Snam rete gas (SRG) approvato lo scorporo di Italgas

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Snam, approvato lo scorporo di Italgas: nuova società quotata entro il 2016. Previsti investimenti per 4,3 miliardi

La nuova società opererà in modo indipendente, con un proprio management e un proprio consiglio di amministrazione. L'azienda madre spenderà 900 milioni nel 2016 per sostenere lo sviluppo delle infrastrutture italiane e la loro interconnessione con quelle europee

di F. Q. | 29 giugno 2016
Più informazioni su: Snam, Snam Rete Gas

Via libera del cda di Snam allo scorporo di Italgas. La società colloca le sue attività legate alla distribuzione del metano in una nuova società, che approderà in borsa entro il 2016. Il nuovo soggetto opererà in modo indipendente, con un proprio management e un proprio consiglio di amministrazione, e sarà quotato presso il Mercato telematico azionario (Mta) di Milano.

Il nuovo piano strategico di Snam, post separazione di Italgas, prevede 4,3 miliardi di euro di investimenti in Italia nel trasporto e stoccaggio. Di questi, si legge in una nota, 900 milioni sono da realizzarsi nel 2016 per sostenere lo sviluppo delle infrastrutture italiane e la loro interconnessione con quelle europee. Il piano prevede una Rab (capitale investito) in crescita dell’1% annuo rispetto ai 19,2 miliardi di euro stimati a fine 2015. Il progetto punta a “un incremento dell’utile netto” anche grazie “al conseguimento di efficienze operative, crescente apporto dei proventi da partecipazioni e riduzione attesa dei costi finanziari”.


Intanto, dopo la scissione, Italgas ha previsto rifinanziamenti per 3,9 miliardi di euro. In particolare l’indebitamento finanziario netto consolidato pro-forma di Italgas al 31 dicembre 2015 è pari a circa 3,5 miliardi. Tenuto conto della distribuzione del dividendo ordinario di competenza 2015 da parte di Italgas a Snam pari a circa 275 milioni, prevista prima della scissione, e delle stime relative al flusso di cassa atteso nel 2016, l’indebitamento finanziario netto di Italgas alla fine del 2016 può essere stimato in circa 3,7 miliardi.

È l’amministratore delegato di Snam, Marco Alverà, a spiegare i dettagli dell’operazione in una nota. “La separazione di Italgas da Snam – spiega – consentirà di valorizzare significativamente il ruolo di entrambe le società nei rispettivi business: Snam potrà consolidare la propria leadership contribuendo a integrare ulteriormente i mercati del gas in Europa e Italgas potrà cogliere al meglio le opportunità di sviluppo legate alle nuove gare d’ambito”.
 
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Snam è decisa a giocare in prima linea la partita del mercato unico del gas e, per farlo, la società guidata da Marco Alverà è pronta a mettere sul piatto 4,3 miliardi di euro da qui al 2020 per potenziare il sistema italiano e integrarlo sempre più con quello europeo, focalizzandosi sul core business (trasporto, rigassificazione e stoccaggio) e separando il proprio destino da quello di Italgas (distribuzione), destinata a sbarcare a Piazza Affari per novembre, a valle di un percorso imperniato su una scissione parziale e proporzionale. Senza tralasciare l’ulteriore crescita oltreconfine dove Snam presidia già stabilmente i due principali corridoi energetici europei.

