A chi risponde la Consob?

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Nell’ultima relazione annuale della Consob, il presidente Lamberto Cardia, ha fatto un discorso molto duro nei confronti degli intermediari finanziari.
“Sino ad ora non si e’ registrata la dovuta attenzione nel garantire un piu’ idoneo svolgimento dei servizi di investimento”, ha fatto presente Cardia senza troppi giri di parole.
Ed ancora: "L’intermediazione mobiliare non puo’ costituire solo uno strumento per migliorare la redditivita’ complessiva degli intermediari bancari, ma richiede una chiara percezione, da tradursi anche in adeguati investimenti in risorse e formazione, della sua importanza e della sua specificita’."

Sono parole pesanti che esprimono il segno di tutto il discorso che il presidente Cardia ha tenuto in occasione della relazione annuale il 7 Giugno scorso.
Oltre al j’accuse, Cardia ha richiesto piu’ poteri e piu’ risorse.
“E’ necessario recepire urgentemente la normativa europea sugli abusi di mercato e attribuire all’Autorita’ di vigilanza appropriati poteri di indagine e repressione.”Molte delle richieste fatte dal presidente della Consob sono certamente condivisibili. Come non essere d’accordo con Cardia quando sostiene che “prodotti analoghi beneficiano di trattamenti diversi” con un chiaro riferimento allo scandalo dei prodotti finanziari travestiti da prodotti assicurativi che sono venduti a mani basse da chiunque e che sono diventati la nuova fonte di arricchimento dell’industria finanziaria (e conseguente impoverimento dei clienti).

Anche la richiesta di maggiori risorse da destinare alla Consob e’ certamente condivisibile. Il ruolo che l’Autorita’ oggi dovrebbe avere non e’ certamente proporzionato alle poche risorse a disposizione.
Infine, anche la richiesta dell’introduzione di un diverso e piu’ efficiente regime sanzionatorio e’ pienamente condivisibile. Le sanzioni per chi viola le norme sull’intermediazione finanziaria oggi sono francamente risibili e del tutto sproporzionate ai benefici che possono derivarne.
Ha detto il presidente Cardia: “Dovra’ essere adeguato anche il sistema sanzionatorio, prevedendo sanzioni di natura amministrativa proporzionate, efficaci e sufficientemente dissuasive e la possibilita’ di ricorrere anche a “sanzioni reputazionali” e a misure di “dequalificazione” (disqualification) del soggetto che abbia violato le norme.”

Dunque, il succo del discorso del presidente della Consob e’ il seguente: c’e’ un diffuso comportamento contrario alle norme sulle quali la Consob dovrebbe vigilare, ma noi non possiamo fare un granche’ perche’ non disponiamo di mezzi sufficienti e la legislazione attuale in molte occasioni ci impedisce di agire.
Questo non e’ affatto condivisibile. Non si puo’ non ricordare che gli attuali poteri della Consob, che sono comunque notevoli, sono stati utilizzati in maniera burocratica e troppo spesso contro l’interesse dei risparmiatori.
Oggi la Consob chiede piu’ poteri, ma chi controllera’ l’esercizio di questi poteri?Giustamente la Consob e’ - e deve restare – un’Autorita’ indipendente, ma in democrazia, ad ogni potere, deve corrispondere una qualche forma di controllo.
La soluzione a questo problema istituzionale, non di poco conto, e’ semplice: la Consob deve rispondere ai cittadini che gli hanno conferito i poteri attraverso la mediazione del legislatore.

Per comprendere questo concetto facciamo un esempio abbastanza noto. L’Antitrust e’ una Autorita’ che fa gli interessi del mercato, e quindi dei consumatori, in maniera abbastanza chiara. Se un cittadino, ad esempio, fa una segnalazione di pubblicita’ ingannevole, l’Autorita’ risponde nei tempi previsti comunicando l’esito del suo accertamento.
Il suo presidente, fino ad oggi, ha dosato in maniera molto equilibrata gli interventi pubblici per esercitare anche una certa moral suaison nei confronti dei soggetti vigilati.

Qualcuno ricorda un intervento pubblico del presidente Consob critico nei confronti di specifici comportamenti degli intermediari finanziari lesivi degli interessi dei risparmiatori? E perché mai la Consob non dovrebbe rispondere agli esposti dei singoli investitori continuando ad opporre un incomprensibile segreto d’ufficio?
Il problema di fondo e’ che la Consob ha attualmente una visione di se stessa che non risponde agli interessi dei cittadini. E’ un organo burocratico tutto teso a cavillare sulle carte, bolli e protocolli e finisce inevitabilmente per fare gli interessi degli intermediari finanziari i quali si destreggiano molto meglio dei singoli risparmiatori nel mare della burocrazia.

L’esempio clamoroso di questo dannoso comportamento della Consob e’ il caso, che a noi sta particolarmente a cuore (appunto perche’ emblematico), dei prodotti del gruppo Monte dei Paschi di Siena che violano una serie interminabile di norme del Testo Unico della Finanza sul quale la Consob avrebbe dovuto vigilare (si legga, su questo punto, l’illuminante parere pro veritate del dott. Fabrizio Tedeschi a questo indirizzo: http://www.investire.aduc.it/php/mostra.php?id=84614.
Nel momento piu’ caldo della vicenda, a marzo del 2003, cosa faceva la Consob?
Sarebbe stata piu’ che sufficiente una intervista del suo presidente nella quale lo stesso avrebbe semplicemente potuto ribadire i principi dell’art. 21 del Testo Unico della Finanza, ovvero che gli intermediari devono “comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza, nell’interesse degli investitori e per l’integrita’ del mercato” perche’ tutta questa vicenda prendesse una piega ben diversa rispetto a quella che ha preso.

Come abbiamo gia’ visto, il presidente della Consob, nel suo discorso ha chiesto la possibilita’ di ricorrere a “sanzioni reputazionali”, ma quale migliore sanzione reputazionale puo’ esistere rispetto ad una pubblica presa di posizione? Cosa vorrebbe Cardia, l’istituzione per legge di una lavagnetta dove fare l’elenco dei buoni e dei cattivi? I poteri per infliggere “sanzioni reputazionali” sono da sempre stati nelle disponibilita’ delle Autorita’, il problema e’ che si e’ scelto di non utilizzarli.
Serve una scossa affinche’ la Consob, forte anche dei nuovi poteri che le verranno molto probabilmente conferiti dal nuovo DDL sul risparmio, risponda del suo operato in primo luogo ai cittadini. Basta con una Consob burocratica, e’ necessario che l’Autorita’ prenda pubbliche prese di posizioni sulle problematiche sollecitate dagli investitori.

Noi daremo il nostro contributo affinche’ questo possa avvenire, a cominciare dal caso MyWay-4You. Attendiamo, infatti, ancora una risposta del presidente ai nostri 8 quesiti (si veda l’articolo MyWay-4You e Consob. Otto domande ancora senza risposte: http://www.investire.aduc.it/php/mostra.php?id=84745), ed e’ chiaro che se non li otterremo nei prossimi giorni, dovremo utilizzare, ancora una volta e piu' di quanto gia' non abbiamo fatto, tutti i mezzi a nostra disposizione per ottenere un pronunciamento.

http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=85600
 

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