Aumentano le prove a favore della chirurgia senza sangue (1 Viewer)

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Medici di tutto il mondo stanno già curando con successo pazienti con la chirurgia senza sangue. Le prove mostrano che utilizzando la medicina alternativa sono stati ottenuti molti benefici.
Un recente studio condotto presso il Maritime Heart Center di Halifax, Nuova Scozia, ha dimostrato che le trasfusioni di sangue somministrate a pazienti sottoposti a cardiochirurgia stabile hanno aumentato il loro rischio di morte, insufficienza renale, e setticemia o infezione.
I risultati sono stati esposti al Congresso Cardiovascolare Canadese da Robert Riddell, uno studente di medicina presso la Dalhousie University di Halifax, Nuova Scozia.
Lo studio ha esaminato 3.842 pazienti consecutivi, tutti sottoposti a diversi tipi di chirurgia cardiaca.
Secondo theheart.org,
“i pazienti sono stati suddivisi in quattro gruppi: il primo non ha ricevuto trasfusioni di prodotti ematici, il secondo ha ricevuto prodotti ematici nel corso del proprio intervento chirurgico, il terzo ha ricevuto prodotti ematici entro le prime 48 ore ed il quarto ha ricevuto prodotti ematici 48 ore o più dopo l’intervento chirurgico”.
Dopo aver effettuato gli adeguamenti in base a età, sesso e altri fattori, lo studio ha concluso che le trasfusioni di sangue hanno aumentato drammaticamente i tassi di morbilità e di mortalità rispetto a coloro che hanno ricevuto l’intervento chirurgico senza sangue.
Lo studio suggerisce inoltre che in seguito alla trasfusione di sangue il paziente peggiora.
Attualmente ci sono valide alternative alle trasfusioni di sangue.
Secondo AllSands, dalla tragedia dell’AIDS in poi la gente è diventata fin troppo consapevole del fatto che la nostra scorta di sangue non potrà mai essere completamente sicura e in un recente sondaggio l’89 per cento dei canadesi preferirebbe un’alternativa al sangue donato.
Molte persone associano il rifiuto delle trasfusioni di sangue alla posizione assunta dai Testimoni di Geova che considerano tale procedura contraria agli insegnamenti della Bibbia.
Tuttavia, secondo AllSands, questa presa di posizione ha condotto alla medicina e alla chirurgia senza sangue, le quali hanno raggiunto “un avanzato livello di sviluppo e sono diventate il trattamento preferito di molte persone informate”.
Evitare il sangue durante l’intervento chirurgico significa evitare sia infezioni post-operatorie che complicazioni, e i tipi di sangue non hanno bisogno di essere abbinati, cancellando qualsiasi complicazione dovuta a errori di corrispondenza.
Gli interventi di chirurgia senza sangue tipicamente costano il 25 per cento in meno di quelli che utilizzano sangue donato, con un ulteriore risparmio derivante dall’aumento del 50 per cento dei tempi di recupero, che si traduce in degenze ospedaliere più brevi.
In caso di forte perdita di sangue, nella maggior parte dei casi il volume del sangue può essere sostenuto da fluidi alternativi, come la soluzione di lattato di Ringer, il destrano, l’amido idrossietilico e altri ancora che impediscono lo shock ipovolemico.
Attualmente prima di un intervento vengono utilizzati dei prodotti farmaceutici per stimolare la produzione di globuli rossi, piastrine e globuli bianchi vari per aumentare il volume del sangue, così come altri farmaci per ridurre le perdite di sangue.
I chirurghi sono ora in grado di gestire meglio l’emorragia mediante l’uso di emostatici biologici. Nuove colle e sigillanti possono bloccare ferite perforanti o coprire aree più estese di tessuto sanguinante esposto.
I pazienti possono ora ricuperare il sangue che si perde in un intervento chirurgico o in un trauma tramite l’uso di macchine che puliscono il sangue e lo restituiscono al paziente senza depositarlo.
Secondo l’Encyclopedia of Surgery, nuovi strumenti e tecniche chirurgiche permettono ora ai chirurghi di eseguire procedure con minime perdite di sangue.
Tutte le procedure di cui sopra sono state eseguite con successo su migliaia di pazienti in tutto il mondo, i quali ricercano le cure mediche più sicure, sia che si tratti di motivi religiosi o meno.
A tutto il 2002, il 30 per cento di tutte le richieste di interventi chirurgici senza sangue provenivano da persone che non erano Testimoni di Geova.
http://www.youtube.com/v/CTbQBxAmEi...xcfcfcf&hl=en_US&feature=player_embedded&fs=1
Fonte: Digital Journal
 

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Chirurgia senza sangue in Oncologia Ginecologica







La chirurgia e medicina senza sangue è un campo in evoluzione della pratica medica designata per evitare le trasfusioni allogeniche.

