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LO SHOW ERA IN PROGRAMMA IL 10 MARZO AGLI ARCIMBOLDI
Annullato il concerto di Apicella
Lo chansonnier: «Si vociferava di manifestazioni contro il premier». Prevendita flop: un solo biglietto venduto
I manifesti del concerto annullato (Photomasi) MILANO - «Gli organizzatori del concerto del M° Apicella hanno informato il Teatro degli Arcimboldi che il concerto previsto per il giorno 10 marzo è rinviato. Non appena sarà definita la nuova data, ne daremo informazione. Per le modalità di rimborso dei biglietti consultare il sito www.ticketone.it». Questo il comunicato che appare sul sito del Teatro degli Arcimboldi, in relazione allo spettacolo in programma per giovedì 10 marzo. Il titolo, «Concerto annullato», lascia intendere che difficilmente sarà fissata una nuova data per lo chansonnier preferito di Silvio Berlusconi. Lo show era stato messo in prevendita a prezzi non esattamente stracciati: da 20 a 45 euro per un biglietto. Ma Ticketone - la notizia rimbalza su Internet - di questi biglietti ne avrebbe venduto uno solo.
TIMORE DI CONTESTAZIONI - Il concerto era stato fissato prima che scoppiasse il caso Ruby. Vista la situazione, si poteva temere che la serata finisse in una contestazione contro il premier. «Lo spettacolo è stato cancellato - riferisce lo stesso Apicella - in accordo con l'organizzazione perché si vociferava di manifestazioni contro lo spettacolo. Sia io che l'organizzazione abbiamo ritenuto giusto cancellare la data per non cadere in questi tranelli che poi si potrebbero rivelare spiacevoli», ha aggiunto il cantante, che poi ha precisato: «Tutti i miei spettacoli sono senza riferimenti politici». Sul proprio legame con il premier, Apicella ribadisce: «Ho avuto la fortuna nella vita di essere amico del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e tutto ciò comporta una serie di conseguenze, che però non c'entrano nulla con la mia persona. Però, l'Italia è un paese in cui si vive in questo modo e ho pensato di cancellare la serata di Milano».
L'ANNULLAMENTO - «Non era il momento giusto e sono del parere che Apicella abbia fatto bene a rinviare il concerto, rischiava di essere valutato solo dal punto di vista del Rubygate», riferisce Giuseppe Manzoni, consigliere delegato dei Pomeriggi Musicali, l'ente gestore degli Arcimboldi. «Noi avevamo affittato la sala come programmazione esterna - racconta Manzoni -. Io non faccio censure di nessun genere, ma gli Arcimboldi sono il teatro che ospita Ligabue, i grandi concertisti, hanno 2400 posti, non credo che Apicella avrebbe potuto riempirli». E sul presunto flop delle vendite: «Io questo non lo so - ha ammesso Manzoni - credo che gli organizzatori avessero i loro canali e sicuramente sarebbero riusciti a portare il pubblico a teatro». «A quel che mi risulta è stato lo stesso Apicella a avanzare i dubbi sull'opportunità di un suo concerto in questo momento - ha aggiunto il consigliere delegato - ha capito che rischiava di essere trascinato in una situazione che non voleva assolutamente». Il contratto è stato quindi annullato prima ancora di essere definito. «Noi non ci abbiamo rimesso nulla e quindi per noi la storia si chiude così, si è parlato di un rinvio ma non so se si concretizzerà qualcosa - ha detto Manzoni -. Gli organizzatori di spese invece ne avevano già sostenute, a cominciare dai manifesti che sono già in giro».
Redazione online
23 febbraio 2011
Annullato il concerto di Apicella
Lo chansonnier: «Si vociferava di manifestazioni contro il premier». Prevendita flop: un solo biglietto venduto
I manifesti del concerto annullato (Photomasi) MILANO - «Gli organizzatori del concerto del M° Apicella hanno informato il Teatro degli Arcimboldi che il concerto previsto per il giorno 10 marzo è rinviato. Non appena sarà definita la nuova data, ne daremo informazione. Per le modalità di rimborso dei biglietti consultare il sito www.ticketone.it». Questo il comunicato che appare sul sito del Teatro degli Arcimboldi, in relazione allo spettacolo in programma per giovedì 10 marzo. Il titolo, «Concerto annullato», lascia intendere che difficilmente sarà fissata una nuova data per lo chansonnier preferito di Silvio Berlusconi. Lo show era stato messo in prevendita a prezzi non esattamente stracciati: da 20 a 45 euro per un biglietto. Ma Ticketone - la notizia rimbalza su Internet - di questi biglietti ne avrebbe venduto uno solo.
TIMORE DI CONTESTAZIONI - Il concerto era stato fissato prima che scoppiasse il caso Ruby. Vista la situazione, si poteva temere che la serata finisse in una contestazione contro il premier. «Lo spettacolo è stato cancellato - riferisce lo stesso Apicella - in accordo con l'organizzazione perché si vociferava di manifestazioni contro lo spettacolo. Sia io che l'organizzazione abbiamo ritenuto giusto cancellare la data per non cadere in questi tranelli che poi si potrebbero rivelare spiacevoli», ha aggiunto il cantante, che poi ha precisato: «Tutti i miei spettacoli sono senza riferimenti politici». Sul proprio legame con il premier, Apicella ribadisce: «Ho avuto la fortuna nella vita di essere amico del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e tutto ciò comporta una serie di conseguenze, che però non c'entrano nulla con la mia persona. Però, l'Italia è un paese in cui si vive in questo modo e ho pensato di cancellare la serata di Milano».
L'ANNULLAMENTO - «Non era il momento giusto e sono del parere che Apicella abbia fatto bene a rinviare il concerto, rischiava di essere valutato solo dal punto di vista del Rubygate», riferisce Giuseppe Manzoni, consigliere delegato dei Pomeriggi Musicali, l'ente gestore degli Arcimboldi. «Noi avevamo affittato la sala come programmazione esterna - racconta Manzoni -. Io non faccio censure di nessun genere, ma gli Arcimboldi sono il teatro che ospita Ligabue, i grandi concertisti, hanno 2400 posti, non credo che Apicella avrebbe potuto riempirli». E sul presunto flop delle vendite: «Io questo non lo so - ha ammesso Manzoni - credo che gli organizzatori avessero i loro canali e sicuramente sarebbero riusciti a portare il pubblico a teatro». «A quel che mi risulta è stato lo stesso Apicella a avanzare i dubbi sull'opportunità di un suo concerto in questo momento - ha aggiunto il consigliere delegato - ha capito che rischiava di essere trascinato in una situazione che non voleva assolutamente». Il contratto è stato quindi annullato prima ancora di essere definito. «Noi non ci abbiamo rimesso nulla e quindi per noi la storia si chiude così, si è parlato di un rinvio ma non so se si concretizzerà qualcosa - ha detto Manzoni -. Gli organizzatori di spese invece ne avevano già sostenute, a cominciare dai manifesti che sono già in giro».
Redazione online
23 febbraio 2011