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tontolina

Forumer storico
Bpm stringe sulla governance. È caos tra le sigle sindacali

di Monica D'Ascenzo
http://www.ilsole24ore.com/art/fina...ernance-caos-sigle-081642.shtml?uuid=AawHL96D

Tutti contro tutti.

Sindacati nazionali contro sindacati interni,

consiglieri di maggioranza contro consiglieri di minoranza,

vertici della banca contro ingerenze della proprietà, investitori con mire di gestione contro investitori finanziari.



La vicenda della Banca Popolare di Milano si sta complicando di giorno in giorno sotto lo sguardo attento e vigile della Banca d'Italia, che aspetta l'istituto al varco delle riforme chieste.
Non è certo il clima di lavoro ideale per il presidente Massimo Ponzellini e il direttore generale Enzo Chiesa, che devono mettere a punto una riforma della governance che possa non andare nella direzione indicata da Banca d'Italia, ma anche ottenere il via libera del consiglio di amministrazione,

incontrare il favore del consorzio di garanzia per la ricapitalizzazione dell'istituto e soddisfare gli investitori che potrebbero entrare nel capitale in occasione dell'aumento di capitale.

Il tutto, peraltro, partendo da una prima bozza che è riuscita a scontentare un po' tutti.

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Le richieste dei sindacati
Il modello cui guardano i sindacati è quello della governance di Ubi Banca: un duale che pur separando proprietà e gestione aziendale riconosce al consiglio di sorveglianza (cds) «la deliberazione sulla definizione degli indirizzi generali programmatici e strategici della Banca e del Gruppo».

Un dettaglio non da poco, che manca alla bozza di riforma della governance presentata da Ponzellini al board mercoledì.

Proprio per questo i vertici dei dipendenti soci di Bpm hanno deciso di rivolgersi a Umberto Bocchino, ordinario di economia aziendale a Torino, per ottenere una consulenza sui cambiamenti da suggerire ai vertici.



Alcuni sindacati nazionali, poi, avrebbero domandato anche un parere informale a Marcello Messori, ex presidente di Assogestioni. L'obiettivo resta quello di continuare ad avere un'influenza sulle scelte strategiche della banca e soprattutto aver voce in capitolo sulle nomine.

Non solo.

I sindacati interni avrebbero obiettato anche sui requisiti richiesti per entrare nel cds: «Ciascun componente deve aver maturato un'esperienza complessiva di almeno un triennio attraverso l'esercizio, in Italia o all'estero, di attività di amministrazione, direzione o controllo in società operanti nel settore bancario, finanziario o assicurativo di adeguate dimensioni, ovvero in società» quotate, si legge nella bozza proposta dal presidente.
Criteri considerati troppo stringenti, che escluderebbero a priori consiglieri che ora siedono nel board.



Positivo, quindi, il parere sulla scelta del duale, ma dipende molto da come il sistema verrà declinato per andare incontro alle specificità del modello "popolari". Una posizione che sembra richiamare la frase gattopardesca «se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi». Proprio quello che non gradirebbe Banca d'Italia, per cui è necessario che il cambiamento della governance sia sostanziale.
Tanto che nel corso dell'incontro avuto dai sindacati nazionali con il vice direttore generale di Via Nazionale, Anna Maria Tarantola, si è lasciato intendere che in mancanza di una reale riforma si potrebbe arrivare anche al commissariamento della banca.

Se, però, i sindacati nazionali hanno compreso il rischio, non sembra si possa dire altrettanto per le rappresentanze interne tanto che ieri sia Fabi che Fiba hanno richiamato i sindacati interni alla banca ad una linea comune con le segreterie delle sigle sindacali.

Questo non solo per quel che riguarda la governance, ma anche per il gradimento ad eventuali investitori. Ieri, arrivato l'imprimatur dei sindacati nazionali all'ingresso di Matteo Arpe come investitore e manager, indiscrezioni indicavano contatti fra l'Associazione amici della Bpm

e una cordata di investitori capitanata da Andrea Bonomi (InvestIndustrial).