Così ieri, nel cuore di una City ancora scossa dal responso sulla Brexit, il numero uno Marco Alverà, affiancato dal cfo Antonio Paccioretti, ha illustrato il piano strategico 2016-2020 che punta a rafforzare la flessibilità e la liquidità del mercato italiano, sia potenziando la rete di trasporto, cui saranno destinati 3,8 miliardi di euro nell’arco di piano, anche grazie al completamento della capacità bidirezionale dei flussi di gas (il cosiddetto “reverse flow”), sia assicurando ulteriore capacità di stoccaggio. Un combinato disposto che, unitamente allo sviluppo di nuovi servizi integrati per gli operatori e a una oculata politica di espansione internazionale («ci interessano solo asset con senso industriale ma anche ritorno economico», è il mantra del ceo), dovrebbe garantire una crescita annua della Rab (il capitale investito ai fini regolatori) a un tasso dell’1% rispetto ai 19,2 miliardi stimati a fine 2015, e un dividendo attrattativo per i soci che nel 2016 sarà pagato separatamente da Snam e Italgas: per la prima sarà di 21 centesimi di euro (con un progresso annuo del 2,5% per il 2017-2018), mentre quello dell’Italgas post-scissione, ancora tutto da decidere, dovrebbe concorrere ad assicurare un ammontare almeno in linea con la cedola complessiva 2015 di Snam (25 centesimi).

Poi c’è il capitolo della separazione che avviene con quella che si preannuncia come una delle più grandi operazioni del 2016. Il distacco che sancisce il trasferimento del 100% di Italgas sotto il cappello di nuova società, alla guida della quale arriverà Paolo Gallo, in uscita da Grandi Stazioni, è imperniato su tre binari: un conferimento in natura dell'8,23% di Italgas a fronte del quale Snam avrà il 13,5% della newco; la vendita alla nuova realtà del 38,87% della controllata per 1,5 miliardi; e, infine, la scissione parziale e proporzionale di Snam, a valle della quale alla newco sarà conferito un ulteriore pacchetto di Italgas in capo alla spa dei gasdotti (52,9%) con i suoi azionisti che, di converso, acquisiranno il restante 86,5% della nuova società.

A bocce ferme, insomma, Snam - che ha deliberato anche il riacquisto delle sue azioni su un massimo del 3,5% del capitale - avrà il 13,5% della newco, mentre il suo principale azionista, Cdp Reti, deterrà il 25,08% più uno 0,97% di Cdp Gas (quanto basta per stare sopra la soglia di Opa), entrambe assistite dall’advisor Barclays e, sul fronte legale, da Chiomenti, mentre Goldman Sachs ha affiancato Snam, con Cleary Gottlieb Steen & Hamilton e Orrick, Herrington & Sutcliffe come advisor legali. Snam, Cdp Reti e Cdp Gas hanno anche sottoscritto un patto parasociale triennale per assicurare una struttura proprietaria stabile e per tutelare i diritti di Snam come socio di minoranza e con voce in capitolo su eventuali operazioni straordinarie. La spa dei gasdotti potrà comunque vendere il suo pacchetto prima della scadenza del patto. «È una quota finanziaria di minoranza», spiega il top manager non prima di averla definita come «strategica». «Per il resto, nessuna fretta di cedere, non c’è nessuna trattativa all’orizzonte».

All’orizzonte, invece, ci sono le prossime sfide per la nuova Italgas. E Gallo, che sarà operativo nelle prossime settimane, arriva con un mandato molto preciso: quello di concentrarsi sulle opportunità di consolidamento di Italgas nel mercato italiano. Che, per l’azienda, significa la possibilità di allargare la propria presenza al di là dei 113 Atem (ambiti territoriali minimi, cioè i bacini delle gare sulla distribuzione definiti da Mise e Authority per l’energia) già presidiati, potendo contare su nuove munizioni a valle della separazione. Perché il percorso annunciato ieri si accompagna a una maxi-manovra finanziaria da 3,9 miliardi (un bridge to bond di 2,3 miliardi, linee revolving per 1,1 miliardi e linee bancarie bilaterali per 500 milioni), sindacata con un consorzio molto nutrito (Intesa Sanpaolo, Barclays, Mediobanca, UniCredit, Crédit Agricole, Citi, Ing, Jp Morgan, Socgen, Bnp Paribas e la stessa Cdp) che permetterà a Italgas, insieme a due prestiti Bei da 424 milioni “ereditati” da Snam, di ripagare il debito intragruppo (2 miliardi di euro circa sui 3,5 miliardi complessivi a fine 2015) e di sostenere i piani futuri che prevedono investimenti per 2 miliardi di euro nei prossimi cinque anni e una Rab attesa a oltre 7 miliardi al termine di quella razionalizzazione del portafoglio, tra nuovi contratti portati a casa e concessioni no core dismesse, che le gare porteranno con sé.

