Affondate 3 navi Houti nel Mar Rosso

tontolina

Forumer storico
Affondate 3 navi Houti nel Mar Rosso

continua su: “Affondate 3 navi Houti nel Mar Rosso dopo attacco a cargo, uccisi gli equipaggi”: l’annuncio Usa

Gli equipaggi delle tre imbarcazioni sono stati uccisi dagli elicotteri della Marina americana mentre una quarta barca è riuscita a fuggire.
 
BREAKING: Gli Houthi annunciano una “guerra senza precedenti” con gli Stati Uniti e pubblicano una mappa con le basi statunitensi in Medio Oriente. [praticamente hanno basi militari in ogni nazione]
“Da oggi in poi ci sarà una guerra senza precedenti contro il nemico sionista-americano. Le basi e gli interessi americani saranno alla mercé delle nostre forze armate yemenite”.
:-R
 
Calpestando le norme più basilari della legalità internazionale, macchiandosi di orribili crimini di guerra, di crimini contro l’umanità, nel più totale disprezzo di avversari e alleati. Netanyahu sta scavando un abisso fra Israele e il resto della regione, spingendo il proprio paese, la regione stessa, e il proprio principale alleato e patrono, gli Stati Uniti, verso l’ignoto.
Dal canto suo, l’amministrazione Biden sta dimostrando di essere il governo di una superpotenza declinante, tanto oppressiva e violenta quanto imbelle, incapace di perseguire obiettivi chiari e definiti. Una superpotenza che, al pari di Netanyahu, si lascia trascinare di conflitto in conflitto, dall’Ucraina al Medio Oriente, al Pacifico, corteggiando il caos e la destabilizzazione pur di preservare la sua sempre più evanescente supremazia.

Mentre vorrebbe riaffermare la propria leadership, la decadente superpotenza americana si è lasciata dominare dal proprio vassallo mediorientale, facendosi risucchiare dal satrapo Netanyahu in un conflitto che ha inesorabilmente smascherato l’ipocrita retorica occidentale su diritti umani, legalità internazionale, democrazia, mettendo a nudo l’ormai degradato potere dell’Occidente, fondato esclusivamente su oppressione e violenza. E’ la fase crepuscolare di un predominio secolare che ha ormai perso ogni prestigio e credibilità agli occhi del resto del mondo.

Non solo. Se non sarà in grado di mettere la museruola a Netanyahu, di porre un freno alla sua brama di sterminio, Biden rischia di trascinare il proprio paese nel gorgo di un incendio che si sta già estendendo al Libano, al Mar Rosso, e che potrebbe coinvolgere Siria, Iraq, Iran, e poi chissà. E l’inetta e serva Europa ancora una volta seguirà al traino, guidata da leader che hanno già affossato il continente pur di assecondare il proprio frastornato padrone oltreoceano. Al traino verso il baratro. (Roberto Jannuzzi)
 
metto questo video qui
dove si mette ben in evidenza che i veri terroristi operano e dominano in Italia dalla seconda guerra mondiale e mi riferisco agli inglesi

inoltre credo che quasi tutti i massoni siano loro sottomessi; la domanda si pone spontanea:"ma re carlo è il gran maestro?"

Mafia, Stato e satanisti, il legame segreto - Intervista a Pietro Mazzucca​

 
Se anche la Rand sconsigliava l'intervento militare contro gli Houthi, significa che le cose sono già andate a puttane.
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Crisi del Mar Rosso, la trevigiana Db Group fa partire i treni dalla Cina​


Più sostenibile in termini di emissioni anche se più lenta del trasporto via aerea, l’unica garanzia oggi che D.B. Group, lo spedizioniere internazionale di Montebelluna (Treviso), ha riattivato in tempi strettissimi. D.B. Group ha deciso infatti l’impiego del treno dedicato come soluzione di emergenza, per questo si tratta di un D.B. Block Train, 50 vagoni che dalla Cina arriveranno nel Nord Italia con merci esclusivamente di clienti dello spedizioniere di Montebelluna. I lavori di caricamento sono conclusi per il primo convoglio in partenza il 31 gennaio e le richieste per il secondo treno blocco sono già aperte. Una proposta e una soluzione che hanno orientato in fretta le decisioni degli importatori.L’arrivo in Italia è previsto dopo 25 giorni.
 

Debito, tassi e inflazione: ecco la follia che spinge gli Usa alla guerra​

Pubblicazione: 13.01.2024 - Mauro Bottarelli

Si sta giocando davvero troppo con la benzina dei cortocircuiti, pur di mantenere in moto perpetuo lo jo-jo macro di inflazione e tassi​


Giovedì sera il reverse repo alla Fed di New York ha segnato 626 miliardi, 54 in meno del giorno precedente.
Avanti di questo passo, timing perfetto: drenaggio totale entro marzo.
When the party starts. Perché le scadenze che si ammassano in quel mese è inutile ripeterle. O forse no, repetita juvant.
L’11 fine del Btfp, attesa per il primo taglio dei tassi il 20 e di fatto fine del Qt; Oltre, appunto, azzeramento potenziale del reverse repo.

Siamo sicuri che questa ipotesi finale debba lasciarci tranquilli?
Perché piaccia o meno, un calo del reverse repo rappresenta un evento inflattivo. Che entro pochi mesi potrebbe scatenare una seconda ondata di prezzi in ebollizione, dinamica assolutamente in linea – tra l’altro – con l’ultimo dato del CPI statunitense al 3,4%. Ed ecco che il grafico pare mettere il carico su un possibile mismatch di politica monetaria.