La mediazione
La difficile opera di mediazione tra le diverse istanze spetta ai vertici del gruppo. Giovedì scorso, il direttore generale ha riunito i primi 40 dirigenti della banca per spiegare loro quanto sta accadendo e il gruppo dirigenziale si è dimostrato coeso e pronto al cambiamento. Allo stesso tempo il manager sta lavorando con il presidente e l'aiuto di consulenti alla stesura della proposta di governance da presentare a Banca d'Italia, che oggi dovrebbe essere licenziata.

All'opera, oltre all'avvocato Paolo Bassilana dello Studio Legale Biscozzi Nobili storicamente vicino all'istituto, ci sarebbe anche il professor Mario Notari, esperto di diritto commerciale.
Weekend di lavoro, dunque, per arrivare martedì 27 al voto in cda non solo sul modello di governance, ma anche sull'ammontare e il prezzo dell'aumento di capitale.
D'altra parte i tempi sono stretti e per il 22 ottobre è prevista la convocazione dell'assemblea per l'approvazione del duale e la nomina del primo cds e a seguire del primo consiglio di gestione, che con ogni probabilità sarà composto da 5 membri, 4 dei quali dovrebbero essere non dipendenti, mentre il quinto sarà il consigliere delegato che al momento sembra coincidere con la figura del direttore generale.
 

tontolina

Forumer storico
BPM è la nuova banca della LEGA... OKKIO!

http://pulcihome.forumfree.it/?t=51590949


LEGGETE QUESTI STRALCI TRATTI DA UN ARTICOLO DEL CORRIERE


Nel biennio horribilis 2009-2010 mentre la maggior parte delle aziende in attesa di credito tira la cinghia, alla Banca Popolare di Milano presieduta da Massimo Ponzellini si respira un'aria di festosa abbondanza.

Nel luglio scorso, a ridosso del bilancio semestrale che mostra un crollo del 43,4% dell'utile netto a 70,2 milioni, ai top manager della banca cooperativa vengono riconosciuti bonus per 2,550 milioni di euro.


Direttore e condirettore generale, Fiorenzo Dalu e Enzo Chiesa, incassano rispettivamente 350 e 300 mila euro (costo per la banca 850 mila, come riportato nella delibera del consiglio che dà conto anche del voto contrario dei consiglieri Franco Debenedetti e Roberto Fusilli).

AUTO AZIENDALE: affidando a Dalu «il mandato per la determinazione dei criteri dettagliati di assegnazione».
E arriva la PORSCHE CAYENNE!

A piazza Meda (sede BPM) arrivano i primi SUV Porsche Cayenne, tipica auto aziendale, si scopre che il piano auto sta esponendo la banca a spese esorbitanti, pare 650 mila euro all'anno per dieci anni.
A quel punto il piano viene sospeso in fretta e furia.

Tutto a posto?

No, protestano i dirigenti che hanno già venduto l'auto personale per prendere quella aziendale e protestano i fornitori che minacciano una penale da 1 milione.

PONZELLINI SI DICE ESSERE banchiere nell'orbita della Lega Nord e anzi era stato lo stesso leader del Carroccio Umberto Bossi a dichiarare : «Ponzellini? L'abbiamo messo noi in Bpm».


PASSIAMO ORA AL SEGRETO DELLE PROMOZIONI
A gennaio, per la prima volta nella storia della Bpm, vengono secretate le promozioni dei dipendenti, spostamenti e avanzamenti di grado che la banca vara ogni anno e in trasparenza rende noti all'interno.
Ponzellini motiva la scelta con un «profilo di meritocrazia di esclusiva pertinenza dei singoli interessati». Un'espressione che resta incomprensibile ai più fino a che, molti mesi dopo, si scopre che tra i destinatari delle promozioni ci sono i quattro (ex) capi delle quattro (grandi) sigle sindacali che hanno appoggiato l'elezione di Ponzellini. Circola in banca un documento con le 60 maggiori retribuzioni, in buona posizione si piazzano Gianfranco Modica (Fisac-Cgil), Franco Zaffra (Uilca-Uil), Roberto Gazzola (Fiba-Cisl), Mauro Scarin (Fabi).

