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Se venderanno la maggioranza di Autogrill, le azioni rimaste sul mercato avranno un prezzo uguale a quello di vendita? Oppure finita l'operazione , ci sara' una grande legnata? Per quelle quotate
 
ADESSO È UFFICIALE: AUTOGRILL È IN VENDITA A cura di Websim


JOURNAL - 18:30 - 10 Marzo 2004


Forse è arrivata la volta buona: i Benetton vendono Autogrill. Edizione holding, la finanziaria a capo dell’impero della famiglia Benetton, ha confermato che Goldman Sachs sta cercando compratori per il 56,7% della società di ristorazione da lei posseduto. L’eventuale acquirente dovrà poi lanciare un’Opa obbligatoria sul flottante, così come previsto dal Testo unico della finanza. Se il pacchetto di maggioranza fosse davvero venduto a 15 euro per azione, che secondo i sussurri del mercato sarebbe la richiesta dei Benetton, il prezzo dell’Opa successiva sarebbe di circa 12,6 euro, calcolato come la media fra il prezzo medio ponderato di mercato degli ultimi 12 mesi (10,2 euro) e quello pattuito per il pacchetto di maggioranza. Oggi il titolo è scattato in rialzo del 2,5% con volumi da brivido.

Complessivamente Autogrill, su cui pesa un indebitamento di 900 milioni, verrebbe pagata 3,5 miliardi di euro, ovvero 10,7 volte l’Ebitda 2004. “Un prezzo abbastanza ragionevole”, commenta un esperto che preferisce l’anonimato.

Da più di un anno sul mercato si susseguono voci di una possibile separazione tra la famiglia di Ponzano Veneto e l’azienda di ristorazione autostradale. Ma è la prima volta che Edizione Holding conferma, seppure a mezze parole, questa intenzione. La finanziaria in una nota specifica che è “in corso di formalizzazione un mandato esplorativo” a Goldman Sachs finalizzato “alla verifica dell'esistenza di un mercato e/o di soggetti interessati alle diverse possibili operazioni a condizioni di soddisfazione per Edizione Holding”. Il comunicato fa altresì cenno ad un eventuale prestito obbligazionario convertibile in azioni Autogrill.

“Un’operazione simile potrebbe avere un senso solo qualora Edizione Holding vendesse il 27% circa della sua quota, raccogliendo così 800 milioni destinati a ripianare i 700 milioni di debito proprio della finanziaria”, commenta un analista anonimo che tuttavia sottolinea come una simile ipotesi avrebbe come conseguenza di fare collassare le quotazioni di Autogrill. E infatti a spingere la famiglia trevigiana alla cessione, in tutto o in parte della propria quota in Autogrill, c’è proprio l’elevato indebitamento di Edizione Holding, oltre al desiderio di porre fine alle polemiche con l’Antitrust e con alcuni ambienti politici che trovano inappropriato che uno stesso soggetto, ovvero la famiglia Benetton, controlli sia Autostrade che Autogrill.

Edizione Holding ha comunque chiarito che, al momento, non è stata presa nessuna decisione, ma il mercato sembra propenso a credere che i giochi siano ormai fatti e che gli acquirenti vogliano concludere l’operazione entro giugno. Secondo indiscrezioni di stampa, sulla scrivania della banca d’affari ci sarebbero già 5 o 6 nomi di fondi di private equity disposti all’acqisto. I nomi che girano sono quelli di Bc Partners e Investitori associati, l'americana Kohlberg Kravis Roberts, la cordata composta da Tpg e Pai Partners (gli stessi di Saeco). Tempo fa era balzato all’onore delle cronache anche Apax Partners.

Non è esclusa l’ipotesi che l’acquirente sia un concorrente industriale, come l’inglese Compass, anche se il momento non è dei più favorevoli visti i costi dell’operazione. Certo i punti interrogativi sono comunque numerosi. L’eventuale acquirente difficilmente può pensare di fare emergere la redditività nascosta di Autogrill, visto che è una società già gestita al meglio, e soprattutto ha una struttura finanziaria complessa. E’ però anche vero che “un’attività tradizionale con un buon flusso di cassa, stabile e visibile si può considerare l’oggetto di desiderio di ogni private equity con un po’ di capacità creativa per trovare la migliore soluzione per riequilibrare il debito”, conclude l’analista che poi spiega come una valida alternativa possa essere, sempre per un fondo private, quella di suddividere e vendere singolarmente le diverse attività del gruppo per trarne così il massimo profitto.



Attualmente quota intorno 11.75, non so se entrare visto che la residuale potrebbe pagare 12.6
 

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