Analisi Macroeconomica 29/09/2002

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Analisi Macroeconomica 29/09/2002

Settimana finanziaria influenzata dal sempre più probabile scontro armato in Iraq e dalla diffusione di dati macroeconomici particolarmente negativi oltre che dalla decisione della Fed di lasciare i tassi invariati all'1,75%.
Registriamo che tutto ciò ha portato sulle principali piazze europee a scene di panico che non si vedono sulle stesse dallo scorso settembre 2001.
Particolarmente delicata la decisione presa dalla Federal Reserve nella riunione dello scorso 24 settembre, in cui a fronte di un'economia sorretta principalmente dai consumi privati - con una quota di investimenti in infrastutture al livello più basso dell'ultimo decennio - e da dei consumatori sempre più provati dalla grave crisi che attanaglia il sistema americano ( prova ne è il grado di fiducia degli stessi ) da più di 24 mesi, ha deciso ancora una volta di lasciare invariati i tassi e di non cedere alle pressioni di chi, anche al suo interno, voleva una virata maggiormente vigorosa verso una politica monetaria espansiva e volta al sostegno degli investimenti e della ripresa economica.
Sempre nell'ottava conclusa si è avuta la diffusione di dati come il Superindice economico ed il grado di Fiducia dei Consumatori che hanno ancora una volta ribadito il persistente stato di crisi in cui tutt'ora si trova l'economia americana.
Nella settimana entrante si dovrà prestare particolare attenzione alla diffusione dell'indice PMI di Chicago (30/09 ) dell'Ism manifatturiero ( 01/ 10 ), dell'Ism non manifatturiero ( 03/10 ) e del tasso di disoccupazione ( 04/10 ) ; nell'area Euro spunti interessanti potrebbero venire dalla diffusione del dato sulle immatricolazioni di auto nuove in Italia (03/10 ).
Settimana interlocutoria per ciò che concerne i corsi del petrolio, ed in cui il malcelato pessimismo in seguito alla tempesta avvenuta nel Golfo del Messico, che si pensava potesse mettere nell'immediato a dura prova la produttività dei giacimenti situati in quest'area ha lasciato spazio sul finire di ottava ad un ritorno alla normalità, con chiusura dei corsi al Petroleum Exchange di Londra in area 29 dollari.
Fronte valutario in cui si è potuto registrare, accanto alla persistente debolezza della sterlina, la perdita dell'area di supporto di 0,98 per l'Euro/Dollaro.
Tale debolezza dell'uro nei confronti del dollaro, può essere evinta dalla lettura di dati macroeconomici non in linea con le aspettative di crescita del terzo trimestre; aspettative che vedevano l'conomia europea con tassi di crescita sensibilmente superiori a quelli americani.
Significativa inoltre, per spiegare la discesa dell'euro, in un momento politico e militare particolarmente delicato a seguito delle tensioni medio orientali, la mancanza di un'unica linea guida sul versante europeo.
Fondamentale, per non compromettere il trend in essere il mantenimento dell'euro entro il canale laterale 0,97-0,9860. Positivo il recupero dell'area 0,98.
Settimana particolarmente delicata per i corsi dell'oro, che mancato il test di area 330 $ si sono attestati sull'area di supporto situata in zona 320 $.
Corsi dell'oro che ci attendiamo ancora in tensione nelle prossime ottave, complici le tensioni in Iraq ed il suo grado di correlazione inversa ( in quanto bene rifugio ) rispetto ai principali listini azionari mondiali.
Per non compromettere graficamente il trend di lungo - impostato al rialzo - basilare la tenuta di area 312.
 

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