Ognuno di loro avrebbe avuto un aumento di 40 mila euro circa e relativo scatto di grado per i meriti assunti sul campo come bancari, compreso Scarin che è segretario aggiunto della Fabi nazionale, impegno che lo chiama a Roma e lo allontana inevitabilmente dallo sportello. Zaffra viene messo fuori dalla Uilca, nessuno dei quattro lascia la banca.

E PASSIAMO ALLE ASSUNZIONI
C'è poi la vicenda della gestione delle selezioni per le assunzioni dei figli dei dipendenti in uscita. Un gruppo di genitori si è rivolto alla magistratura dopo aver riscontrato «gravi irregolarità» nelle testature in seguito alle quali sarebbero stati assunti figli di dirigenti e sindacalisti (addirittura anche una moglie) mentre sarebbero stati scartati giovani laureati in economia figli di semplici impiegati. La prima udienza è fissata per il 18 novembre.
In questo clima Ponzellini si appresta a chiedere al consiglio il patteggiamento per 220 milioni circa con il fisco sulle presunte evasioni fiscali nelle triangolazioni con l'estero.







che dire.....
è arrivata la corruzione in banca


come sempre quando la Lega si appropria di una banca
DOPO QUALCHE TEMPO FALLISCE
E SI CAPISCE PURE IL MOTIVO!
 

tontolina

Forumer storico
B.P.Milano: Cgil, procedere senza incertezze su linea Bankitalia ROMA (MF-DJ)--Il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, insieme al segretario generale della categoria Agostino Megale, e al Segretario della Cdlt di Milano Onorio Rosati, in relazione alla situazione della Bpm relativa non solo alla drammaticita' di una situazione economica che investe il Paese e le banche, ma anche alla riforma della governance col passaggio al sistema duale evidenziano in modo netto e chiaro che non saranno condivise in alcun modo scelte "gattopardesche" che sembrano voler cambiare tutto per non cambiare nulla.
Lo si legge in una nota dove si aggiunge che "per quanto ci riguarda la bussola di riferimento e' improntata all'etica, al rigore e alla trasparenza indicata da Banca d'Italia, a questa linea dovranno attenersi anche i rappresentanti sindacali della Fisac/Cgil che coordinano la Bpm".
Il gioco delle tre carte che il Presidente della BPM ha realizzato anche nella costruzione della riforma della governance e dello statuto non e' accettabile anzi e' dannoso.

Gia' un anno fa, come Cgil, all'insegna di un'idea rigorosa di rilancio della democrazia economica e della partecipazione dei lavoratori in Bpm abbiamo avviato un rinnovamento, che ci e' costato la perdita di un gruppo di iscritti, sulla base di una linea netta per la quale la partecipazione deve produrre un beneficio per la Banca e per il Lavoro e non privilegi di alcun genere per i sindacalisti.
Se riscontrassimo il permanere di logiche assolutamente incompatibili con l'appartenenza alla Cgil non potremmo che assumere le decisioni conseguenti. mcn/vs
(END) Dow Jones Newswires
 

tontolina

Forumer storico
B.P.Milano: gestori occulti vengono alla luce (Rep) MILANO (MF-DJ)--I gestori occulti della Bpm stanno finalmente venendo alla luce. Si chiamano Daniele Ginese, Vanni Caramaschi, Franco Filettini, Gioacchino Baturi, cioe' coloro che tirano le fila dell'associazione degli Amici della Bpm e che da anni decidono qualsiasi avanzamento di carriera all'interno della banca superando di fatto i poteri del Cda, del d.g. e del direttore del personale.
Un documento inedito, si legge in un articolo del quotidiano La Repubblica, che indica per filo e per segno i criteri di promozione e ora li mette con le spalle al muro. Anche perche' sono gli stessi personaggi che da giorni stanno trattando con il finanziere Andrea Bonomi, il presidente Massimo Ponzellini e il d.g. Enzo Chiesa, su come riformare la governance Bpm e accogliere i desiderata di Banca d'Italia.

