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Poi, sono arrivati i cantanti della mia generazione, i cosiddetti cantanti da 'night', e noi abbiamo dato il nostro contributo con canzoni dal tono confidenziale, accompagnate dal pianoforte, che sono diventate il simbolo della melodia italiana. Una melodia che non deve essere mai dimenticata, e che non dobbiamo permettere che venga dimenticata perché giudicata erroneamente troppo spesso sorpassata, ma anzi diffondere, in quanto è parte integrante della nostra cultura e ci fa riconoscere ed apprezzare in tutto il mondo. Dimostrazione di ciò è che da sempre i cantanti italiani sono molto richiesti per duettare con cantanti stranieri. Nel mio caso, ad esempio tutt'oggi ho intensi rapporti di lavoro con artisti della levatura di Toquinho e Vinicius de Moraes. Una melodia che ha un futuro un po' incerto in quanto, oggi come oggi, la mentalità è profondamente cambiata: una volta si lanciavano le canzoni, e non i cantanti, tanto che le prime trasmissioni televisive erano centrate solo sulle canzoni e non sul tatuaggio dell'ultimo cantante alla moda che dura giusto il tempo di un'estate quando va bene. La musica leggera deve riappropriarsi delle sue peculiarità perché ormai troppo spesso viene impropriamente messa in contrapposizione con quella classica, considerata ancora la musica di pochi, e giudicata superficialmente come destinata esclusivamente ad un pubblico giovanile, di facile ascolto e utile solo come puro e semplice intrattenimento senza un contenuto profondo e qualcosa da insegnare.
Se la melodia italiana fa parte del patrimonio culturale della nostra terra, vorrei tanto continuare a coltivare il sogno che essa possa seguitare a crescere e portare un sorriso e una nostalgia al cuore di tutte le persone che sperano e amano. è l'augurio che da artista e da italiano mi sono fatto in occasione di questo segno che il Presidente ha voluto concedermi.