Aiuto urgente per certificazione dividendi esteri

eldorado

Forumer attivo
Per favore, nessuno sa nulla? A me sembra una tassazione esagerata, ma al di là di tutto come è possibile recuperarli?
Spero che qualcuno risponda, ciao. :)
 
eldorado ha scritto:
Per favore, nessuno sa nulla? A me sembra una tassazione esagerata, ma al di là di tutto come è possibile recuperarli?
Spero che qualcuno risponda, ciao. :)


Quest' anno, con la dichiarazione dei redditi relativa al 2004, diventano operative le modifiche che risalgono al gennaio dello scorso anno (decreto legislativo 344 del 12 dicembre 2003) e che hanno portato a sostanziali trasformazioni del regime di tassazione dei dividendi. La principale novità riguarda i crediti di imposta, ora eliminati. Per chi ha scelto il regime amministrato o quello gestito, le cedole incassate spariscono dalla dichiarazione. Nel caso invece di imprese residenti all' estero, tale aliquota è applicata al cosiddetto netto frontiera, ovvero al dividendo erogato dalla società estera al netto della trattenuta fiscale del Paese in cui la stessa risiede. Per esempio: se un risparmiatore italiano incassa dividendi da un' azione tedesca questi sono sottoposti a una tassazione pari al 25% che si sovrappone al 12,5% applicato dal Fisco italiano.
Il risparmiatore ha quindi il diritto di rivalersi sull' erario di Berlino chiedendo il rimborso della differenza tra l' aliquota pagata in territorio straniero (25%) e quella convenzionale (fissata da un accordo bilaterale Italia Germania e pari al 15%)

se mi mandi il tuo indirizzo ti posso mandare 1 copia della guida fiscale pubblicata dalla rivista Il Mondo, ho provato ad allegarla qui ma non ci sono riuscita

Ciao





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Grazie, Ciak, sei gentilissima!!!!! :)
Sì, conosco il mutato regime fiscale, ma non mi coinvolge perchè ero già in regime amministrato e non dichiarativo. Il punto è che mi hanno applicato una tassazione veramente esorbitante (circa 58%) che non mi risulta corretta :evil: e vorrei almeno recuperare la tassa estera pagata ma non so quale sia la procedura, è questo il problema.....
Pensi che sulla rivista siano definite le modalità di recupero?
Ti invio un messaggio privato con il mio indirizzo e mail, ti ringrazio tantissimo in anticipo per la cortesia! :) :) :) :)
 
Per Ciak : ti ho mandato un mp.
Per tutti i frequentatori del forum : purtroppo nel file inviatomi dalla gentilissima Ciak non ho trovato l'informazione che mi serve, quindi rinnovo disperatamente il mio grido d'aiuto!

In breve : come si fa ad ottenere la certificazione della ritenuta estera applicata sul dividendo azionario?
 
Bisogna attrezzarsi nei confronti del fisco del paese di origine.

Tutto deriva da una norma che sarà certamente dichiarata anti-costituzionale ed è già sotto inchiesta da parte della UE. In questa maniera, infatti, si tassa due volte lo stesso reddito.

Quel gran genio incompreso di Tremonti non lo poteva prevedere...

Si può, quindi, attendere la sentenza e poi chiedere il rimborso al fisco italiano. Dipende dagli importi in gioco.
 
Ho letto nell'altro thread che hai anche BB Biotech (a meno che non sia un'altra dal nome simile). In questo caso gli azionisti con residenza al di fuori della Svizzera possono chiedere la restituzione dell'imposta preventiva del 35% che viene applicata in Svizzera sui dividendi. Esistono accordi sulla doppia imposizione fiscale anche con l'Italia. La richiesta deve essere presentata all'Amministrazione Federale delle Contribuzioni a Berna. Il modulo da utilizzare può essere richiesto alla propria banca, tramite il sito dell'Amministrazione Federale delle Contribuzioni (http://www.estv.admin.ch/data/dvs/druck/forms/i/bestellung.php) che lo invia gratuitamente a domicilio oppure, in caso di emergenza, anche telefonicamente presso la società. Il diritto al rimborso è del 20%, contro il 35% di ritenuta applicata invece alla fonte dal fisco svizzero. La domanda deve essere compilata in quattro esemplari che devono essere presentati all'Ufficio distrettuale delle imposte dirette nella cui circoscrizione è domiciliato il creditore. I moduli devono poi essere inviati all'amministrazione federale delle contribuzioni.
 
certificazione dividenti esteri

Grazieeeeeeee!!!!!!! :) :) :) :)
Ehm, mi sa che ho rotto parecchio...però è una cosa veramente ingiusta, in effetti. Questo meccanismo della doppia tassazione è balordo, ed in più è veramente esoso : ho calcolato che oltre al 35% di ritenuta c'è stata anche la perdita dovuta al cambio franco svizzero, che ha inciso per un ulteriore 23%!!!! Totale = 58% :evil: :evil:
Mi ricordo che molti anni fa avevo venduto azioni tedesche, e la banca mi aveva molto semplicemente inviato il fissato bollato. Su quella base avevo poi operato con il meccanismo del credito d'imposta (certo, adesso è tutto cambiato).

Ho inoltrato subito la richiesta dei moduli a Berna, ma per la Germania e gli Stati Uniti come posso fare? :rolleyes:

P.S. Giuseppe, sei un angelo!Grazie ancora, ciao.
 