Ma tutto cio' ha il sapore della beffa se a monte gli "Amici", tramite il meccanismo delle carriere, riescono a far convogliare in assemblea i voti dei soci dipendenti sui nomi da loro prescelti. Cosi' controllano il Cda e a cascata gli altri organi di controllo. Poco importa, dunque, se si passa d'un colpo alla governance duale visto che il consiglio di gestione e' nominato dal consiglio di sorveglianza che a sua volta e' controllato da persone indicate dagli "Amici" tramite il voto assembleare. Quel voto, infatti, e' comprato attraverso gli avanzamenti di carriera che spettano alla casta degli obbedienti. red/lab
(END) Dow Jones Newswires
September 28, 2011 03:19 ET (07:19 GMT)
 

tontolina

Forumer storico
B.P.Milano: l'altola' di Arpe (CorSera) ROMA (MF-DJ)--Matteo Arpe, l'ex a.d. di Capitalia, era disponibile a investire 200 milioni in B.P.Milano ma aveva chiesto la gestione della banca, ora dice che "finche' non si rimuoveranno i condizionamenti di certi soggetti, mancano i presupposti razionali per un qualsiasi investimento". Non e' un no per sempre, ma gli spazi per i compromessi sono esauriti.


E' questo il commento di Massimo Mucchetti sulla vicenda di B.P.Milano.
"La Banca Popolare di Milano va allo show down, scrive Mucchetti, mentre la Banca d'Italia riaccende il faro. La crisi non consente piu' di subire il peso degli Amici di Bipiemme, un'associazione di dipendenti che, grazie al voto capitario, domina l'assemblea. Gli Amici fingono di volere la riforma e adottano la governance dualistica, ma poi pretendono di avere la maggioranza assoluta (11 membri su 19) del consiglio di sorveglianza e la totalita' (5 su 5) del consiglio di gestione. Per rendere presentabile l'arrocco, cercano di coinvolgere i vecchi banchieri come Salvatori e Croff e manager come Razzano, che alla Piaggio non ebbe fortuna. E tuttavia, le carte dei sindacalisti aziendali dicono che gli Amici intendono continuare a decidere le carriere interne, promuovendo soltanto i fedeli. Nonostante la condanna dei sindacati nazionali, la meritocrazia viene piegata al clientelismo correntizio di un centro di potere che agisce nell'ombra, senza assumersi nessuna responsabilita' civile e penale.
I patti di sindacato delle spa, criticati da giuristi quali Guido Rossi perche' ledono l'autonomia degli amministratori, almeno rappresentano la maggioranza del capitale e non si occupano della bassa cucina", sottolinea Mucchetti.
"Fino a quando i conti tornavano, la singolarita' Bipiemme poteva essere tollerata. Ma oggi la banca fa acqua e per ridurre l'aumento di capitale conserva o Tremonti bond che sarebbe saggio rimborsare. D'altra parte, gli Amici si rivolgono al mercato promuovendo il manager che l'ha ferito con il convertendo. La prima reazione e' di Matteo Arpe" che pone "l'altola'". pev (END) Dow Jones Newswires
September 28, 2011 03:42 ET (07:42 GMT)
 

tontolina

Forumer storico
B.P.Milano: Fiba Cisl, sconfessa accordo su carriere di Amici Bpm MILANO (MF-DJ)--La Fiba Cisl apprende da "Repubblica" dell'esistenza dell'accordo sulle carriere dell'associazione Amici della Bpm nel quale si concentrano: la peggiore cultura corporativa incompatibile con i valori di eguaglianza e le politiche di unita' solidale del lavoro della Cisl; l'assoluta opacita' nelle relazioni sindacali incompatibile con la trasparenza e la valutazione dei lavoratori in assemblea delle quali vive la democrazia sindacale; la pretesa di autonomia feudale incompatibile con la responsabilita' politica di ultima istanza della Segreteria Nazionale.
Lo si apprende da una nota dell'associazione sindacale in cui si aggiunge che "per queste ragioni la Segreteria Nazionale Fiba sconfessa l'accordo, accetta le dimissioni immediate dei Responsabili dell'accordo e procedera', in tempi brucianti, al ricambio del Gruppo dirigente in coerenza con i valori della Cisl di rappresentanza e di tutela solidale dei lavoratori". com/mcn
(END) Dow Jones Newswires
September 28, 2011 10:04 ET (14:04 GMT)
 