Snam, via al piano da 4,3 miliardi
 
27/07/2016 08.37 Commenti - Piazza Affari
Snam: utile netto a 526 milioni nel primo semestre


FTA Online News
Il Consiglio di Amministrazione di Snam, riunitosi ieri sotto la presidenza di Carlo Malacarne, ha approvato la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2016 (sottoposta a revisione contabile limitata) e i risultati consolidati del secondo trimestre 2016 (non sottoposti a revisione contabile), che riflettono, tra l'altro, l'entrata in vigore del nuovo periodo regolatorio con revisione del WACC a partire dall'1 gennaio 2016.

Highlight operativi
- Nuovo periodo regolatorio con revisione del WACC dall'1 gennaio 2016
- Gas immesso nella rete di trasporto: 34,07 miliardi di metri cubi (+4,0%)
- Numero di contatori attivi: 6,525 milioni (6,518 milioni al 30 giugno 2015)
- Capacità disponibile di stoccaggio: 11,8 miliardi di metri cubi (+0,4 miliardi di metri cubi rispetto al 30 giugno 2015)

Highlight finanziari
- Ricavi regolati: 1.644 milioni di euro (-78 milioni di euro; -4,5%); la riduzione è attribuibile alla revisione del WACC
- Utile operativo (EBIT): 867 milioni di euro (-14,3%)
- Utile netto: 526 milioni di euro (-14,1%)
- Investimenti tecnici: 526 milioni di euro
- Free Cash Flow: 508 milioni di euro


Fatti di rilievo
- Approvata in data 28 giugno 2016 dal Consiglio di Amministrazione di Snam la separazione di Italgas da Snam. Il closing dell'intera operazione, subordinato al realizzarsi di alcune condizioni sospensive, è previsto entro il 31 dicembre 2016
- Proposto dal Consiglio di Amministrazione di Snam all'Assemblea degli azionisti, convocata in data 1 agosto 2016, un programma di share buyback su un massimo del 3,5% del capitale sociale di Snam, per un esborso fino a 500 milioni di euro in un periodo di 18 mesi

Marco Alverà, CEO di Snam, ha commentato così i risultati: "I risultati del primo semestre 2016 sono pienamente in linea con le aspettative e riflettono la riduzione del WACC nel trasporto e nella distribuzione definita dal nuovo periodo regolatorio. La significativa generazione di cassa da attività operative ha consentito anche per i primi sei mesi di quest'anno di finanziare interamente gli investimenti nelle nostre infrastrutture, oltre a produrre un free cash flow di oltre 500 milioni di euro. Proseguiamo nell'attuazione del nostro piano strategico con l'obiettivo di rendere ancora più forte la posizione dell'Italia all'interno del sistema gas europeo e garantire ai nostri azionisti una crescita profittevole e remunerativa".

Indebitamento finanziario netto
L'indebitamento finanziario netto al 30 giugno 20166 ammonta a 14.177 milioni di euro (13.779 milioni di euro al 31 dicembre 2015). Il flusso di cassa netto da attività operativa (1.200 milioni di euro) ha consentito di finanziare interamente i fabbisogni connessi agli investimenti netti di periodo pari a 692 milioni di euro, e di generare un Free Cash Flow di 508 milioni di euro. L'indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2016, dopo il pagamento agli azionisti del dividendo 2015 di 875 milioni di euro, registra un aumento di 398 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015. Rispetto al 31 marzo 2016, l'indebitamento finanziario netto aumenta di 634 milioni di euro.


