GREEN PASS NELLE SCUOLE, UNIVERSITÀ E TRASPORTI: SIAMO IN UN APARTHEID SANITARIO
6 Agosto 2021
Michele Crudelini
È stato approvato nella notte dal
Consiglio dei Ministri un ulteriore decreto legge che intende allargare l’utilizzo del
green pass. L’annuncio è stato dato in
conferenza stampa dal Ministro della Salute
Roberto Speranza, il Ministro dell’Istruzione
Patrizio Bianchi e il Ministro dei Trasporti
Enrico Giovannini.
Il decreto approvato all’unanimità
Assente dalla conferenza stampa il Primo Ministro
Mario Draghi, dopo le recenti discutibili uscite in materia di vaccini, non confermate dalle attuali conoscenze in ambito scientifico. Il decreto è stato quindi approvato all’unanimità,
con il voto di tutti i ministri, compresi quelli in quota Lega, come Giancarlo Giorgetti, Massimo Garavaglia ed Erika Stefani.
Ancora una volta il
Governo passa attraverso lo strumento del decreto legge, ponendo quindi il
Parlamento in una posizione di subalternità.
Se ne discuterà tra 60 giorni e nel frattempo dal primo di settembre le nuove misure saranno già in vigore.
Cosa prevede quindi questo ulteriore allargamento del green pass?
Scuole soggette al green pass
Tutto il personale della scuola sarà ora obbligato a presentare il green pass per accedere all’interno degli istituti. E chi non è intenzionato a non sottoporsi alla
vaccinazione?
L’assenza
verrebbe conteggiata come ingiustificata e dopo cinque giorni il rapporto di lavoro è sospeso senza che siano dovute retribuzioni. Curiose a questo proposito le parole del
Ministro Bianchi che così dichiara: “Abbiamo previsto il green pass, ma non l’obbligatorietà della vaccinazione”.
Parole che sanno di presa in giro tenuto conto dell’impossibilità materiale, nonché economica, di sottoporsi al
tampone ogni 48 ore. Il
green pass per i docenti rappresenta quindi una subdola imposizione della vaccinazione, senza però assumersi la responsabilità di imporre l’obbligo.
Per quel che riguarda la scuola c’è poi un altro aspetto decisamente controverso e riguarda le mascherine. Nelle classi in cui i bambini saranno tutti vaccinati o guariti, l’obbligo di mascherina
potrà decadere. I bambini non vaccinati saranno così riconoscibili a tutti e soggetti al pubblico ludibrio.
Quali dati scientifici per costringere gli under 30 a vaccinarsi?
L’altra novità del green pass riguarda gli studenti universitari. Dopo un anno e mezzo in cui l’università è stata completamente abbandonata a se stessa, con lezioni svolte solamente secondo il buon cuore dell’insegnante di turno capace di connettersi da remoto, ora il
Governo riscopre improvvisamente le accademie italiane.
E anche in questo non c’è molta possibilità di scelta. Gli studenti senza green pass non potranno frequentare
lezioni, entrare nelle
biblioteche e svolgere gli
esami. Saranno quindi di fatto esclusi i non vaccinati, a causa dell’impossibilità di sottoporsi ad un tampone non gratuito ogni due giorni.
Parliamo in questo caso di una fascia di popolazione che oscilla generalmente tra i 20 e i 30 anni. In questa fascia di popolazione, dall’inizio dell’emergenza sanitaria,
sono decedute meno di 300 persone, di cui solo poche unità (meno di 40) non avevano patologie pregresse.
Dati che certificano quindi come gli under 30 non siano una categoria a rischio per questa malattia. A fronte invece delle reazioni avverse segnalate nei report
AIFA che ne evidenziano una maggiore incidenza proprio negli under 30.
Trasporti solo on green pass
Infine l’ultima novità del decreto green pass riguarda i trasporti. E anche in questo caso, come per tutti gli altri, non sono chiare le motivazioni scientifiche a supporto. Su treni, aerei e navi, esistono già infatti tutta una serie norme, tra cui mascherine e distanziamento, che garantiscono la protezione delle persone.
Non solo: come confermato dall’immunologo
Fauci e da tutte le attuali evidenze scientifiche, anche i vaccinati possono essere portatori della malattia e in alcuni casi anche ammalarsi, come confermato dal caso di
Guido Crosetto.
Il
green pass sta trasformando radicalmente la società italiana, rendendola sempre più simile ad una grande forma di apartheid sanitario, senza però avere basi scientifiche a supporto.
Vaccinati privilegiati per legge da una parte, dall’altra i non vaccinati, untori emarginati di una società che non ammette altra alternativa se non quella di sottoporre i propri cittadini ad una sperimentazione farmacologica.