SINIBALDO
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COSI' HA FATTO I SOLDI BERLUSCONI
Esclusivo: un rapporto dei tecnici della Banca d'italia.
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In sintesi la perizia ha evidenziato che:
- negli anni dal 1977 al 1985 sono entrati nelle casse della FININVEST almeno 200 miliardi in contanti e a volte con assegni circolari, transitati sui conti delle 22 Holding seguendo giri talmente tortuosi che per ben 114 miliardi (502 di oggi) i tecnici non sono riusciti a ricostruire la provenienza (ndr. il capitale sociale della FININVEST Spa, pari a 400 miliardi di lire, era ed è posseduto dalle 22 Holding
- il capitale di queste è posseduto per metà direttamente da Berlusconi e per l'altra metà da una società fiduciaria (di copertura) della B.N.L., la Servizio Italia Spa, anche se pare che anche in questo secondo caso i capitali siano sempre di Berlusconi);
- in particolare il 6 aprile 1977 la FININVEST aumenta il capitale di 8 miliardi (44 odierni), che passa da 2,5 a 10,5 miliardi, con versamenti in contanti;
- il 2 dicembre 1977 arrivano nelle casse della FININVEST altri 16,4 miliardi (90,8 di oggi) come "finanziamento soci", non si sa se in contanti o con assegni causa documentazione bancaria mancante;
- il 7 dicembre 1978 affluiscono sul conto del Cavaliere presso la filiale di Segrate della Popolare di Abbiategrasso altri 17,98 miliardi (88 di oggi), tramite otto giroconti che coinvolgono varie società di comodo.
I periti non riescono a trovare il "primo girante" e "l'ultimo beneficiario" anche perché la documentazione bancaria era registrata su microfilm che risultano bruciati;
- il 19 ottobre 1979 Berlusconi costituisce la PALINA Srl, società fantasma che vivrà solo sette mesi. Il 14 dicembre 1979 la PALINA fa girare sul suo conto corrente acceso presso la sede milanese della Popolare di Abbiategrasso, ben 27,68 miliardi (117 di oggi), che vengono poi bonificati alla SAF, che a sua volta li gira alle Holding italiane, le quali accreditano l'intera somma sui conti FININVEST, la quale la storna alla Milano 3 Srl (altra società del gruppo). Quest'ultima restituisce il tutto alla Palina.
- tra il 24 ed il 31 dicembre 1979 la Fininvest riceve altri 25 miliardi dalle Holding;
- tra marzo 1981 e maggio 1984, le varie Holding ricevono oltre 12 miliardi, tutti rigorosamente di provenienza ignota.
L'articolo continua precisando, tra l'altro, che "Nessuno sospetterebbe che Nicla Crocitto, una casalinga di 65 anni residente a Milano 2, sia la donna che nel 1978 fondò le 22 Holding che controllano la FININVEST.
Era lei a detenere il 90% delle quote, mentre il restante 10% era intestato al marito: Armando Minna, consulente di Silvio Berlusconi, deceduto nel 1982 in un incidente automobilistico, sindaco della Banca Rasini dove lavorava il padre di Berlusconi, Luigi".
Situazione analoga risulta per il forziere del gruppo: la PALINA Srl, il cui "amministratore unico era Enrico Porrà, un invalido di 75 anni appena colpito da ictus quando i consulenti del Cavaliere lo accompagnarono a firmare le carte".
L'articolo fornisce un quadro molto chiaro e significativo del comportamento, tutt'altro che trasparente (per usare un eufemismo) che Berlusconi, Capo del Governo del nostro Paese, ha sempre tenuto.
(continua)
SINIBALDO
Esclusivo: un rapporto dei tecnici della Banca d'italia.
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In sintesi la perizia ha evidenziato che:
- negli anni dal 1977 al 1985 sono entrati nelle casse della FININVEST almeno 200 miliardi in contanti e a volte con assegni circolari, transitati sui conti delle 22 Holding seguendo giri talmente tortuosi che per ben 114 miliardi (502 di oggi) i tecnici non sono riusciti a ricostruire la provenienza (ndr. il capitale sociale della FININVEST Spa, pari a 400 miliardi di lire, era ed è posseduto dalle 22 Holding
- il capitale di queste è posseduto per metà direttamente da Berlusconi e per l'altra metà da una società fiduciaria (di copertura) della B.N.L., la Servizio Italia Spa, anche se pare che anche in questo secondo caso i capitali siano sempre di Berlusconi);
- in particolare il 6 aprile 1977 la FININVEST aumenta il capitale di 8 miliardi (44 odierni), che passa da 2,5 a 10,5 miliardi, con versamenti in contanti;
- il 2 dicembre 1977 arrivano nelle casse della FININVEST altri 16,4 miliardi (90,8 di oggi) come "finanziamento soci", non si sa se in contanti o con assegni causa documentazione bancaria mancante;
- il 7 dicembre 1978 affluiscono sul conto del Cavaliere presso la filiale di Segrate della Popolare di Abbiategrasso altri 17,98 miliardi (88 di oggi), tramite otto giroconti che coinvolgono varie società di comodo.
I periti non riescono a trovare il "primo girante" e "l'ultimo beneficiario" anche perché la documentazione bancaria era registrata su microfilm che risultano bruciati;
- il 19 ottobre 1979 Berlusconi costituisce la PALINA Srl, società fantasma che vivrà solo sette mesi. Il 14 dicembre 1979 la PALINA fa girare sul suo conto corrente acceso presso la sede milanese della Popolare di Abbiategrasso, ben 27,68 miliardi (117 di oggi), che vengono poi bonificati alla SAF, che a sua volta li gira alle Holding italiane, le quali accreditano l'intera somma sui conti FININVEST, la quale la storna alla Milano 3 Srl (altra società del gruppo). Quest'ultima restituisce il tutto alla Palina.
- tra il 24 ed il 31 dicembre 1979 la Fininvest riceve altri 25 miliardi dalle Holding;
- tra marzo 1981 e maggio 1984, le varie Holding ricevono oltre 12 miliardi, tutti rigorosamente di provenienza ignota.
L'articolo continua precisando, tra l'altro, che "Nessuno sospetterebbe che Nicla Crocitto, una casalinga di 65 anni residente a Milano 2, sia la donna che nel 1978 fondò le 22 Holding che controllano la FININVEST.
Era lei a detenere il 90% delle quote, mentre il restante 10% era intestato al marito: Armando Minna, consulente di Silvio Berlusconi, deceduto nel 1982 in un incidente automobilistico, sindaco della Banca Rasini dove lavorava il padre di Berlusconi, Luigi".
Situazione analoga risulta per il forziere del gruppo: la PALINA Srl, il cui "amministratore unico era Enrico Porrà, un invalido di 75 anni appena colpito da ictus quando i consulenti del Cavaliere lo accompagnarono a firmare le carte".
L'articolo fornisce un quadro molto chiaro e significativo del comportamento, tutt'altro che trasparente (per usare un eufemismo) che Berlusconi, Capo del Governo del nostro Paese, ha sempre tenuto.
(continua)
SINIBALDO