Sebbene questo campo si sia ampiamente sviluppato in risposta alle crescenti necessità dei pazienti Testimoni di Geova che rifiutano le trasfusioni, tutti i pazienti potrebbero potenzialmente beneficiare dell'evitare le trasfusioni.

Le applicazioni delle tecniche e delle strategie nel campo della oncologia ginecologica senza sangue sono state limitate fino a tempi recenti, in parte a causa della perdita di sangue generalmente molto voluminosa associata ad interventi chirurgici ginecologici di tumore. Tuttavia, dato che i progressi nella nostra comprensione della chirurgia senza sangue si sono sviluppati e le tecniche chirurgiche sono state raffinate, ora la paziente di oncologia ginecologica può beneficiare dell'evitare le trasfusioni allogeniche. Questo rapporto delinea la chirurgia senza sangue, come si applica alle pazienti di oncologia ginecologica e presenta un approccio strutturato per gestire con successo questi pazienti complessi.

Mt Sinai J Med 76:589-597, 2009. © 2009 Mount Sinai School of Medicine.





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Gestione dei pazienti Testimoni di Geova adulti con emorragia acuta







Berend K, Levi M.

Dipartimento di Medicina, Ospedale St. Elisabeth, Willemstad, Curaçao, Antille olandesi - [email protected]



A causa del fermo rifiuto delle trasfusioni di sangue e dei suoi componenti da parte dei Testimoni di Geova, la gestione dei pazienti Testimoni di Geova con sanguinamento grave è spesso complicata da argomentazioni mediche, etiche e giuridiche. A causa di una adesione dei membri in rapida crescita ed in tutto il mondo, i medici che lavorano negli ospedali dovrebbero essere preparati a a gestire questi pazienti.

Una gestione adeguata di un paziente Testimone di Geova con sanguinamento grave comporta la comprensione delle questioni giuridiche ed etiche implicate, e una meticolosa gestione medica, compreso il trattamento di shock ipovolemico, gli interventi emostatici locali, e la somministrazione di agenti antiemorraggici, quando appropriati.

Inoltre, alte dosi di eritropoietina ricombinante in combinazione con il ferro supplementare può aumentare la velocità di sintesi dell'emoglobina.





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Trapianto di polmone senza trasfusioni a Testimone di Geova

Alle Molinette di Torino. E' il primo del genere in Italia

18 gennaio, 12:41

(ANSA) - TORINO, 18 GEN - E' stato trapiantato un polmone senza ricorrere a trasfusioni di sangue,in rispetto della volonta' della paziente,Testimone di Geova. L'ospedale Molinette di Torino, dove e' stata eseguito l'intervento, segnala che e' il primo del genere in Italia e uno dei pochi al mondo. La donna, di 60 anni, residente nel torinese, e' stata dimessa in questi giorni. Senza trapianto aveva presumibilmente un anno di vita.(ANSA).
 
Il comando divino...Albero-Sangue


Santificare qualcosa significa appartarla, designarla ad uno Scopo, elevarla, farla assurgere ad una condizione precisa.
Nella quotidianità santifichiamo molte cose principalmente in riferimento all'Uso, al Valore ed al Significato. Un vaso Ming verrà santificato in base al valore intrinseco di cui è portatore. Gli si assegna valore e lo si santifica poiché lo si mette da parte, lo si apparta, forse in una vetrina in bella esposizione. Un oggetto destinato ad un particolare Uso verrà invece appartato, santificato per l'uso specifico a cui è destinato, messo da parte fintantoché non è chiamato ad espletare le funzioni per le quali è stato progettato. In ultima analisi santifichiamo e mettiamo da parte qualcosa che non ha nè un uso specifico nè un valore intrinseco se non per il significato che assume per noi. Un esempio può essere un anello nuziale. Non ha un uso specifico nè un alto valore intrinseco, tuttavia ne siamo affezionati poiché è il significato che lo rende prezioso.

