Prima c'e' la fase dell'oppressione, poi quella della lotta per uscirne, poi quella dell'orgoglio di appartenenza .
Attendo con ansia la fase in cui essere uomo o donna sara' un mero accidente senza importanza e nessuno festeggera' l'otto marzo o si sentira' offeso o irritato dal fatto che qualcuno lo festeggi.
La stessa cosa auguro ai gay: che di loro non si parli piu', ne' in bene ne' in male.