nic.73 ha scritto:
Il mortadella sta pensando di cedere il 25% ad un partner italiano (gratis ovviamente). E rispuntano i nomi di De Benedetti, Colaninno e Benetton.
Immagino che l'articolo su Yahoo Finanza che ha destato il tuo interesse sia questo:
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Alitalia: Governo Cerca Socio Italiano e Alleato Estero/Ansa
(ANSA) - ROMA, 28 nov - Per Alitalia il governo studia una governance a tre. Un forte socio italiano, cioé un'impresa, con cui l'attuale azionista di riferimento Tesoro (che ridurrebbe l'attuale 49,9% sino a circa il 25%) possa avere la maggioranza per salvaguardare l'italianità della compagnia, e un partner straniero, meglio mediorientale o dell'Estremo Oriente, per garantire i più redditizi collegamenti sul lungo raggio, in particolare con il mercato nord americano e, magari, assicurare rifornimenti di carburante a prezzi non da salasso. Sia sul fronte italiano sia su quello estero, la partita va comunque giocata a livello di scambio politico. E' questo il piano a cui sta lavorando il governo, secondo quanto riferito dal segretario generale della Filt Cgil, Fabrizio Solari.
Un'impresa italiana disposta ad investire nella compagnia - che, secondo i sindacati, quest'anno chiuderà con un rosso fra 300 e 350 milioni di euro - non si è ancora fatta avanti.
Governo e azienda stanno sondando il terreno e i nomi che circolano restano quelli di De Benedetti, Colaninno, Benetton.
Nell'attesa, una soluzione-ponte potrebbe essere l'investimento da parte di banche, dice Solari. Chi e in che modo, sarà materia per i due advisor, quello industriale e quello finanziario, che dovranno essere scelti dal Tesoro.
Filt Cgil, Fit Cisl, Ugl, Sult, Unione Piloti spingono affinché mercato e imprese prendano il posto del Tesoro, lamentando che negli ultimi dieci anni i governi non sono stati capaci di indicare una strategia industriale per l'Alitalia.
Diversa la posizione della Uiltrasporti, contro lo sciopero del 15 dicembre in Alitalia perché non vuole rompere la tregua chiesta da Prodi sino a fine gennaio. Tutti i sindacati chiedono però al governo una convocazione immediata per sapere in quale direzione sta andando sul dossier Alitalia.
L'alleanza con Air France-Klm crea molti timori e, quindi, viene frenata. Le condizioni poste dal partner d'oltralpe (con cui c'é uno scambio azionario del 2% e un'alleanza commerciale in Skyteam) sono considerate troppo punitive (per la riduzione della flotta di lungo raggio e di personale navigante, per l'hub di Malpensa che sarebbe troppo vicino a quello francese di Orly) e l'Alitalia si ridurrebbe ad una compagnia "regionale di lusso" con la missione di portare passeggeri dall'Italia in Francia (feederaggio) per proseguire nei voli intercontinentali con la compagnia franco-olandese. Una ipotesi che non piace a molti esponenti di governo e su cui sembra aver frenato anche Prodi, perché il prezzo politico sarebbe diventato troppo alto, e neanche ai sindacati, salvo la forte associazione professionale Anpac (da sempre a fianco del numero uno di Alitalia Giancarlo Cimoli) che con Anpav e Avia (associazioni degli assistenti di volo) spinge oltre i Pirenei perché altrimenti "il Paese corre il rischio di isolamento".
Il governo, ha detto Solari, ora guarda a Est. Al Medio Oriente, e sembra più in particolare al Kuwait, dove c'é petrolio e potenzialmente per Alitalia meno affanno sul fronte del carburante. Gli hub di Fiumicino e Malpensa potrebbero essere la loro porta europea soprattutto verso il ricco mercato degli Usa. Ma la ricerca del partner arriva sino a India e Cina, a cui è attenta la nostra politica estera, anche nell'ottica di salvaguardare il nostro sistema aeroportuale e non diventare l'ancella di Air France.
Per decidere il futuro di network e flotta Alitalia, secondo Solari, la logica vuole che si guardi prima all'alleanza straniera e poi a quella con piccoli vettori italiani.
"L'Europa è ormai consolidata - osserva il dirigente sindacale - perché le grandi compagnie hanno il proprio mercato e sono inserite nelle alleanze internazionali". Ma se proprio non si riesce a trovare altrove, allora meglio Air France-Klm.
Alitalia, che oggi ha chiuso in Borsa con un -1,22% a 0,86 euro, a fine ottobre ha ridotto l'indebitamento netto di 51 milioni portando la posizione finanziaria netta a 972 milioni.(ANSA).
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non leggo da nessuna parte un riferimento "al regalare", sempre molto obiettivo il Nic
Cmq aggiungo che io la regalerei pure, se questo volesse dire finirla con il travaso di soldi che da anni a questo parte lo Stato ci deve mettere... e se vuoi Nic fai pure una ricerca sui soldi che il tuo ex governo amico - solo da buon ultimo - ha dovuto tirar fuori per salvare il carrozzone, non devi far neanche molta fatica, fai solo una ricerca qui sul nostro I.O. e vedrai quanti articoli trovi nel forum