tontolina

Forumer storico
SOTTO LA LENTE: B.P.Milano, giorno dopo scomunica sindacati si ragiona sul da farsi MILANO (MF-DJ)--Il giorno dopo la scomunica dei sindacati nazionali nei confronti delle rappresentanze interne, alla B.P.Milano si ragiona sul da farsi.
Nulla trapela dalle sigle dei lavoratori Bpm che, secondo una fonte, sarebbero chiuse ognuna nelle sue "segrete stanze" per ragionare su come uscire dal 'cul de sac' provocato dalla vibrata reazione delle segreterie nazionali dopo la scoperta dell'accordo sulle carriere facili.
Emergono pero' malumori e sospetti sulla gestione fin qui portata avanti in Bpm negli ultimi anni. Una fonte vicina alla vicenda parla non solo di carriere facili ma anche di trasferimenti "da filiale a sede centrale" a favore di persone senza i requisiti previsti "come la compagna di un sindacalista". Di scivoli concessi a manager in anticipo su alcune scadenze che "se solo si aspettava alcuni mesi si sarebbe evitato di dargli un anno di buonuscita facendo risparmiare la banca", elenchi di promozioni secretati, ufficialmente, a chi ne chiedeva conto, per la tutela della privacy e assunzioni "quantomeno dubbie di figli e parenti di dirigenti o esponenti sindacali tuttora in servizio". Un controllo radicato nella vita della banca che, ha spiegato la fonte con una battuta, "arriva persino a decidere chi fornisce l'olio alla mensa aziendale".
In alcuni ambienti della Bpm poi, ha detto ancora la fonte, non sono piaciute le parole di ieri del presidente, Massimo Ponzellini, che sull'argomento del documento per gli accordi sulle carriere aveva detto di credere "che sia piu' fantasia che realta'". Per la fonte invece ci sarebbero delle promozioni realizzate in un certo periodo ma con decorrenza antecedente alla nomina cosi' da raggiungere l'anzianita' minima di 24 mesi citata proprio nel famoso documento. Sara' vero? Basterebbe rendere pubblici gli elenchi delle promozioni.
Secondo un'altra fonte invece dopo quella dei sindacati nazionali e di Bankitalia una nuova tegola si potrebbe abbattere sull'Associazione Amici della Bpm. Negli scorsi mesi e' stato modificato lo statuto degli Amici tramite un referendum che, tra l'altro, ha abolito il limite di mandati negli organi elettivi dell'associazione, prima fissato a tre. Secondo alcuni le modalita' di convocazione del referendum non sarebbero state corrette e quindi c'e' il rischio, piu' teorico che pratico, che tutto venga annullato. Proprio quando si avvicina il rinnovo dell'associazione. mcn [email protected]
(END) Dow Jones Newswires
September 29, 2011 10:52 ET (14:52 GMT)

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tontolina

Forumer storico
c'è una guerra per accaparrarsi i posti migliori

i bonus bancari fanno gola ai lupi



B.P.Milano: Fabi-Fiba, nessun appoggio a lista di Amici MILANO (MF-DJ)--Le Segreterie Nazionali di Fabi e Fiba Cisl confermano che non appoggeranno alcuna lista che fosse presentata dall'Associazione degli Amici della Bipiemme in accordo con investitori finanziari.
E' quanto si legge in una nota congiunta delle due organizzazioni sindacali in cui si spiega che "e' oramai chiaro che le modalita' di gestione illecite perpetrate dall'Associazione degli Amici della Bipiemme e l'assenza di specifica competenza manageriale degli investitori finanziari non consentono di fornire alcuna prospettiva di rilancio strategico della B.P. Milano, la cui condizione di crisi e' stata determinata soprattutto da tali logiche".
"Le Segreterie Nazionali, conclude la nota, attendono che il Cda della Banca Popolare di Milano, una volta ricevute le necessarie autorizzazioni, in merito al nuovo statuto, annunci le nuove regole di governance in modo che tutte le parti interessate, incluso il mercato, possano predisporre liste in vista della prossima Assemblea". com/mcn
(END) Dow Jones Newswires
October 04, 2011 10:36 ET (14:36 GMT)
 
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