Oh Pilu, sembra che stia girando bene ....
Con un patrimonio di 700 chilometri di coste balneabili, arte, cultura, food and wine (come dicono quelli che sanno vendersi con il marketing).
Sono questi i motivi per cui la Puglia è diventata la Regione più riconosciuta dagli italiani quando si parla di pianificare le ferie (sondaggio Sigma Consulting), meglio della mitica Sardegna che da queste parti sembrava un modello irraggiungibile sono fino a pochi anni fa, della Sicilia, e pure della Versilia.
Funziona da sempre il Gargano, così come il fascino dei trulli nella Valle d'Itria; la litoranea barese da Polignano a Mare in giù, passando per i lidi di Monopoli fino alle spiagge del brindisino (Torre Canne e Ostuni su tutte).
Racconta Giuseppe Sardella, titolare del Lido Bambù-Centro surf Monopoli a Capitolo, sintetizzando il pensiero di parecchi suoi colleghi: «Abbiamo aperto il nostro stabilimento nel 2004. Negli ultimi quattro-cinque anni il turismo è aumentato in maniera esponenziale. Inglesi e tedeschi arrivano già a giugno, oppure vengono a chiudere la stagione a settembre; invece gli italiani come sempre preferiscono luglio ed agosto».
Cosa manca per fare un ulteriore salto di qualità? «Non basta riempire lettini e ombrelloni, quello riesce a tutti - spiega Sardella - bisogna riuscire a conquistare i turisti con attività parallele, dagli sport acquatici alla ristorazione. Soprattutto se si considera il fatto che gli italiani, quando sono al mare, crisi o non crisi, tendono a fare economia su tutto il resto. E poi servirebbe maggiore coordinamento tra noi imprenditori balneari, fare più gruppo...».
Intanto quando chiedi a un milanese dove trascorrerà le vacanze in Puglia in nove casi su dieci ti risponde: in Salento. O «Salentoshire», visto che gli anglosassoni un tempo cercavano sole e relax nel Chianti, per dire, e da un po' invece hanno preso a ristrutturare antiche masserie e torri fortificate nelle campagne leccesi.
E chi li ha visti se li ricorda bene: «Arrivano con le valigie piene di contanti».