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Flussi di Volume - Come leggere l'ingresso e l'uscita dei volumi dal mercato on Vimeo
Oggi il modello del Volume Profile viene considerato quasi come unico strumento di analisi dei volumi. In verità questa logica e questa tipologia di rappresentazione, grazie ai nuovi software piuttosto potenti e con il flusso dati real-time estremamente preciso, rappresenta a mio personale parere un modello superato, passato, datato e la sua utilità si limita ad identificare in parte alcuni supporti e resistenze e nulla più, alla stessa stregua di supporti e resistenze barchart.
Il motivo di questa mia convinzione è semplice........Steydlemayer nel 1983 creo la rappresentazione ad istogramma solo perchè per l'epoca era l'unica che gli consentisse di identificare per deduzione le "zone di Valore" ed in particolare il punto di maggior Valore, ovvero di Volume ed il picco di volume. Questo perchè se non si dispone di mezzi tecnici per identificare i volumi intraday (non esistevano le quotazioni telematiche nel 1983), l'unica via che è possibile utilizzare è quella della deduzione, ovvero se il prezzo passa sopra determinati livelli per più e più volte, indubbiamente scambia quantità che però non posso conoscere, ma indirettamente posso solo dedurre. Se infatti passo sopra determinati prezzi e ad ogni passaggio scambio N quantità (non conosciute), posso dedurre che tanto più passo sopra quei prezzi e tante più quantità/volumi avrò scambiato a quei prezzi e quindi solo in questo modo posso identificare (con la tecnologia dell'epoca) le zone di Valore/Volume.
Oggi però questa logica, anche se applicata ai volumi con il più moderno e preciso Volume Profile, visti gli strumenti di analisi disponibili, è decisamente superata.
La direzione a mio avviso verso cui bisogna muoversi è quella della dinamica dominante del mercato ovvero quella dell'analisi dei flussi di volumi del mercato.
Le zone di volume, sia quelle del picco dei volumi o anche altre, sono zone/aree che si riempiono e si svuotano di volumi in funzione delle dinamiche del mercato che ne modifica in continuazione le logiche ed i presupposti.
Dati MACRO, news, utili societari ecc.... ecc..... creano delle spinte e delle dinamiche nel mercato che ne modificano in continuo l'equilibrio e le prospettive, permettendo la creazione e lo smobilizzo di posizioni di breve/medio/lungo periodo. Queste posizioni non rimangono aperte all'infinito e anzi spesso vengono smobilizzate/ svuotate di volumi anche molto rapidamente, a volte anche nella stessa giornata. In particolar modo negli ultimi mesi con l'avvento delle così dette "macchinette" o High Frequency Traders che hanno trasformato il mercato in un luogo dove prevale la logica speculativa di breve / brevissimo periodo e non più il luogo dove prevalgono gli investimenti. Pertanto come faccio a considerare attendibile una zona /area di Volume se non posso conoscerne la dinamica che l'ha creata e la sorregge, tanto più se questa dinamica ha un'evoluzione di brevissimo ?
Perchè in determinati casi queste zone respingono i prezzi o li supportano ed altre volte invece vengono bucate, passate come nulla fosse senza nemmeno soffermarsi un attimo, anche se sono zone create da poco (ieri o addirittura nella stessa giornata) ?
La risposta a mio avviso risiede nel fatto che la modalità di osservazione del mercato secondo la logica del Volume Profile ad istogramma, è una modalità superata, datata, vecchia, una modalità non allineata con i tempi, una modalità che rappresenta il passato e che oggi non permette di analizzare il fluire dei volumi che entrano ed escono dal mercato seguendo l'attuale logica /dinamica dello stesso.
E' da paragonare alla stessa stregua della analisi fatta su candele/barre giornaliere rispetto alle barre intraday in cui queste ultime ci mostrano la dinamica dei prezzi all'interno della giornata, mentre le prime ci forniscono solo un quadro giornaliero statico e poco significativo che lascia spazio a pochi spunti riflessivi di analisi, se non a logiche decisamente superate per la potenza tecnologica e di analisi oggi disponibile.
Siate sinceri......quanti di voi oggi disponendo di grafici intraday analizzano "solo" le barre giornaliere ?
Allora mi chiedo io...........se questa logica la trasliamo al Volume Profile, perchè analizzate solo il volume profile della singola intera sessione e non create dei volume profile intraday a 60min, oppure a 15minuti o inferiori ? La logica di base sarebbe la stessa che differenzia un'analisi dei prezzi fatta su barre daily piuttosto che su barre intraday..........