Per quanto riguarda quest'ultimo modo di santificare è inutile chiedersi il perché dell'oggetto. Non sono le proprietà intrinseche o peculiari a renderlo tale, bensì la sacralità di cui lo investiamo. Lo Scopo che scegliamo per quell'oggetto gli conferisce valore e diviene simbolo di qualcosa a noi caro. Chiedersi perché per rappresentare l'unione matrimoniale sia un anello e non una giacca o una spilla non ha nessuna importanza ai fini della santità, perché assolutamente relativo.

Isaia 6:3 esprime il concetto della santità in modo assoluto. Si può giustamente affermare che una cosa è santa tanto più essa sia vicina alla fonte della santità: Geova Dio. Intimamente connesso con il Creatore è il Suo nome. Per cui la cosa più santa dopo il Creatore è il Suo nome: Geova. Non a caso Gesù lo menzionò per primo nella preghiera modello. Tutto ciò che Geova dice sia santo lo diviene per normale conseguenza.

Salmo 36:9 esprime il riflesso di questo concetto: Se Geova è santo in maniera assoluta tutto ciò che da Lui emana è santo a sua volta. La vita come produzione della Sua opera è santa.
Genesi 1:28 dichiara santa anche la vita animale sebbene ad un livello inferiore poiché solo della vita umana è dichiarato sia stata progettata a "immagine di Dio" e a questa assoggettata
Genesi 2:9 menziona un'altra santificazione. Due alberi appartati per uno Scopo. In particolar modo l'albero della conoscenza del bene e del male. Appartato e santificato dal divieto di mangiarne il frutto.

La vita, santa e perfetta, si basava sul rispetto di quel simbolo. Non era infatti l'uso ad esserne santificato poiché materialmente non lo si doveva usare. Non era il valore ad assegnargli santità poiché ne era intrinsecamente privo. Ma era il significato a renderlo immensamente prezioso per il Suo fattore. Qualcosa di talmente prezioso da costituire il cardine su cui il sistema si basava. Il rispetto di quel simbolo costituiva la base della vita eterna. Violando quel simbolo, dissacrandone il significato, rendendolo comune il sistema crollò. Oggi viviamo negli effetti di quella causa originale.

L'albero della conoscenza del bene e del male, quindi, costituiva ciò mediante cui la vita perfetta ed eterna poteva essere realtà.

Dopo la caduta del sistema Geova santificò un altro simbolo. Non lo si evince direttamente ma si accenna a questo simbolo e alla santità di cui fu investito nel comando dato a Noè molto simile a quello dato alla prima coppia umana se non per la dieta e questo particolare: Genesi 9:4 "Solo non dovete mangiare la carne con la sua anima, il suo sangue"
In Levitico 17:10-12 capiamo il motivo di questa investitura di questa santificazione: Levitico 17:10-12 "In quanto a qualunque uomo della casa d’Israele o a qualche residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a voi il quale mangi qualsiasi sorta di sangue, certamente porrò la mia faccia contro l’anima che mangia il sangue, e in realtà la stroncherò di fra il suo popolo. 11 Poiché l’anima della carne è nel sangue, e io stesso ve l’ho messo sull’altare per fare espiazione per le anime vostre, perché è il sangue che fa espiazione mediante l’anima [in esso]. 12 Per questo ho detto ai figli d’Israele: “Nessun’anima di voi deve mangiare sangue e nessun residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a voi deve mangiare sangue”

Paolo in Ebrei 9:22 ribadisce questo concetto: "Sì, quasi tutte le cose sono purificate col sangue secondo la Legge, e se il sangue non è versato non ha luogo nessun perdono."

In Eden il rispetto del simbolo rappresentato dall'albero della conoscenza del bene e del male rappresentava la base per la vita eterna. Rappresentava ciò mediante cui la vita perfetta poteva essere garantita. Dopo il crollo di quel sistema è il rispetto del sangue, del simbolo che esso rappresenta a costituire la base per la riconciliazione e il restauro della vita perfetta perduta. Esso costituisce ciò mediante cui la vita perfetta può essere riconquistata.

Tuttavia anche se oggi si rispetta il simbolo e il valore, la santità del sangue non si ottiene la vita eterna. Perché?