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Stando all’indicatore relativo alla pressione sulla supply chain proprio della Fed di New York, già oggi la prospettiva è quella di un’incubazione che potrebbe generare l’evento indesiderato. E stroncare sul nascere gli eccessi di ottimismo per la presunta vittoria nella guerra contro l’inflazione.
Nemmeno a dirlo, i 17 punti base di taglio prezzati dai futures per marzo rischiano di precipitare a 0.
E qualcuno potrebbe non prenderla benissimo. Perché, nel frattempo, il primo atto di conflitto attivo dell’Iran – il sequestro di una petroliera Usa al largo dell’Oman – ha fatto ulteriormente lievitare i costi di spedizione dalla Cina verso l’Europa come mostra questo secondo grafico.
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E chi parla bene con un sacco di lauree, comincia a fare i conti con una formula: supply-driven inflation shock. E che i rischi non siano poi così peregrini lo conferma il fatto che la scorsa settimana l’operatore sudcoreano Sinokor Merchant Marine abbia talmente fatto incetta di prenotazioni da aver spedito alle stelle il costo dei noli per i super-tankers, i cosiddetti VLCC. Sulla tratta US Gulf-Asia l’aumento registrato lunedì è stato di 1 milione di dollari al giorno, il rialzo massimo dal novembre 2022. Siamo certi che tutto andrà come deve o la spring surprise arriverà sotto forma di spring nightmare per le aspettative di mercato. E di nuova, letale fiammata dei prezzi a imporre con la forza la logica dell’higher-for-longer sui tassi, di fatto esiziale e necessaria per mantenere artificialmente sostenibile il debito Usa?

Attenzione a come posizionarsi. Perché mai come oggi, il giusto hedging può salvare.
E il fatto che Joe Biden abbia per la prima volta nominato l’Iran come sponsor degli Houthi dovrebbe far riflettere. Più dell’Etf di bitcoin.
Perché come cantava Vasco Rossi, è tutto un equilibrio sopra la follia. E ce lo mostra il grafico, tenendo presente il dato in calo del reverse repo di cui ho parlato precedentemente.
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Le riserve presso la Fed sono aumentate di 235 miliardi in una settimana. Di fatto e come recita la legenda, una liability per la liquidità. Peccato che, appunto, il tutto sia controbilanciato dal calo del reverse repo, il quale scientificamente opera da stabilizzatore in attesa del suo azzeramento in marzo. A sua volta, l’aumento record delle riserve è frutto dell’arbitraggio fra tassi a cui le banche si finanziano presso il Btfp e appunto interessi ottenuti depositando il medesimo denaro alla Fed. Per l’esattezza, 53 punti base di free money. Equilibrio perfetto sopra la follia finanziaria, perché quando una facility che dovrebbe sostenere il sistema bancario perché continui a erogare credito e gestire risparmio si tramuta invece in un bancomat, il Rubicone della decenza è stato ampiamente superato.

Detto fatto, la scorsa settimana l’utilizzo del Btfp è salito ancora di 6 miliardi a quota 147 miliardi e lo stesso stato patrimoniale della Fed, formalmente in regime di contrazione da Qt, è aumentato a sua volta di 5,7 miliardi. Il massimo dalla crisi di Svb del marzo 2023. Casualità, ovviamente. E in quale contesto macro sta avvenendo questa danza macabra di profitto? Quello rappresentato da questi ultimi due grafici: per quanto Paul Krugman definisca booming lo stato di salute attuale dell’economia Usa, ecco un ulteriore esempio di equilibrio precario.
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Comparando Pil e deficit del terzo trimestre, di quale boom parliamo, quando generi meno di 1 dollaro di crescita per ogni dollaro in nuovo debito? Perché boom, se preso nella sua accezione più onomatopeica, può sì essere il termine adeguato. Ma certamente non foriero di epiloghi positivi. E il secondo grafico ci mostra plasticamente come il deficit statunitense registrato a dicembre abbia segnato un sobrio livello di 129,4 miliardi. Ovvero, 40 miliardi più delle stime medie che si attendevano 87,5 miliardi e soprattutto più del 50% di aumento rispetto agli 85 miliardi del deficit di budget del dicembre 2022.

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Insomma, come mostra il grafico, un deficit a livello del 2020. Cioè nel corso dell’emergenza pandemica. Ma questo sta invece avvenendo con l’economia in boom e Wall Street in orbita.
Almeno stando alla narrativa che vi vendono quotidianamente. N
on a caso, l’America ha rotto gli indugi. Prima ha ufficialmente archiviato la pratica Ucraina, comunicando la fine degli aiuti militari e il conseguente off-side politico di quei geni dell’Ue.
Poi passando all’azione verso il bersaglio grosso.
Poche ore dopo la prima citazione ufficiale dell’Iran da parte di Joe Biden, Usa e GB hanno attaccato postazioni dei ribelli Houthi in Yemen come reazione agli attacchi nel Mar Rosso.
Immediata la replica: Le ritorsioni saranno pesanti. Insomma, ora siamo in guerra. In nome della follia appena descritta. Con Gaza ormai lontana, tramutata in argomentazione politica e resa dei conti da tribunale.
 

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