(RV)

Vai alla scheda di dettaglio di: SNAM

Snam: utile netto a 526 milioni nel primo semestre - LaStampa.it
 
Snam, ok degli azionisti a scissione Italgas
L'assemblea degli azionisti ha dato il via libera allo scorporo di Italgas, che tornerà in borsa dopo 13 anni, e al piano di buyback fino al 3,5% per un controvalore di 500 mln di euro. Minozzi sale nel capitale (4,3%)
di Elena Filippi
Snam, ok degli azionisti a scissione Italgas - MilanoFinanza.it

Via libera da parte dell'assemblea degli azionisti di Snam
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al piano di scissione parziale e proporzionale della controllata Italgas che consentirà alla storica azienda di distribuzione del gas il ritorno alla quotazione in borsa dopo circa tredici anni di assenza dal listino. L'operazione, approvata con il 69,9% dei voti favorevoli, nessun contrario e una quota di astensioni pari allo 0,02% delle azioni rappresentate, sarà portata a termine "entro la fine dell'anno", hanno confermato il presidente della società, Carlo Malacarne, e l'amministratore delegato, Marco Alverà, senza fornire, tuttavia, una data di riferimento ufficiale.

Al termine dei diversi passaggi, Snam
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conserverà il 13,5% del capitale di Italgas, che verrà conferito in un patto parasociale insieme alla quota di maggioranza relativa controllata dalla Cassa depositi e prestiti. Positivo anche l'esito della parte ordinaria dell'assemblea, relativa al riacquisto delle azioni proprie post scissione fino a una quota del 3,5% per un esborso totale pari a 500 milioni di euro. Paolo Gallo, ex Acea
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, sarà il nuovo amministratore delegato di Italgas che presenterà il piano strategico a ottobre.

Per effetto della scissione, agli azionisti Snam verrà assegnata un'azione della nuova società Italgas ogni cinque azioni Snam possedute. La complessa operazione prevede il conferimento alla nuova società dell'8,23% del capitale di Italgas (a oggi 100% Snam
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) a fronte di assegnazione a Snam
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di 108.957.843 azioni di nuova emissione della società beneficiaria. Snam
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venderà poi alla nuovasocietà il 38,87% del capitale di Italgas a un prezzo di 1,503 miliardi di euro; di fatto si tratta di un trasferimento di debito di pari importo da Snam
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a Italgas. L'indebitamento atteso di Italgas a fine 2016 è stimato a 3,7 miliardi che saràrifinanziato con linee di credito per 3,9 miliardi.

Infine, la scissione parziale e proporzionale di Snam
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con assegnazione alla nuova società di una partecipazione pari al 52,90% detenuta da Snam
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in Italgas, con conseguente assegnazione ai soci di Snam
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del restante 86,50% del capitale della società beneficiaria. A seguito di tali operazioni, Snam
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detterà una partecipazione del 13,5% del capitale della nuova Italgas, Cdp Reti avrà il 25,08% e Cdp Gas lo 0,97% e saranno legati da un patto parasociale sulle quote. Il flottante sarà pari al 60,5% del capitale.

Per quanto riguarda le previsioni per l'andamento della gestione nella seconda metà dell'anno, il management ha dichiarato di aspettarsi un consumo di gas in Italia in linea con quello registrato nel 2015, pari a 67,44 miliardi di metri cubi, dopo un primo semestre che aveva evidenziato una crescita dei consumi dell'1,2%. "C'è stato un aumento importante nel termoelettrico", ha commentato l'ad, "grazie a una ripresa nel settore industriale, che è una componente importante. C'è invece un declino nel consumo residenziale, in seguito all'aumentata efficienza energetica".

