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L'Antitrust indaga sulle banche e sui prezzi dei servizi. L'Authority ha infatti avviato un'inchiesta per fare luce sui costi dei conti correnti, i servizi legati all'incasso e quelli degli ordini di pagamento. Il sospetto è che gli alti prezzi nell'offerta siano legati a una scarsa spinta concorrenziale, come denunciato da studi realizzati da istituzioni straniere e associazioni dei consumatori.
Sotto la lente dell'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato finiranno dunque i prezzi applicati alla clientela per tutti i tipi di servizi offerti. L'indagine è stata avviata alla luce delle nuove competenze in materia bancaria, per le quali è stata istituita una nuova direzione e "si propone di verificare l'effettiva esistenza di livelli dei prezzi che segnalino la presenza di uno scarso confronto competitivo tra le banche".
L'inchiesta metterà in luce i prezzi dei conti correnti, i servizi di incasso, tra cui le ricevute bancarie, e gli ordini di pagamento, come bonifici e bancomat.
Tutto è partito dunque da diverse denunce arrivate all'Authority e da alcuni studi di settore di istituzioni straniere, associazioni di consumatori e società di consulenza che segnalano l'esistenza di prezzi elevati nell'offerta di servizi bancari che caratterizza prettamente il nostro sistema bancario nazionale. Una caratteristica che potrebbe indicare la presenza di deboli spinte concorrenziali nel mercato, a tutto danno dei consumatori.
In particolare, il provvedimento rileva che "se è pure vero che il carattere fiduciario che caratterizza il rapporto banca cliente può indebolire la spinta che i consumatori possono dare all'agire dei meccanismi concorrenziali e aumenta il potere di mercato delle imprese, determinando prezzi più elevati, vi è la possibilità che un tale esito di mercato derivi da comportamenti posti in essere strategicamente dalle banche per aumentare i propri profitti.
Ad esempio, osserva l'Antitrust, comportamenti che rendono costosa la chiusura dei rapporti con una banca, oppure che ostacolano la capacità del cliente di comprendere le caratteristiche e i prezzi dei servizi offerti sul mercato, sono idonei ad aumentare il potere di mercato degli operatori e, quindi, i prezzi".
Sotto la lente dell'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato finiranno dunque i prezzi applicati alla clientela per tutti i tipi di servizi offerti. L'indagine è stata avviata alla luce delle nuove competenze in materia bancaria, per le quali è stata istituita una nuova direzione e "si propone di verificare l'effettiva esistenza di livelli dei prezzi che segnalino la presenza di uno scarso confronto competitivo tra le banche".
L'inchiesta metterà in luce i prezzi dei conti correnti, i servizi di incasso, tra cui le ricevute bancarie, e gli ordini di pagamento, come bonifici e bancomat.
Tutto è partito dunque da diverse denunce arrivate all'Authority e da alcuni studi di settore di istituzioni straniere, associazioni di consumatori e società di consulenza che segnalano l'esistenza di prezzi elevati nell'offerta di servizi bancari che caratterizza prettamente il nostro sistema bancario nazionale. Una caratteristica che potrebbe indicare la presenza di deboli spinte concorrenziali nel mercato, a tutto danno dei consumatori.
In particolare, il provvedimento rileva che "se è pure vero che il carattere fiduciario che caratterizza il rapporto banca cliente può indebolire la spinta che i consumatori possono dare all'agire dei meccanismi concorrenziali e aumenta il potere di mercato delle imprese, determinando prezzi più elevati, vi è la possibilità che un tale esito di mercato derivi da comportamenti posti in essere strategicamente dalle banche per aumentare i propri profitti.
Ad esempio, osserva l'Antitrust, comportamenti che rendono costosa la chiusura dei rapporti con una banca, oppure che ostacolano la capacità del cliente di comprendere le caratteristiche e i prezzi dei servizi offerti sul mercato, sono idonei ad aumentare il potere di mercato degli operatori e, quindi, i prezzi".