Poiché la santità della vita animale costituisce un valore inferiore a quella cui era chiamata a sopperire nei sacrifici di espiazione. La base per il perdono è il risarcimento, il riscatto e una forma di vita, di santità, inferiore non può sopperire a quella persa di maggior valore. Anche il sangue di ogni uomo imperfetto non poteva costituire base di espiazione. Occorreva il versamento di sangue perfetto per poter riottenere ciò che era perduto.

Paolo in Ebrei 10:19-22 spiega: "Perciò, fratelli, poiché abbiamo franchezza per la via d’ingresso nel luogo santo mediante il sangue di Gesù, che egli inaugurò per noi come via nuova e vivente attraverso la cortina, cioè la sua carne, e giacché abbiamo un grande sacerdote sulla casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero nella piena certezza della fede, avendo i cuori purificati per aspersione da una malvagia coscienza e il corpo lavato con acqua pura"

Paolo menziona a conclusione del suo ragionamento una scrittura che spesso citiamo, ma di cui dimentichiamo il contesto. Paolo dice che il Tempio, il Tempio fisico e il suo rituale costituiva un'ombra, un'ombra di una realtà immateriale che non si poteva nè vedere nè toccare. Stava dicendo che il valore del sacrificio di Cristo e del versamento del suo sangue presentato al cospetto di Geova costituiva la realtà, mentre la fisicità e la tangibilità delle mura del tempio costituivano un'ombra. Finisce quindi questo suo ragionamento menzionando le fasi perno e cardine su cui la vita del cristiano s'incentra:
"...accostiamoci con cuore sincero nella piena certezza della fede... Manteniamo salda la pubblica dichiarazione della nostra speranza senza vacillare, poiché colui che ha promesso è fedele. 24 E consideriamoci a vicenda per incitarci all’amore e alle opere eccellenti, 25 non abbandonando la nostra comune adunanza, come alcuni ne hanno l’abitudine, ma incoraggiandoci l’un l’altro e tanto più mentre vedete avvicinarsi il giorno."

Preghiera, Predicazione e Adunanze come risultato della realtà che non vediamo e della realtà che non tocchiamo. Poiché ciò che ci circonda è un'ombra. Oggi è specialmente così perché la misura con la quale ci impegniamo in questo trittico è direttamente proporzionale alla misura della nostra percezione delle realtà spirituali in contraltare all'ombra tangibile che ci circonda!

La Bibbia menziona anche altri modi in cui la vita si può santificare e rispettare.

Rivelazione 17:6 e 18:4 mette in guardia contro la configurazione di reato nel 'concorso di colpa in omicidio'
Salmo 139:16 mette in guardia contro l'omicidio di un feto
Deuteronomio 22:8 contro il reato di 'omicidio colposo'
Atti 20:26, 27 contro 'l'omissione di soccorso'

Ma tutti questi modi di santificare la vita e di rispettarla, per quanto giusti, per quanto encomiabili, preservano la vita, questa vita, una vita nell'ombra. Non danno nessuna speranza e non consentono quello che invece consente il rispetto per la santità del sangue. E' per questo motivo che esso è di valore più prezioso, è per questo che il suo rispetto trascende qualsiasi simbolo qualsiasi azione. E' per questo che la santità della vita è strettamente connessa alla santità del sangue. E' per questo che questa vita è meno preziosa del rispetto per quel simbolo. Poiché rispettando quel simbolo rispetto ciò mediante cui la vita vera e perfetta è possibile!!!

Di conseguenza sembra assai banale, elementare e naturalmente consequenziale il controverso comando di Atti 15:19 perché naturale conseguenza di tutto ciò che abbiamo detto... con questo in mente è ancora così assurdo, così incomprensibile e inaccettabile arrivare nella situazione limite di dover sacrificare la vita, questa vita, per il simbolo che non la rappresenta solamente, ma che la rende possibile in forma perfetta ed eterna?