Novità, infine, sul fronte dell'azionariato, con la crescita della quota detenuta dal presidente di Iris Ceramica, Romano Minozzi, salita dal 3,033% al 4,3% del capitale, confermandosi la seconda partecipazione più rilevante dopo il 37,8% della Cdp. A riguardo, i vertici di Snam
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hanno espresso soddisfazione, in quanto questo può essere considerato "un segno di fiducia e di credibilità molto positivo per la nostra società verso i suoi investitori". Intanto il titolo Snam
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scambia in controtendenza rispetto al mercato al rialzo dello 0,29% a 5,19 euro.
 
SNAM – L’AD Marco Alverà ha detto che lo spinoff di Italgas procede come previsto e spera che la quotazione possa avvenire entro novembre.

L’AD ha aggiunto che il primo gas passerà attraverso l’infrastruttura Tap, che porterà il gas azero in Italia via Albania e Grecia, a gennaio 2020, nonostante i lavori nella parte italiana non siano ancora partiti per un contenzioso con la Regione Puglia legato all’espianto di 231 ulivi.
 
Italgas, il gran rientro in Piazza Affari
LA PRIMA VOLTA CHE APPRODÒ IN BORSA FU 165 ANNI FA, L’ULTIMA 13 ANNI FA. MA ENTRO IL PROSSIMO NOVEMBRE IL CERCHIO SI CHIUDERÀ UN’ALTRA VOLTA. E DIVENTERÀ LA MATRICOLA PIÙ IMPORTANTE DELL’ANNO IN ITALIA E UNA DELLE PIÙ RILEVANTI D’EUROPA
Luca Pagni

Milano L’ ultima volta è stata tredici anni fa. Ma per risalire alla prima, bisogna andare indietro di centosessantacinque anni: era il 1851, quando Italgas esordiva alla Borsa Valori di Torino. Ma anche parlando di Piazza Affari, in quanto a quarti di nobiltà finanziaria non si scherza, visto che i primi scambi del titolo risalgono al 1900. Per la metà di novembre il cerchio si chiuderà un’altra volta: il ramo di azienda di Snam, che ha appena acquistato la sua autonomia societaria, tornerà sul listino milanese. Diventando così la “matricola” più importante dell’anno in Italia e una delle principali di tutta Europa: secondo gli analisti, è prevedibile che la capitalizzazione possa aggirarsi tra i 3,5 e i 4 miliardi. Una operazione attesa con estremo interesse dal mercato, come si intuisce dalle tappe dell’imminente road show in cui sarà impegnata tutta la prima fila dei manager. Guidato dall’amministratore delegato Paolo Gallo, già al vertice di Acea e negli ultimi anni di Grandi Stazione spa, il team toccherà Londra (tappa iniziale il 24 novembre) e poi Parigi, Francoforte, Boston, Chicago e New York. Una quotazione molto attesa in un periodo di alta volatilità delle Borse e tassi bassi. Per chi è in cerca di rendite “prudenti”, Italgas si presenta non solo con il suo fatturato a 1,1 miliardidi euro, ma soprattutto come una opportunità di investimento da guardare con molta attenzione. Non fosse altro