Re: certificazione dividenti esteri

Comunque ho notato che c'è qualcosa di strano. MI sembra di capire che le azioni americane, proprio per evitare la doppia imposizione fiscale, vengono accreditate al loro e sarà poi la banca ad applicare direttamente il 12,50%.
Invece nel mio caso il dividendo americano è stato decurtato prima del 58% (considerare che il titolo transitava su conto in dollari, quindi niente perdita da cambio euro/dollaro) e poi del 12,50% (!!!!).
Altro problema : la banca intermediaria è solo on line, e alla domanda mi hanno risposto che la ritenuta applicata è corretta e posso inoltrare richiesta di rimborso all'amministrazione finanziaria.
Ma nel caso della GErmania e degli Stati Uniti, dove trovo i moduli di domanda da scaricare? BUIO ASSOLUTO!

Per favore, Giuseppe D'Orta, se sai qualcosa in più, illuminami. Qui è un bel dilemma. Tieni conto che mi sto disperando parecchio semplicemente perchè la somma è alta. Ciao, grazie. :)
 
Re: certificazione dividenti esteri

eldorado ha scritto:
MI Ma nel caso della GErmania e degli Stati Uniti, dove trovo i moduli di domanda da scaricare? BUIO ASSOLUTO!

Per favore, Giuseppe D'Orta, se sai qualcosa in più, illuminami. Qui è un bel dilemma. Tieni conto che mi sto disperando parecchio semplicemente perchè la somma è alta. Ciao, grazie. :)

Copio qui sotto quello che sono riuscita a trovare, spero possa essere utile
ciaooo



trattati bilaterali contro le doppie imposizioni

· Può però accadere che fra lo Stato italiano e quello estero esista (come per la maggior parte dei Paesi industrializzati) un accordo bilaterale contro le doppie imposizioni. Secondo questi accordi il cittadino italiano può ottenere – dietro esplicita richiesta, a propria cura e spese e previa dimostrazione di non essere residente nel Paese straniero e di pagare le tasse in Italia – l’applicazione di un’aliquota ridotta sui dividendi esteri percepiti. La relativa imposta, in genere, è interamente recuperabile in Italia.

· Nella maggior parte dei casi, però, non viene inoltrata alcuna richiesta, per cui lo Stato estero, ignorando il destinatario del dividendo distribuito, procede all’applicazione dell’aliquota piena (anche questa, in teoria, interamente recuperabile, in parte in Italia e in parte all’estero).


moduli

· Per richiedere il rimborso della quota di imposta pagata all’estero e non detraibile dall’Irpef italiana, è necessario presentare domanda all’amministrazione finanziaria dello Stato estero su moduli appositamente predisposti. Tali moduli fanno riferimento alla convenzione contro le doppie imposizioni stipulate fra l’Italia e ciascuno Stato straniero e, pertanto, sono diversi per ognuno di essi (fra le altre cose, sono moduli bilingue, per cui in italiano e francese per la Francia, in italiano e tedesco per la Germania e via dicendo). Potete trovare questi moduli presso l’Agenzia delle entrate competente per il territorio in cui avete la residenza, ma anche la vostra banca dovrebbe (ma sottolineiamo il condizionale, dovrebbe!) possederli. Una volta compilati (in triplice copia) vanno consegnati all’Agenzia delle entrate che provvede a vidimarli e a riconsegnarvene due: uno è per voi, l’altro, al quale è necessario che alleghiate i documenti attestanti il pagamento dell’imposta (ossia, la documentazione della banca) e, in alcuni casi (ma è buona abitudine farlo sempre), una domanda di rimborso scritta in carta libera (se non conoscete la lingua del Paese destinatario vi consigliamo di scriverla in inglese), da inviare all’autorità fiscale straniera.
· Gli indirizzi in alcuni casi li trovate sui moduli, in altri dovete invece recuperarli rivolgendovi ai Consolati o alle Ambasciate dei diversi Stati.

I dividendi del signor Rossi
.................................
La maggior tassazione subita all’estero rispetto all’aliquota convenzionale (789-450=339 euro) potrà invece richiederla a rimborso direttamente all’autorità fiscale tedesca. Andrà quindi all’Agenzia delle entrate competente per suo territorio di residenza (l’indirizzo e il numero di telefono sono facilmente reperibili sulla guida telefonica alla voce "Agenzia delle entrate"), richiederà e compilerà in più copie (generalmente sono tre, ma la Francia, ad esempio, ne richiede cinque) l’apposito modello, che sottoporrà alla stessa amministrazione finanziaria per la vidimazione e la certificazione che il signor Rossi è residente in Italia ed è soggetto a imposta italiana sui dividendi esteri percepiti. Delle copie restituitegli, una la tratterrà per sé, mentre l'altra, con allegati i dovuti documenti, la trasmetterà all’amministrazione fiscale tedesca.

· A questo punto al signor Rossi non resta che pazientare: l’attesa sarà molto lunga
 
purtroppo non so dare info al riguardo pero', considerato anche che si parla di importi meritevoli di attenzione, potrei suggerire di servirsi del numero verde dell'agenzia delle entrate

848.800.444 (con operatore)
Il call center fornisce assistenza ed informazioni sulle materie fiscali di competenza dell’Agenzia delle Entrate ed è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 17,il sabato dalle ore 9 alle 13.
Costo della telefonata: tariffa urbana a tempo (T.U.T.)

oppure, meglio.... almeno si ha anche una risposta scritta, una bella mail circostanziata al
Servizio di web-mail
http://www.agenziaentrate.it/comunicare/editoriale/2002/09_24.htm

Ti consiglio il sabato mattina...... trovi sempre libero.

Io li ho chiamati più volte e ritengo il servizio soddisfacente.
Se l'operatore non trova subito info ti fanno lasciare il numero e ti fanno richiamare da un operatore specializzato sull'argomento.
Niente di miracoloso pero', magari, un tentativo vale la pena comunque di farlo.
ciao
idefix :)
 

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