Il motivo a mio avviso è che si cerca di analizzare le dinamiche dei volumi con lo strumento sbagliato, uno strumento ad oggi superato che poteva essere corretto ed anzi assai geniale nel 1983 quando non si disponeva di quotazioni telematiche, ma oggi..........oggi è decisamente superato e utile solo per identificare dei potenziali livelli di supporto e/o resistenza, alla stessa stregua dei supporti/resistenze barchart.
Qui sotto e nel video del link un esempio dei giorni scorsi..........Domanda:
- Perché le zone di volume ed in alcuni casi gli stessi picchi di volume vengono bucati con estrema facilità al primo passaggio ?
- Perchè al raggiungimento della zona di volume, il mercato non si ferma e a volte penetra ben oltre la zona di volume ?
- Se non si ferma subito..........allora dove devo considerare il supporto/resistenza, sopra - sotto o in mezzo all'area di volume ?
Notate come i prezzi bucano le linee viola con le freccette viola che determinano la base del supporto o il tetto della resistenza di volume, a dimostrazione del fatto che sono livelli praticamente non più sentiti.
Notizie MACRO, news, utili societari ecc........ spostano gli equilibri ? ecco dunque che i volumi entrano ed escono dal mercato determinando i movimenti dei prezzi, riempiendo o svuotando il mercato con volumi in ingresso o in uscita nel tentativo di assecondare ed allinearsi ai nuovi equilibri ed alle nuove prospettive.
Pertanto il mio suggerimento è quello di non soffermarsi ad analizzare i volumi seguendo la via che è stata percorsa inizialmente, in quanto quella a mio avviso è una via decisamente superata, ormai datata e sicuramente poco in linea con le nuove dinamiche del mercato stesso. La via a mio avviso risiede nel pensare fuori da quegli schemi "classici" che purtroppo ad oggi ci influenzano e ci limitano, mostrandoci un unico percorso, ovvero quello già intrapreso da altri ed ormai vecchio. Non dico di reinventare la ruota, ma semplicemente che non sta scritto da nessuna parte che la via giusta per analizzare i volumi, vista la tecnologia oggi disponibile, sia quella che percorrono tutti............spesso solo perché qualcuno ha detto a "tutti" che questa è la via da seguire e noi tutti dietro, permettetemi di dire (assolutamente senza offesa in quanto mi ci metto anche io in mezzo in quanto l'ho fatto anche io per mesi/anni)...............come "capre" !!!!
Saluti
Gianluca
--
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Blog: Tick Data Processing
il Pentagramma di Borsa
Video channel: Volume-Trading on Vimeo
YouTube - Broadcast Yourself.
Flussi di Volume - Come leggere l'ingresso e l'uscita dei volumi dal mercato on Vimeo
Oggi il modello del Volume Profile viene considerato quasi come unico strumento di analisi dei volumi. In verità questa logica e questa tipologia di rappresentazione, grazie ai nuovi software piuttosto potenti e con il flusso dati real-time estremamente preciso, rappresenta a mio personale parere un modello superato, passato, datato e la sua utilità si limita ad identificare in parte alcuni supporti e resistenze e nulla più, alla stessa stregua di supporti e resistenze barchart.
Il motivo di questa mia convinzione è semplice........Steydlemayer nel 1983 creo la rappresentazione ad istogramma solo perchè per l'epoca era l'unica che gli consentisse di identificare per deduzione le "zone di Valore" ed in particolare il punto di maggior Valore, ovvero di Volume ed il picco di volume. Questo perchè se non si dispone di mezzi tecnici per identificare i volumi intraday (non esistevano le quotazioni telematiche nel 1983), l'unica via che è possibile utilizzare è quella della deduzione, ovvero se il prezzo passa sopra determinati livelli per più e più volte, indubbiamente scambia quantità che però non posso conoscere, ma indirettamente posso solo dedurre. Se infatti passo sopra determinati prezzi e ad ogni passaggio scambio N quantità (non conosciute), posso dedurre che tanto più passo sopra quei prezzi e tante più quantità/volumi avrò scambiato a quei prezzi e quindi solo in questo modo posso identificare (con la tecnologia dell'epoca) le zone di Valore/Volume.
Oggi però questa logica, anche se applicata ai volumi con il più moderno e preciso Volume Profile, visti gli strumenti di analisi disponibili, è decisamente superata.
La direzione a mio avviso verso cui bisogna muoversi è quella della dinamica dominante del mercato ovvero quella dell'analisi dei flussi di volumi del mercato.
Le zone di volume, sia quelle del picco dei volumi o anche altre, sono zone/aree che si riempiono e si svuotano di volumi in funzione delle dinamiche del mercato che ne modifica in continuazione le logiche ed i presupposti.