 

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Santificare qualcosa significa appartarla, designarla ad uno Scopo, elevarla, farla assurgere ad una condizione precisa.
Nella quotidianità santifichiamo molte cose principalmente in riferimento all'Uso, al Valore ed al Significato. Un vaso Ming verrà santificato in base al valore intrinseco di cui è portatore. Gli si assegna valore e lo si santifica poiché lo si mette da parte, lo si apparta, forse in una vetrina in bella esposizione. Un oggetto destinato ad un particolare Uso verrà invece appartato, santificato per l'uso specifico a cui è destinato, messo da parte fintantoché non è chiamato ad espletare le funzioni per le quali è stato progettato. In ultima analisi santifichiamo e mettiamo da parte qualcosa che non ha nè un uso specifico nè un valore intrinseco se non per il significato che assume per noi. Un esempio può essere un anello nuziale. Non ha un uso specifico nè un alto valore intrinseco, tuttavia ne siamo affezionati poiché è il significato che lo rende prezioso.

Per quanto riguarda quest'ultimo modo di santificare è inutile chiedersi il perché dell'oggetto. Non sono le proprietà intrinseche o peculiari a renderlo tale, bensì la sacralità di cui lo investiamo. Lo Scopo che scegliamo per quell'oggetto gli conferisce valore e diviene simbolo di qualcosa a noi caro. Chiedersi perché per rappresentare l'unione matrimoniale sia un anello e non una giacca o una spilla non ha nessuna importanza ai fini della santità, perché assolutamente relativo.

Isaia 6:3 esprime il concetto della santità in modo assoluto. Si può giustamente affermare che una cosa è santa tanto più essa sia vicina alla fonte della santità: Geova Dio. Intimamente connesso con il Creatore è il Suo nome. Per cui la cosa più santa dopo il Creatore è il Suo nome: Geova. Non a caso Gesù lo menzionò per primo nella preghiera modello. Tutto ciò che Geova dice sia santo lo diviene per normale conseguenza.

Salmo 36:9 esprime il riflesso di questo concetto: Se Geova è santo in maniera assoluta tutto ciò che da Lui emana è santo a sua volta. La vita come produzione della Sua opera è santa.
Genesi 1:28 dichiara santa anche la vita animale sebbene ad un livello inferiore poiché solo della vita umana è dichiarato sia stata progettata a "immagine di Dio" e a questa assoggettata
Genesi 2:9 menziona un'altra santificazione. Due alberi appartati per uno Scopo. In particolar modo l'albero della conoscenza del bene e del male. Appartato e santificato dal divieto di mangiarne il frutto.

La vita, santa e perfetta, si basava sul rispetto di quel simbolo. Non era infatti l'uso ad esserne santificato poiché materialmente non lo si doveva usare. Non era il valore ad assegnargli santità poiché ne era intrinsecamente privo. Ma era il significato a renderlo immensamente prezioso per il Suo fattore. Qualcosa di talmente prezioso da costituire il cardine su cui il sistema si basava. Il rispetto di quel simbolo costituiva la base della vita eterna. Violando quel simbolo, dissacrandone il significato, rendendolo comune il sistema crollò. Oggi viviamo negli effetti di quella causa originale.

L'albero della conoscenza del bene e del male, quindi, costituiva ciò mediante cui la vita perfetta ed eterna poteva essere realtà.

Dopo la caduta del sistema Geova santificò un altro simbolo. Non lo si evince direttamente ma si accenna a questo simbolo e alla santità di cui fu investito nel comando dato a Noè molto simile a quello dato alla prima coppia umana se non per la dieta e questo particolare: Genesi 9:4 "Solo non dovete mangiare la carne con la sua anima, il suo sangue"
In Levitico 17:10-12 capiamo il motivo di questa investitura di questa santificazione: Levitico 17:10-12 "In quanto a qualunque uomo della casa d’Israele o a qualche residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a voi il quale mangi qualsiasi sorta di sangue, certamente porrò la mia faccia contro l’anima che mangia il sangue, e in realtà la stroncherò di fra il suo popolo. 11 Poiché l’anima della carne è nel sangue, e io stesso ve l’ho messo sull’altare per fare espiazione per le anime vostre, perché è il sangue che fa espiazione mediante l’anima [in esso]. 12 Per questo ho detto ai figli d’Israele: “Nessun’anima di voi deve mangiare sangue e nessun residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a voi deve mangiare sangue”

Paolo in Ebrei 9:22 ribadisce questo concetto: "Sì, quasi tutte le cose sono purificate col sangue secondo la Legge, e se il sangue non è versato non ha luogo nessun perdono."