per la sua caratteristica principale: operare in un business regolato, per il quale la crescita dei rendimenti è direttamente proporzionale alla capacità di investimento. Non per nulla, Italgas si presenta al mercato con un piano che prevede 2 miliardi di investimenti nel periodo 2017-2020: il 57 % delle risorse andranno a favore sulla rete e e il 43% nelle attività di misura, visto che è previsto un ampio programma di sostituzione dei vecchi contatori. Ma la crescita non si limiterà soltanto a questo. Con i suoi 6 milioni e mezzo di contatori, Italgas è leader nel nostro paese nella distribuzione locale del gas, con una quota di mercato del 33 per cento. Una percentuale che nei prossimi anni potrebbe crescere ancora. Lo sbarco a Piazza Affari arriva proprio in coincidenza con l’avvio delle gare che dovranno rinnovare le concessioni locali per la distribuzione del metano lungo tutto la penisola. L’Italia è stata diviso in 177 Atem, gli ambiti territoriali minimi, che a partire da quest’anno sono stati tutti rimessi in gara. Italgas - al momento - ne controlla 113, per complessivi 1.470 comuni coperti dal servizio, 7,6 miliardi di metri cubi di gas portati a 6,4 milioni di famiglie, tramite una rete di 60mila chilometri.Vuole ovviamente riconfermare tutti gli ambiti, con un obiettivo dichiarato di aumentarli di almeno un 30%, abbandonando solo quelli meno redditizi. «Le gare - spiega l’ad Paolo Gallo - sono un’occasione importante per Italgas e per la sua crescita, ma lo sono anche per il paese. Il settore della distribuzione locale è ancora troppo frammentato in Italia. Il processo di consolidamento porterà a una maggiore qualità del servizio, più efficenza e un aumento complessivo degli investimenti. Inoltre, essendo gare, non ci sono vincoli antitrust e vince chi fa l’offerta migliore, in nome di una competizione aperta tra tutti gli operatori». Ma come è arrivata Italgas alla quotazione in Borsa? Si tratta di una classica operazione che permette di estrarre valore da società che si occupano di più business. Di fatto, Snam ha scorporato le attività di distribuzione locale del gas assegnandole a Italgas, mantenendo gli asset con i quali si occupa di trasporto, stoccaggio e rigassificazione. Oltre a tutte le attività estere, grazie alla quali Snam è diventato uno dei maggiori operatori europei nel trasporto del gas. L’assemblea dei soci ha dato il via alla separazione, assegnando una azione Italgas ogni cinque azioni Snam possedute. Non solo: al termine di una complessa operazione finanziaria, è stata definita la nuova compagine societaria: azionista di maggioranza relativa sarà la Cassa Depositi Prestiti con una quota del 26%, mentre Snam si ferma al 13,5%. Il restante 60,5 per cento al momento del debutto in Borsa sarà rappresentato dal mercato: una platea di soci, in realtà, già definita e rappresentata da tutti coloro i quali hanno ricevuto azioni Italgas, essendo titolari di azioni Snam. Perché la più importante quotazione dell’anno, in realtà, non è una vera e propria quotazione. Per spiegare meglio: il ritorno a Piazza Affari di Italgas, a tredici anni dal suo delisting, non avviene nel modo con cui la stragrande maggioranza delle matricole sbarca a Palazzo Mezzanotte. Non c’è stata la presentazione al mercato di una forchetta di prezzo, in base ai multipli della società. E non ci sarà nemmeno un pre-marketing, dopo il quale - in base alle reazioni degli investitori - viene deciso il valore finale del prezzo con cui avviene il debutto sul listino. Il prezzo lo farà sempre il mercato, s’intende, ma in base alla valutazione degli asset che Italgas si è portata dietro dopo la scissione da Snam. In sostanza, gli analisti dovranno valutare il prezzo in base all’equity story della società, daranno una indicazione agli investitori che se la dovranno poi vedere con la legge della domanda e dell’offerta. Il road show che partirà la settimana prossima avrà proprio lo scopo di convincere chi ha in mano le azioni Italgas e non venderle. Ma anche di convincere quelli che non le hanno a investire per comprarle. Qui sopra, i principali numeri di bilancio di Italgas: utile netto e capitale investito nel corso degli ultimi sei anni, dal 2010 al 2015
(17 ottobre 2016)
 
Italgas: cedola di 20 cent, ricavi oltre 1 mld ed Ebitda margin circa 65%


MILANO (MF-DJ)--La societa' nel 2016 si aspetta ricavi per oltre 1 mld euro, un Ebitda margin di circa il 65%, un Ebit/Rab di oltre il 6% e un dividendo per azione di 20 centesimi. E' quanto viene sottolineato nelle slide di presentazione fornite in occasione del Capital Market Day in corso a Londra.

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(END) Dow Jones Newswires

October 24, 2016 10:18 ET (14:18 GMT)
 

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