Dati MACRO, news, utili societari ecc.... ecc..... creano delle spinte e delle dinamiche nel mercato che ne modificano in continuo l'equilibrio e le prospettive, permettendo la creazione e lo smobilizzo di posizioni di breve/medio/lungo periodo. Queste posizioni non rimangono aperte all'infinito e anzi spesso vengono smobilizzate/ svuotate di volumi anche molto rapidamente, a volte anche nella stessa giornata. In particolar modo negli ultimi mesi con l'avvento delle così dette "macchinette" o High Frequency Traders che hanno trasformato il mercato in un luogo dove prevale la logica speculativa di breve / brevissimo periodo e non più il luogo dove prevalgono gli investimenti. Pertanto come faccio a considerare attendibile una zona /area di Volume se non posso conoscerne la dinamica che l'ha creata e la sorregge, tanto più se questa dinamica ha un'evoluzione di brevissimo ?
Perchè in determinati casi queste zone respingono i prezzi o li supportano ed altre volte invece vengono bucate, passate come nulla fosse senza nemmeno soffermarsi un attimo, anche se sono zone create da poco (ieri o addirittura nella stessa giornata) ?
La risposta a mio avviso risiede nel fatto che la modalità di osservazione del mercato secondo la logica del Volume Profile ad istogramma, è una modalità superata, datata, vecchia, una modalità non allineata con i tempi, una modalità che rappresenta il passato e che oggi non permette di analizzare il fluire dei volumi che entrano ed escono dal mercato seguendo l'attuale logica /dinamica dello stesso.
E' da paragonare alla stessa stregua della analisi fatta su candele/barre giornaliere rispetto alle barre intraday in cui queste ultime ci mostrano la dinamica dei prezzi all'interno della giornata, mentre le prime ci forniscono solo un quadro giornaliero statico e poco significativo che lascia spazio a pochi spunti riflessivi di analisi, se non a logiche decisamente superate per la potenza tecnologica e di analisi oggi disponibile.
Siate sinceri......quanti di voi oggi disponendo di grafici intraday analizzano "solo" le barre giornaliere ?
Allora mi chiedo io...........se questa logica la trasliamo al Volume Profile, perchè analizzate solo il volume profile della singola intera sessione e non create dei volume profile intraday a 60min, oppure a 15minuti o inferiori ? La logica di base sarebbe la stessa che differenzia un'analisi dei prezzi fatta su barre daily piuttosto che su barre intraday..........
Il motivo a mio avviso è che si cerca di analizzare le dinamiche dei volumi con lo strumento sbagliato, uno strumento ad oggi superato che poteva essere corretto ed anzi assai geniale nel 1983 quando non si disponeva di quotazioni telematiche, ma oggi..........oggi è decisamente superato e utile solo per identificare dei potenziali livelli di supporto e/o resistenza, alla stessa stregua dei supporti/resistenze barchart.
Qui sotto e nel video del link un esempio dei giorni scorsi..........Domanda:
- Perché le zone di volume ed in alcuni casi gli stessi picchi di volume vengono bucati con estrema facilità al primo passaggio ?
- Perchè al raggiungimento della zona di volume, il mercato non si ferma e a volte penetra ben oltre la zona di volume ?
- Se non si ferma subito..........allora dove devo considerare il supporto/resistenza, sopra - sotto o in mezzo all'area di volume ?
Notate come i prezzi bucano le linee viola con le freccette viola che determinano la base del supporto o il tetto della resistenza di volume, a dimostrazione del fatto che sono livelli praticamente non più sentiti.
Notizie MACRO, news, utili societari ecc........ spostano gli equilibri ? ecco dunque che i volumi entrano ed escono dal mercato determinando i movimenti dei prezzi, riempiendo o svuotando il mercato con volumi in ingresso o in uscita nel tentativo di assecondare ed allinearsi ai nuovi equilibri ed alle nuove prospettive.
Pertanto il mio suggerimento è quello di non soffermarsi ad analizzare i volumi seguendo la via che è stata percorsa inizialmente, in quanto quella a mio avviso è una via decisamente superata, ormai datata e sicuramente poco in linea con le nuove dinamiche del mercato stesso. La via a mio avviso risiede nel pensare fuori da quegli schemi "classici" che purtroppo ad oggi ci influenzano e ci limitano, mostrandoci un unico percorso, ovvero quello già intrapreso da altri ed ormai vecchio. Non dico di reinventare la ruota, ma semplicemente che non sta scritto da nessuna parte che la via giusta per analizzare i volumi, vista la tecnologia oggi disponibile, sia quella che percorrono tutti............spesso solo perché qualcuno ha detto a "tutti" che questa è la via da seguire e noi tutti dietro, permettetemi di dire (assolutamente senza offesa in quanto mi ci metto anche io in mezzo in quanto l'ho fatto anche io per mesi/anni)...............come "capre" !!!!
Saluti
Gianluca
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