Re: certificazione dividenti esteri
eldorado ha scritto:
MI Ma nel caso della GErmania e degli Stati Uniti, dove trovo i moduli di domanda da scaricare? BUIO ASSOLUTO!
Per favore, Giuseppe D'Orta, se sai qualcosa in più, illuminami. Qui è un bel dilemma. Tieni conto che mi sto disperando parecchio semplicemente perchè la somma è alta. Ciao, grazie.
Copio qui sotto quello che sono riuscita a trovare, spero possa essere utile
ciaooo
trattati bilaterali contro le doppie imposizioni
· Può però accadere che fra lo Stato italiano e quello estero esista (come per la maggior parte dei Paesi industrializzati) un accordo bilaterale contro le doppie imposizioni. Secondo questi accordi il cittadino italiano può ottenere – dietro esplicita richiesta, a propria cura e spese e previa dimostrazione di non essere residente nel Paese straniero e di pagare le tasse in Italia – l’applicazione di un’aliquota ridotta sui dividendi esteri percepiti. La relativa imposta, in genere, è interamente recuperabile in Italia.
· Nella maggior parte dei casi, però, non viene inoltrata alcuna richiesta, per cui lo Stato estero, ignorando il destinatario del dividendo distribuito, procede all’applicazione dell’aliquota piena (anche questa, in teoria, interamente recuperabile, in parte in Italia e in parte all’estero).
moduli
· Per richiedere il rimborso della quota di imposta pagata all’estero e non detraibile dall’Irpef italiana, è necessario presentare domanda all’amministrazione finanziaria dello Stato estero su moduli appositamente predisposti. Tali moduli fanno riferimento alla convenzione contro le doppie imposizioni stipulate fra l’Italia e ciascuno Stato straniero e, pertanto, sono diversi per ognuno di essi (fra le altre cose, sono moduli bilingue, per cui in italiano e francese per la Francia, in italiano e tedesco per la Germania e via dicendo). Potete trovare questi moduli presso l’Agenzia delle entrate competente per il territorio in cui avete la residenza, ma anche la vostra banca dovrebbe (ma sottolineiamo il condizionale, dovrebbe!) possederli. Una volta compilati (in triplice copia) vanno consegnati all’Agenzia delle entrate che provvede a vidimarli e a riconsegnarvene due: uno è per voi, l’altro, al quale è necessario che alleghiate i documenti attestanti il pagamento dell’imposta (ossia, la documentazione della banca) e, in alcuni casi (ma è buona abitudine farlo sempre), una domanda di rimborso scritta in carta libera (se non conoscete la lingua del Paese destinatario vi consigliamo di scriverla in inglese), da inviare all’autorità fiscale straniera.
· Gli indirizzi in alcuni casi li trovate sui moduli, in altri dovete invece recuperarli rivolgendovi ai Consolati o alle Ambasciate dei diversi Stati.
I dividendi del signor Rossi
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La maggior tassazione subita all’estero rispetto all’aliquota convenzionale (789-450=339 euro) potrà invece richiederla a rimborso direttamente all’autorità fiscale tedesca. Andrà quindi all’Agenzia delle entrate competente per suo territorio di residenza (l’indirizzo e il numero di telefono sono facilmente reperibili sulla guida telefonica alla voce "Agenzia delle entrate"), richiederà e compilerà in più copie (generalmente sono tre, ma la Francia, ad esempio, ne richiede cinque) l’apposito modello, che sottoporrà alla stessa amministrazione finanziaria per la vidimazione e la certificazione che il signor Rossi è residente in Italia ed è soggetto a imposta italiana sui dividendi esteri percepiti. Delle copie restituitegli, una la tratterrà per sé, mentre l'altra, con allegati i dovuti documenti, la trasmetterà all’amministrazione fiscale tedesca.
· A questo punto al signor Rossi non resta che pazientare: l’attesa sarà molto lunga