Lo so, lo so, articolo un po' datato
Sardoni, l'anti-diva di La7
IL PERSONAGGIO
Sardoni, l'anti-diva di La7
Con Omnibus ha resuscitato il talk show.
di
Bruno Giurato
02 Novembre 2012
(© La Presse) Alessandra Sardoni, giornalista di La7.
Basta vederla su La7, a
Omnibus in edizione mattutina: dà la parola e se è il caso la toglie, riporta gli ospiti al punto, non gigioneggia.
Modi garbati ma fermi, understatement senza seriosità, Alessandra Sardoni si sta confermando la rivelazione del talk show politico in questo autunno televisivo.
Alla fine della trasmissione - che per il 2012 come ascolti supera spesso il 5% di share, risultato di tutto rispetto - lo spettatore ha l'impressione di saperne un po' di più di prima.
L'ECCEZIONE FELICE NEI TALK SHOW. Questo dovrebbe essere lo scopo di qualsiasi programma d'approfondimento, e invece, nel panorama televisivo attuale, la (contro)tendenza di Sardoni finisce per essere un'eccezione, felice.
Tra crisi della politica e populismo arrembante, i talk show pescano con profitto nel laghetto dell'insoddisfazione.
Paolo Del Debbio ha confezionato in maniera scientifica il suo Quinta colonna in modo da venire incontro ai sommovimenti 'di pancia' del pubblico.
Michele Santoro incassa share con un Servizio Pubblico d'attacco.
Perfino nel programma domenicale di Massimo Giletti la frustata alla politica è diventato un dovere, un po' come la pennichella dopopranzo.
Capace di sedare le discussioni in studio
(© Ansa) Enrico Mentana.
E invece Sardoni a
Omnibus ha il merito di riportarci al punto dei problemi e della valutazioni. Anche quando ospita personaggi contestati come il governatore della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, non si fa prendere dal furore 'morale', pur segnalando il suo disaccordo.
Quando nel 2011 l'onorevole del Popolo della libertà Guido Crosetto, durante un fuorionda negli studi di
Omnibus, insultò la giornalista Antonella Rampino, fu sempre Sardoni a esigere le scuse del parlamentare, che arrivarono dopo qualche ora.
E anche quando la tendenza al 'cazzeggio' (endemica nei giornalisti politici) si fa strada tra gli ospiti in studio, la giornalista riesce a riportare l'attenzione al tema principale, più di quanto riesca al suo collega Andrea Pancani.
MOLTA GAVETTA E QUALCHE LACRIMA. Una pratica, anzi praticaccia, di tivù che viene da anni di gavetta.
Sardoni, classe 1964, ha cominciato nel 1991 a Video Music. Laureata in filosofia del linguaggio con Tullio De Mauro, ha iniziato a interessarsi alla politica all'epoca del primo governo Berlusconi (è stata sempre, limpidamente, prima diessina e poi vicina al Partito democratico) è passata per il Tg di Tele Monte Carlo, per approdare al Tg di La7.
Il pubblico televisivo ha iniziato a riconoscerla nel 2007, quando ha affiancato Pietrangelo Buttafuoco nell'edizione estiva di
Otto e mezzo.
Nell'occasione un sito di gossip la prese in giro per la sua presunta non avvenenza. Si racconta che vedendo l'articolo Sardoni si mise a piangere. Una lacrima sul viso dice molto di un personaggio.
SOTTO L'ALA DI FERRARA E MENTANA. E nel caso in questione rivela una particolarità. Sardoni è una professionista, ma non appartiene alla tipologia delle competitive. E di chi è a suo agio nelle crudeltà redazionali. Forse per questo la sua ascesa nel firmamento televisivo ha richiesto un po' di tempo.
Giuliano Ferrara, che conduceva
Otto e mezzo, utilizzava spesso i suoi contributi politici, e per la 'supplenza' estiva pensò di affiancarla all'immaginifico Buttafuoco: l'assortimento ebbe un ottimo risultato di share.
Dopo Ferrara l'altro personaggio chiave nella vita professionale di Sardoni è stato Enrico Mentana. Il direttore del Tg di La7 le ha ritagliato un ruolo di peso all'interno del palinsesto dell'emittente, che il predecessore Antonello Piroso fino al 2010 non le aveva concesso: più che di una vera inimicizia si tratta di incompatibilità di stili.
Meticolosa sul lavoro, dai pezzi su Il Foglio al libro del 2009
(© La Presse) Sardoni con Pietrangelo Buttafuoco.
Quello di Sardoni, pur non essendo particolarmente bombastico, non è neanche retoricamente sobrio.
La giornalista, questo sì, lavora tanto, tantissimo. Si racconta che solo il discorso per la elezione a presidente dell'Associazione giornalisti parlamentari le sia costato 10 giorni di full immersion.
I suoi articoli di politica sul Pd per
Il Foglio sono sempre curati e il suo libro del 2009,
Il fantasma del leader,
D'Alema e gli altri capi mancati del centrosinistra (Marsilio) è una ricognizione su metodi e meriti (o demeriti) della sinistra italiana attuale anche a tre anni di distanza.
INNOCENTI EVASIONI: DANZA E CENE. Sardoni, insomma, soffre un po' della sindrome del giornalista televisivo rispetto alla più 'nobile' carta stampata, e tende a compensare con l'impegno.
Soffre anche la sua mancanza di formazione politologica (e infatti passa molto tempo a leggere saggi).
Uniche e innocenti evasioni, la danza classica di cui è superappassionata al punto di tenere in piedi un piccolo circolo di amiche che non perdono una prima. E infine le cene, in casa, a cura di una tata, che si dice cucini magnificamente.
In breve ha l'aria della compagna di classe un po' secchiona, ma è il tipo che passa accanto al banco e ti lascia un foglio protocollo con la versione di greco tradotta. Che, dal punto di vista informativo, ammettiamolo, è il massimo.
