Innanzitutto, come in tutte le cose che ci si appresta a cominciare, vi do il mio Benvenuto a questo nuovo corso.
L’analisi a candele giapponesi è un tipo di analisi utilizzatissima ai giorni nostri, grazie alla relativa semplicità concettuale che la contraddistingue, ma soprattutto, per la notevole affidabilità di alcuni segnali che da quest’ultima è possibile estrapolare per poter operare sul mercato con un minimo di cognizione di causa.
Scopo di queste dispense che verranno pubblicate sul sito a scadenze settimanali (nel limite di quanto mi è possibile), è quello di tracciare una panoramica di tutte le principali figure che possono essere generate con le candele giapponesi.
Naturalmente, il contributo di ognuno di voi, sarà più che ben accetto per far crescere questo materiale e per imparare sempre di più gli uni dagli altri.
Per sommi capi, la struttura del lavoro sarà così articolata:
-- 1) Elementi di base
-- 2) Elenco dei pattern di esaurimento
-- 3) Elenco dei pattern di continuazione
-- 4) Varie ed eventuali
Detto questo….su il sipario e…andiamo ad incominciare
ELEMENTI DI BASE
Ogni singola candlestick è costituita da quattro elementi fondamentali:
1) il real body (corpo);
2) upper shadow (linea retta che sta nella parte superiore della candela);_
3) lower shadow (linea retta che sta nella parte inferiore della candela);
4) il colore della candela.
Il real body della candela rappresenta la distanza tra il prezzo di apertura (open, d’ora in poi O) ed il prezzo di chiusura (close, d’ora in poi C) , identificando in tal modo ,nella maniera più concreta possibile, il riassunto della giornata vissuta dal titolo, ovvero lo spostamento effettivo dei prezzi durante le contrattazioni.
Al fine di identificare visivamente un rialzo o un ribasso del sottostante, le candele possono assumere due diverse colorazioni:
· bianco, qualora la chiusura sia avvenuta ad un livello superiore all’apertura;
· nero, qualora la chiusura sia avvenuta ad un livello inferiore rispetto a quello d’apertura.
Per congiungere al real body i prezzi massimi e minimi segnati nella giornata, la tecnica candlestick utilizza dei segmenti molto sottili che prendono il nome di ombre (shadows).
Si definisce quindi upper shadow il segmento che unisce il massimo della seduta al real body e lower shadow quello che unisce il minimo della seduta al real body.
Nulla vieta comunque, che una candela sia priva di una o entrambe le shadow a seguito di una di queste condizioni: H=C e/o L=O (per white candle) H=O e/o L=C (per black candle, vedi figura).
Nel particolare caso di O e C coincidenti basterà identificare il livello di prezzo d’apertura e di chiusura con un trattino orizzontale.
Si parlerà in questo caso di real body nullo e la candlestick in esame assumerà il nome di doji, importante figura di cui tratteremo ampiamente in seguito.
Curiosità: nella versione originale, le candele con C>O (rialziste) erano colorate di rosso.
Alla prossima settimana, con la prima parte delle Regole fondamentali di Interpretazione.
Basato su un testo originale a cura di Capitan Gain
L’analisi a candele giapponesi è un tipo di analisi utilizzatissima ai giorni nostri, grazie alla relativa semplicità concettuale che la contraddistingue, ma soprattutto, per la notevole affidabilità di alcuni segnali che da quest’ultima è possibile estrapolare per poter operare sul mercato con un minimo di cognizione di causa.
Scopo di queste dispense che verranno pubblicate sul sito a scadenze settimanali (nel limite di quanto mi è possibile), è quello di tracciare una panoramica di tutte le principali figure che possono essere generate con le candele giapponesi.
Naturalmente, il contributo di ognuno di voi, sarà più che ben accetto per far crescere questo materiale e per imparare sempre di più gli uni dagli altri.
Per sommi capi, la struttura del lavoro sarà così articolata:
-- 1) Elementi di base
-- 2) Elenco dei pattern di esaurimento
-- 3) Elenco dei pattern di continuazione
-- 4) Varie ed eventuali
Detto questo….su il sipario e…andiamo ad incominciare
ELEMENTI DI BASE
Ogni singola candlestick è costituita da quattro elementi fondamentali:
1) il real body (corpo);
2) upper shadow (linea retta che sta nella parte superiore della candela);_
3) lower shadow (linea retta che sta nella parte inferiore della candela);
4) il colore della candela.
Il real body della candela rappresenta la distanza tra il prezzo di apertura (open, d’ora in poi O) ed il prezzo di chiusura (close, d’ora in poi C) , identificando in tal modo ,nella maniera più concreta possibile, il riassunto della giornata vissuta dal titolo, ovvero lo spostamento effettivo dei prezzi durante le contrattazioni.
Al fine di identificare visivamente un rialzo o un ribasso del sottostante, le candele possono assumere due diverse colorazioni:
· bianco, qualora la chiusura sia avvenuta ad un livello superiore all’apertura;
· nero, qualora la chiusura sia avvenuta ad un livello inferiore rispetto a quello d’apertura.
Per congiungere al real body i prezzi massimi e minimi segnati nella giornata, la tecnica candlestick utilizza dei segmenti molto sottili che prendono il nome di ombre (shadows).
Si definisce quindi upper shadow il segmento che unisce il massimo della seduta al real body e lower shadow quello che unisce il minimo della seduta al real body.
Nulla vieta comunque, che una candela sia priva di una o entrambe le shadow a seguito di una di queste condizioni: H=C e/o L=O (per white candle) H=O e/o L=C (per black candle, vedi figura).
Nel particolare caso di O e C coincidenti basterà identificare il livello di prezzo d’apertura e di chiusura con un trattino orizzontale.
Si parlerà in questo caso di real body nullo e la candlestick in esame assumerà il nome di doji, importante figura di cui tratteremo ampiamente in seguito.
Curiosità: nella versione originale, le candele con C>O (rialziste) erano colorate di rosso.
Alla prossima settimana, con la prima parte delle Regole fondamentali di Interpretazione.
Basato su un testo originale a cura di Capitan Gain