Biagi: la vera storia dell'editto bulgaro (1 Viewer)

Cip1

Forumer storico
Ecco le tappe autentiche della dipartita di Biagi dalla Rai:

1) sin dal 2001 i vertici Rai gli chiedevano legittimamente di cambiare orario al suo Fatto, che non reggeva la concorrenza;

2) ci fu l’editto, nell’aprile 2002, ma Biagi continuò Il Fatto sino a normale scadenza;

3) in luglio proposero a Biagi di non fare più Il Fatto e di sostituirlo con alcune prime serate più una ventina di seconde serate, e questo retribuendolo con un miliardo in più rispetto ai precedenti due: e Biagi accettò, lo disse anche in una conferenza stampa, la faccenda pareva chiusa;

4) Biagi ricevette il contratto nel settembre successivo, ma non lo controfirmò perché frattanto aveva cambiato idea: d’un tratto ridecise che voleva ancora e solo rifare Il fatto
. Loris Mazzetti, il dirigente ad personam di Biagi, durante Annozero l’ha messa così: «Lo costrinsero a ridecidere di rifare Il fatto». Chi lo costrinse? E come, soprattutto? Il contratto era lì, bastava controfirmarlo: ma Biagi lo rispedì al mittente due mesi dopo averlo ricevuto, e nonostante gli inviti dei vertici Rai affinché lo firmasse;

5) Biagi pretendeva l’orario e la rete di prima, respinse ogni alternativa: la proposta di fare il Fatto alle 18.50 su Raitre, in particolare, lo mandò su tutte le furie tanto da fargli dare del cretino al direttore generale;

6) il vecchio contratto per Il fatto, rifiutato il contratto nuovo, andava intanto in scadenza, sicché la Rai gli mandò la disdetta con ricevuta di ritorno: altrimenti poteva intendersi tacitamente rinnovato;

7) deluso ma non troppo, Biagi accettò una buonuscita di 1,5 milioni di euro «effettuata con il pieno consenso dell’interessato e con di lui piena soddisfazione». Biagi disse testualmente che «Non sono stato buttato fuori, al contrario ho raggiunto di mia iniziativa un accordo pienamente soddisfacente che gratifica sotto tutti i profili, morali e materiali, i miei 41 anni dedicati alla Rai»

8) Biagi accettò il ruolo di martire dell’editto berlusconiano, ma la Rai dell’Unione, ciononostante, non gli fece rifare Il fatto: lo tenne a bagnomaria per un anno e poi lo relegò alle 23 e 30 in un programma settimanale sui Raitre, Rotocalco televisivo.

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=219480
 

Cip1

Forumer storico
Della serie, uscito volontariamente e con grande sua dichiarata soddisfazione (ETTE CREDOOOO) dalla Rai con una buonuscita da 1 milione e 500 mila euro (povero perseguitato) , e rientrato dalla finestra, con L'unione e su quella RAI TRE da lui tanto osteggiata e rifiutata

Poi, si può anche parlare del caso dell'Annunziata altra presunta vittima degli editti bulgari di Berlusconi....

Ma fatemi il piacere...

Serietà e non prendete per fessi il vostro elettorato ed i contribuenti, che vi pagano fior di quattrini per stare li e si suppone a fare i seeeeeeeri, quanto meno non i contipalle
 

gvv1965

Nuovo forumer
Cip1 ha scritto:
Della serie, uscito volontariamente e con grande sua dichiarata soddisfazione (ETTE CREDOOOO) dalla Rai con una buonuscita da 1 milione e 500 mila euro (povero perseguitato) , e rientrato dalla finestra, con L'unione e su quella RAI TRE da lui tanto osteggiata e rifiutata

Poi, si può anche parlare del caso dell'Annunziata altra presunta vittima degli editti bulgari di Berlusconi....

Ma fatemi il piacere...

Serietà e non prendete per fessi il vostro elettorato ed i contribuenti, che vi pagano fior di quattrini per stare li e si suppone a fare i seeeeeeeri, quanto meno non i contipalle

«Biagi rag. Enzo», come è riportato su un documento del Minculpop datato 20 gennaio 1944.

Biagi aveva scritto e riscritto quasi tutto, di sé: che fu balilla, avanguardista, membro della Gioventù italiana del littorio, del Gruppo universitario fascista, che aveva scritto su L'assalto e che vinse i premi Prelittorali, che suo zio fece la marcia su Roma e che suo cugino era un viceministro delle Corporazioni, ma soprattutto che infine, al Novantesimo, passò ai partigiani della brigata Legnano.

Non ci aveva raccontato, per esempio, che il Minculpop inviò 70mila e 500 lire da distribuire ai giornalisti del Resto del Carlino «sfollati o dissestati» da incursioni nemiche (gli Alleati) e non ci aveva detto che a Biagi rag. Enzo spettarono ben 3mila lire, segno di indubbia considerazione: al direttore fu dato solo il doppio e al segretario di redazione solo la metà.
Questo nel 1944, periodo in cui la ricchezza vagheggiata erano le «mille lire al mese» ma nondimeno anno di Marzabotto, delle Fosse Ardeatine e delle peggio stragi nazifasciste.
Ma qualche ragioniere, per fortuna, la sfangava.
Oh bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao....
 

AnkleJoint

Forumer attivo
gvv1965 ha scritto:
Oh bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao....
Per 1,5 milioni di euro, ci vado anche io a fare il partigiano martire e a cantare "Bella Ciao", vado anche nudo in piazza mentre mi tirano le uova marce, non c'è problema
 

gvv1965

Nuovo forumer
AnkleJoint ha scritto:
Per 1,5 milioni di euro, ci vado anche io a fare il partigiano martire e a cantare "Bella Ciao", vado anche nudo in piazza mentre mi tirano le uova marce, non c'è problema

Io pure per 750mila...anzi canto anche l'inno dell'unione sovietica e della germania nazista, per par condicio
Sojùz nerušìmyj respùblik svobòdnykh
Splotìla navéki velìkaja Rus';
Da zdràvstvuet sòzdannyj vòlej naròdov
Jedìnyj, mogùčij Sovétskij Sojùz!
 

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