Alvaro Clemente

Erminiottone

Lufthansameeeehhh

Alvaro Clemente in questo masterpiece sintetizza, grazie anche alle tre note di pianoforte, lo strazio universale. Quello strazio che somatizza l'intera fragilità dell'Isola. Un brano apparentemente sbrigativo e allo stesso tempo crudele.
ll vate, coi suoi versi, cosa vuole farci comprendere?
E`l'espettorazione ascetica di un espressionismo poetico, a tratti animalesco, voracemente carnale, dannatamente antropomorfo, simbolicamente atavico, sofferto, minimalista, sprezzantemente inquietante e, perchè no, con un effervescente miasma criptico. Tutto questo grazie all' effluvio intenso che emana codesto trionfo dell' ermetismo pelvico.
In ogni caso capolavoro assoluto !....il trionfo dell'umiltà ....la consapevolezza dell'umana fragilità, l'accettazione di se stessi che trascende nella ricerca del giorno perfetto per incarnare l'uomo medio che tenta di cogitare durante la fase della defecazione concettuale....la negatività come perfezione ...il trionfo dei lucci sinaptici ..... l'aberrazione monocromatica delle miserie umane affinchè ci sovvengano grandi esempi della cultura gastro popolare.
Alvaro Clemente, nel testo, rinuncia alla profondità ingannevole della prospettiva e si muove nell'alveo di un figurativismo fuori dalla contingenza temporale.
Che dire. Che aggiungere.
Il gesto ribelle annichilisce anche le menti più fervide.
Uno spiraglio può aprire eterni orizzonti.
Un raglio è per sempre!
 
Ellamiseria!!! Ma quale isolano è’ in grado di capire Cotanto capolavoro ??? Abbassiamo il livello, vi scongiuro :(
 
Ultima modifica:
Ellamiseria!!! Ma qual’e’l’isolano è’ in grado di capire Cotanto capolavoro ??? Abbassiamo il livello, vi scongiuro :(
Ma hai notato l'intensità del canto? Il viso del Vate che si protende in avanti, quasi come se urlasse al mondo intero il suo messaggio pregno di sofferenza cosmica.
Brividi.
 
Ma hai notato l'intensità del canto? Il viso del Vate che si protende in avanti, quasi come se urlasse al mondo intero il suo messaggio pregno di sofferenza cosmica.
Brividi.
Ma hai notato l'intensità del canto? Il viso del Vate che si protende in avanti, quasi come se urlasse al mondo intero il suo messaggio pregno di sofferenza cosmica.
Brividi.
Amme’ più che brividi, herpes :-o
 

Alvaro Clemente in questo masterpiece sintetizza, grazie anche alle tre note di pianoforte, lo strazio universale. Quello strazio che somatizza l'intera fragilità dell'Isola. Un brano apparentemente sbrigativo e allo stesso tempo crudele.
ll vate, coi suoi versi, cosa vuole farci comprendere?
E`l'espettorazione ascetica di un espressionismo poetico, a tratti animalesco, voracemente carnale, dannatamente antropomorfo, simbolicamente atavico, sofferto, minimalista, sprezzantemente inquietante e, perchè no, con un effervescente miasma criptico. Tutto questo grazie all' effluvio intenso che emana codesto trionfo dell' ermetismo pelvico.
In ogni caso capolavoro assoluto !....il trionfo dell'umiltà ....la consapevolezza dell'umana fragilità, l'accettazione di se stessi che trascende nella ricerca del giorno perfetto per incarnare l'uomo medio che tenta di cogitare durante la fase della defecazione concettuale....la negatività come perfezione ...il trionfo dei lucci sinaptici ..... l'aberrazione monocromatica delle miserie umane affinchè ci sovvengano grandi esempi della cultura gastro popolare.
Alvaro Clemente, nel testo, rinuncia alla profondità ingannevole della prospettiva e si muove nell'alveo di un figurativismo fuori dalla contingenza temporale.
Che dire. Che aggiungere.
Il gesto ribelle annichilisce anche le menti più fervide.
Uno spiraglio può aprire eterni orizzonti.
Un raglio è per sempre!
pura Lyrica direbbe qualcuno :cool:
 
Ora il maestro ci regala l'apoteosi della sua opera ultima.
Un capolavoro che ci lascia senza respiro
Un inno al lamento degno del festival dell'unghia incarnita
60 minuti di estasi
60 minuti pregni di emotività interiore e posteriore

 
Dalla Russia, un caro saluto al nostro nuovo amico Dimitry

 

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