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Ipo Anima: attenzione che i numeri non sono attraenti come sembrano…
apr 6th, 2014 · Commenti disabilitati
Hai domande o commenti? Scrivi a [email protected]
A cura di Andrew Sentance, analista indipendente*
Anima si quota a breve e il P/E è atteso nella forchetta 8,8-11,3x che sembra molto interessante per una società che ha visto crescere l’utile da 8 a 120 mln di euro e i ricavi da 146 a 220 mln di euro in soli tre anni. Ma vorrei soffermarmi su qualche motivo per cui vale la pena pensarci prima di acquistare a man bassa.
Inizio con il conto economico riclassificato per gli ultimi anni (Imm. N.1 foglio excel allegato).
Si vede che la voce ‘Altri costi e ricavi’ riporta un valore straordinario di 57 mln di euro per il 2013. Quindi vado subito all’utile normalizzato (Imm. N.2 foglio excel allegato).
Si nota adesso che il rialzo dell’utile è meno importante di quanto elencato a causa dei costi straordinari nel 2011 e dei guadagni straordinari nel 2013. La forchetta per il P/E normalizzato è quindi 11,1-14,3. Che è ancora interessante se confrontato con il multiplo di 23x cui quota Azimut per esempio (che, fra l’altro, probabilmente venderei).
C’è un dato ulteriore da notare prima di correre a comprare: le commissioni di incentivo sono quasi un terzo dell’utile prima delle tasse e valgono 57 mln di euro nel 2013 rispetto ai 29 mln del 2012 e agli 8 mln del 2011. Va bene, l’anno è andato meglio e avevano un massa più grande sotto gestione. Beh, no e sì. La tabella che segue spiega il perché (Imm. N.3 foglio excel allegato).
Quello che trovo interessante è che l’effetto mercato per il 2012 era di 3.125 mln mentre era solo di 2.469 mln per l’anno 2013, ma le commissioni di incentivo si sono quasi raddoppiati. Queste commissioni possono salire o scendere non solo in base all’effetto mercato, ma anche a seconda di quale mercato va su o giù. Come si vede dal 2011 quando l’effetto mercato complessivamente era negativo ma le commissioni erano comunque di 8 mln.
Perché tutto questo? Per dire che non sono sicuro che i 57 mln guadagnati dalle commissioni di incentivo sono ‘normali’: forse devono essere meno. Se 29 mln è una cifra più normale, l’utile netto normalizzato sarebbe intorno a 75 mln (94 – (28 – le tasse al 30%, 8,4 mln)) e la forchetta per il P/E sarebbe 14-18. Che non è eccessivo ma non lascia prospettare un rialzo importante se viene prezzato al fine più alto della forchetta.
A mio giudizio il titolo vale fra i 4 e i 4,5 euro per azione, con questo punto di domanda che gira intorno alle commissioni di incentivo.
apr 6th, 2014 · Commenti disabilitati
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A cura di Andrew Sentance, analista indipendente*
Anima si quota a breve e il P/E è atteso nella forchetta 8,8-11,3x che sembra molto interessante per una società che ha visto crescere l’utile da 8 a 120 mln di euro e i ricavi da 146 a 220 mln di euro in soli tre anni. Ma vorrei soffermarmi su qualche motivo per cui vale la pena pensarci prima di acquistare a man bassa.
Inizio con il conto economico riclassificato per gli ultimi anni (Imm. N.1 foglio excel allegato).
Si vede che la voce ‘Altri costi e ricavi’ riporta un valore straordinario di 57 mln di euro per il 2013. Quindi vado subito all’utile normalizzato (Imm. N.2 foglio excel allegato).
Si nota adesso che il rialzo dell’utile è meno importante di quanto elencato a causa dei costi straordinari nel 2011 e dei guadagni straordinari nel 2013. La forchetta per il P/E normalizzato è quindi 11,1-14,3. Che è ancora interessante se confrontato con il multiplo di 23x cui quota Azimut per esempio (che, fra l’altro, probabilmente venderei).
C’è un dato ulteriore da notare prima di correre a comprare: le commissioni di incentivo sono quasi un terzo dell’utile prima delle tasse e valgono 57 mln di euro nel 2013 rispetto ai 29 mln del 2012 e agli 8 mln del 2011. Va bene, l’anno è andato meglio e avevano un massa più grande sotto gestione. Beh, no e sì. La tabella che segue spiega il perché (Imm. N.3 foglio excel allegato).
Quello che trovo interessante è che l’effetto mercato per il 2012 era di 3.125 mln mentre era solo di 2.469 mln per l’anno 2013, ma le commissioni di incentivo si sono quasi raddoppiati. Queste commissioni possono salire o scendere non solo in base all’effetto mercato, ma anche a seconda di quale mercato va su o giù. Come si vede dal 2011 quando l’effetto mercato complessivamente era negativo ma le commissioni erano comunque di 8 mln.
Perché tutto questo? Per dire che non sono sicuro che i 57 mln guadagnati dalle commissioni di incentivo sono ‘normali’: forse devono essere meno. Se 29 mln è una cifra più normale, l’utile netto normalizzato sarebbe intorno a 75 mln (94 – (28 – le tasse al 30%, 8,4 mln)) e la forchetta per il P/E sarebbe 14-18. Che non è eccessivo ma non lascia prospettare un rialzo importante se viene prezzato al fine più alto della forchetta.
A mio giudizio il titolo vale fra i 4 e i 4,5 euro per azione, con questo punto di domanda che gira intorno alle commissioni di incentivo.