In Eden il rispetto del simbolo rappresentato dall'albero della conoscenza del bene e del male rappresentava la base per la vita eterna. Rappresentava ciò mediante cui la vita perfetta poteva essere garantita. Dopo il crollo di quel sistema è il rispetto del sangue, del simbolo che esso rappresenta a costituire la base per la riconciliazione e il restauro della vita perfetta perduta. Esso costituisce ciò mediante cui la vita perfetta può essere riconquistata.

Tuttavia anche se oggi si rispetta il simbolo e il valore, la santità del sangue non si ottiene la vita eterna. Perché?

Poiché la santità della vita animale costituisce un valore inferiore a quella cui era chiamata a sopperire nei sacrifici di espiazione. La base per il perdono è il risarcimento, il riscatto e una forma di vita, di santità, inferiore non può sopperire a quella persa di maggior valore. Anche il sangue di ogni uomo imperfetto non poteva costituire base di espiazione. Occorreva il versamento di sangue perfetto per poter riottenere ciò che era perduto.

Paolo in Ebrei 10:19-22 spiega: "Perciò, fratelli, poiché abbiamo franchezza per la via d’ingresso nel luogo santo mediante il sangue di Gesù, che egli inaugurò per noi come via nuova e vivente attraverso la cortina, cioè la sua carne, e giacché abbiamo un grande sacerdote sulla casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero nella piena certezza della fede, avendo i cuori purificati per aspersione da una malvagia coscienza e il corpo lavato con acqua pura"

Paolo menziona a conclusione del suo ragionamento una scrittura che spesso citiamo, ma di cui dimentichiamo il contesto. Paolo dice che il Tempio, il Tempio fisico e il suo rituale costituiva un'ombra, un'ombra di una realtà immateriale che non si poteva nè vedere nè toccare. Stava dicendo che il valore del sacrificio di Cristo e del versamento del suo sangue presentato al cospetto di Geova costituiva la realtà, mentre la fisicità e la tangibilità delle mura del tempio costituivano un'ombra. Finisce quindi questo suo ragionamento menzionando le fasi perno e cardine su cui la vita del cristiano s'incentra:
"...accostiamoci con cuore sincero nella piena certezza della fede... Manteniamo salda la pubblica dichiarazione della nostra speranza senza vacillare, poiché colui che ha promesso è fedele. 24 E consideriamoci a vicenda per incitarci all’amore e alle opere eccellenti, 25 non abbandonando la nostra comune adunanza, come alcuni ne hanno l’abitudine, ma incoraggiandoci l’un l’altro e tanto più mentre vedete avvicinarsi il giorno."

Preghiera, Predicazione e Adunanze come risultato della realtà che non vediamo e della realtà che non tocchiamo. Poiché ciò che ci circonda è un'ombra. Oggi è specialmente così perché la misura con la quale ci impegniamo in questo trittico è direttamente proporzionale alla misura della nostra percezione delle realtà spirituali in contraltare all'ombra tangibile che ci circonda!

La Bibbia menziona anche altri modi in cui la vita si può santificare e rispettare.

Rivelazione 17:6 e 18:4 mette in guardia contro la configurazione di reato nel 'concorso di colpa in omicidio'
Salmo 139:16 mette in guardia contro l'omicidio di un feto
Deuteronomio 22:8 contro il reato di 'omicidio colposo'
Atti 20:26, 27 contro 'l'omissione di soccorso'

Ma tutti questi modi di santificare la vita e di rispettarla, per quanto giusti, per quanto encomiabili, preservano la vita, questa vita, una vita nell'ombra. Non danno nessuna speranza e non consentono quello che invece consente il rispetto per la santità del sangue. E' per questo motivo che esso è di valore più prezioso, è per questo che il suo rispetto trascende qualsiasi simbolo qualsiasi azione. E' per questo che la santità della vita è strettamente connessa alla santità del sangue. E' per questo che questa vita è meno preziosa del rispetto per quel simbolo. Poiché rispettando quel simbolo rispetto ciò mediante cui la vita vera e perfetta è possibile!!!

Di conseguenza sembra assai banale, elementare e naturalmente consequenziale il controverso comando di Atti 15:19 perché naturale conseguenza di tutto ciò che abbiamo detto... con questo in mente è ancora così assurdo, così incomprensibile e inaccettabile arrivare nella situazione limite di dover sacrificare la vita, questa vita, per il simbolo che non la rappresenta solamente, ma che la rende possibile in forma perfetta ed eterna?



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