Alitalia (vecchia) - interpretazione legge

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Alitalia (vecchia) - interpretazione legge
In merito alla (vecchia) Alitalia in amministrazione straordinaria (per intenderci quella del commissario straordinario prof.avv. A.Fantozzi, non la nuova CAI), com'è noto, l'attuale Governo ha proposto agli azionisti e/o obbligazionisti di scambiare tali titoli, ormai non più quotati e praticamente invendibili, con una certa % di titoli di Stato di nuova emissione (e non ancora emessi, ad oggi...).
In particolare agli azionisti sarà dato un titolo di stato epr il controvalore di euro 0,2722 per ogni azione alitalia. Agli obbligazionisti sarà dato un titolo di Stato di un controvalore del 70,97% del nominale dell'Obbligaz. Alitalia.

La norma prevede un'arrotondamento per i piccoli azionisti/Obbligazionisti che copio-incollo:

L’Art. 19 comma 3 del decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri del 26 giugno 2009 modifica l’art. 7-octies della Legge n°33/09:
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b) le assegnazioni di titoli di Stato di cui alla precedente lettera di cui alle lettere a) e a) bis non potranno risultare superiori rispettivamente a euro 100.000 per ciascun obbligazionista e a euro 50.000 per ciascun azionista e avverranno con arrotondamento per difetto al migliaio di euro. Per gli importi inferiori ad euro 1.000 si provvede ad assegnare provvisoriamente un titolo di Stato del taglio minimo al conto di deposito titoli di cui al successivo comma 4; l'intermediario finanziario che provvede alla comunicazione di cui al comma 5, lo detiene in nome e per conto del soggetto interessato e provvede, alla scadenza pattuita, a riversare all'entrata del bilancio dello Stato la differenza tra il valore del titolo di Stato e il controvalore delle obbligazioni e delle azioni trasferite dall'interessato al Ministero dell'economia e delle finanze ai sensi delle disposizioni seguenti.
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L'interpretazione pressoché unanime, ed anche quella che proviene dagli ambienti ministeriali è nel senso che ai piccoli azionisti/obbligazionisti che non arrivano a 1000 euro di controvalore verrà comunque accreditato in contanti il controvalore loro spettanate (alla scadenza del titolo di Stato che nel frattempo resterà nellle casse dell'intermediario). Mentre agli azionisti/obbligazionisti che arriverebbero ad. es. a 1900 euro di controvalore, verrà dato solo l'intero, cioè 1000, perdendo quindi totalmente gli altri 900.

Questa interpretazione causerebbe palesi disparità: se arrivo (in base alla percentuale di assegnazione stabilita) a 1000 euro, me li danno tutti 1000. Se arrivo a 1990 euro me ne danno comunque solo 1000, e ne perdo 990!!

La mia domanda è se questa interpretazione vi pare corretta. Cosa accadrebbe se un azionista / obbligazionista se portasse la questione davanti ad un giudice?
Grazie per le risposte
 

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