo in maniera decisiva ad affossare quel progetto.
Poi viene recuperato solo adesso dal governo e lo fa a seguito dello specifico intervento di Fiorani sulla banca Credito Euronord.
Come ebbi occasione di anticipare al ministro Maroni quando disse che la Lega avrebbe difeso Fazio e che in fondo la banca Popolare di Lodi acquisendo la Credito Euronord aveva fatto un affare.
In quei giorni il titolo era addirittura balzato in alto. Sarebbe un po’ da sorridere sentendo queste spiegazioni.
GIORNALISTA
Anche sulle dimissioni di Fazio la Lega ha cambiato parere.
Da dottore in teologia mortale diventa “vittima dei poteri forti”.
Il fatto è che il salvataggio della Credieuronord non è ancora terminato, e la procura di Milano ha aperto un fascicolo in cui si sospetta il riciclaggio.
Perché?
La guardia di finanza scopre questi capannoni nell’oltrepò pavese, pieni di reperti bellici, inclusi dei mig.
Appartengono ad Angiolino Borra ex proprietario di radio 101, e a suo tempo era stato proposto dalla Lega come consigliere Rai.
Borra è fidanzato con il curatore fallimentare del tribunale di Milano, Carmen Gocini, che fa sparire dalle casse del tribunale 34 milioni di euro,
in parte finiti sul conto di Borra proprio alla Credieuronord attraverso operazioni mascherate.
E adesso la procura si chiede se questo arsenale sia stato acquistato con i soldi sottratti al tribunale e riciclati dalla banca in questione.
La risposta potrebbe annullare la vendita di Credieuronrd, e questo non piace alla Lega, per il Giampiero invece i guai continuano.
Fiorani è anche indagato nel crack della HDC Datamedia, l’ex ditta di sondaggi di fiducia di Berlusconi, che è oggi nelle mani di una società legata ad Emilio Gnutti.
Il vecchio proprietario, Luigi Crespi, agli arresti domiciliari, scarica le colpe.
LUIGI CRESPI – Ex presidente HDC Datamedia
Io e la banca Popolare di Lodi, attraverso una sua consociata, eravamo i padroni di HDC, Datamedia e tutto quello che ne consegue.
A un certo punto questa banca si è defilata.
Io ho denunciato Fiorani per estorsione, lui e altre otto persone, per estorsione contrattuale e truffa.
Questo è un fatto, è avvenuto non oggi perché sarebbe pretestuoso e carognoso: è avvenuto il 10 marzo del 2003, del 2004 scusi.
Io sono pronto a pagare ma non sono il capro espiatorio di nessuno e non intendo sottacere le responsabilità di nessuno.
GIORNALISTA
Comunque, il 16 settembre Fiorani si dimette dalla Popolare di Lodi perché i magistrati svelano un fatto nuovo:
l’ultimo aumento di capitale della banca è stato realizzato tramite false cessioni di proprietà della Popolare, poi contabilizzate come vere.
Ma Fazio non si era accorto di quei trucchi?
La procura di Roma che indaga su Bankitalia se lo chiede perché scopre i documenti di due ispezioni dove gli uomini di Fazio segnalavano la fragilità patrimoniale della Lodi.
Quindi sapevano, e probabilmente sapevano anche che Fiorani voleva l’Antonveneta anche per aggiustare i suoi conti zoppicanti.
Andrew Sentance è uno dei testimoni dei magistrati di Milano. È un giovane analista finanziario.
Quotatissimo negli ambienti della borsa. Talmente bravo che nel febbraio scorso si accorge che la situazione patrimoniale della Popolare di Lodi è critica.
Quando lo scopre il suo datore di lavoro, la banca Sella, lo licenzia.
ANDREW SENTANCE – Analista finanziario
C’è qualcosa che non quadra esattamente su tutta questa roba.
Che mi fa pensare che la ristrutturazione che hanno fatto non ha aiutato abbastanza per mettere la banca a posto e che da qualche parte sta perdendo ancora tanti soldi.
GIORNALISTA
La procura di Milano ha anche una gola profonda:
Egidio Menclossi, che dirigeva la filiale svizzera della popolare di Lodi,
considerata la tesoreria occulta usata da Fiorani per finanziare i 38 imprenditori-prestanome che comperavano per lui azioni Antonveneta.
Quando Fiorani ha poi dovuto presentare a Fazio i conti in ordine ha inventato la falsa cessione di una serie di proprietà e il corrispondente finto incasso: a chi le ha vendute?
Alla società Earchimede del solito Emilio Gnutti. In Earchimede c’è anche l’Unipol di Giovanni Consorte.
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(CONTINUA)
SINIBALDO