melodia
Forumer storico
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Non lasciatevi ingannare dai frettolosi minuti iniziali
e nemmeno dall'apparente staticità espressiva dell'attrice protagonista.
Perchè dopo poco più di un paio d'ore, al termine del film,
si può solo realizzare che è stato girato nel miglior modo possibile;
un Verhoeven che torna sul grande schermo dopo 6 anni,
con l'intento di descrivere la seconda guerra mondiale nella sua Olanda,
ed un cast eccezionale, nessuno escluso. Film bellico che inaspettatamente
comincia a virare verso il giallo-noir.
Un ennesimo (ma sempre gradito) crudo spaccato sulla triste realtà nazi-fascista,
che ci consegna anche un importante messaggio,
proprio in conclusione, sull'eterna condizione degli ebrei. Un messaggio che dovrebbe
portarci ad abbandonare i compartimenti stagni con cui ragioniamo
quando, anzichè parlare in termini di diritti umani, scadiamo invece nel
pecoreccio politico, "grazie" al quale chi volesse sentirsi vicino al dramma degli ebrei,
viene automaticamente bollato come filo-americano.
"Il mio intento era di fare un film politicamente scorretto, per evidenziare cose che normalmente i libri di storia tacciono. Come i trattamenti riservati ai nostri prigionieri dagli alleati nel 1945, oppure la scena, storicamente reale, in cui i canadesi permettono ai nazisti di fucilare un loro ufficiale traditore" (P.V.)
Tratto da una storia vera.
(aò, è dura fare una recensione
)
P.s. per vederlo, dovrete cercare il cinema col lanternino
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Non lasciatevi ingannare dai frettolosi minuti iniziali
e nemmeno dall'apparente staticità espressiva dell'attrice protagonista.
Perchè dopo poco più di un paio d'ore, al termine del film,
si può solo realizzare che è stato girato nel miglior modo possibile;
un Verhoeven che torna sul grande schermo dopo 6 anni,
con l'intento di descrivere la seconda guerra mondiale nella sua Olanda,
ed un cast eccezionale, nessuno escluso. Film bellico che inaspettatamente
comincia a virare verso il giallo-noir.
Un ennesimo (ma sempre gradito) crudo spaccato sulla triste realtà nazi-fascista,
che ci consegna anche un importante messaggio,
proprio in conclusione, sull'eterna condizione degli ebrei. Un messaggio che dovrebbe
portarci ad abbandonare i compartimenti stagni con cui ragioniamo
quando, anzichè parlare in termini di diritti umani, scadiamo invece nel
pecoreccio politico, "grazie" al quale chi volesse sentirsi vicino al dramma degli ebrei,
viene automaticamente bollato come filo-americano.
"Il mio intento era di fare un film politicamente scorretto, per evidenziare cose che normalmente i libri di storia tacciono. Come i trattamenti riservati ai nostri prigionieri dagli alleati nel 1945, oppure la scena, storicamente reale, in cui i canadesi permettono ai nazisti di fucilare un loro ufficiale traditore" (P.V.)
Tratto da una storia vera.
(aò, è dura fare una recensione

P.s. per vederlo, dovrete cercare il cinema col lanternino
