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Forumer storico
MILANO, 8 maggio (Reuters) - Di seguito una selezione delle dichiarazioni del presidente della Banca centrale europea Wim Duisenberg in occasione dell'odierna conferenza stampa dell'istituto centrale di Francoforte.
L'incontro con la stampa fa seguito alla decisione annunciata oggi alle 13,45 italiane di lasciare invariati al 2,50% i tassi di riferimento dell'area euro.
EURO
"Si potrebbe dire che l'euro al momento sia prossimo a un livello di cambio che meglio riflette i fondamentali, e che corrisponde circa a livelli medi storici. Pertanto non c'è niente di eccessivo in queste quotazioni. La velocità a cui si sta apprezzando è quasi equivalente a quella a cui si deprezzò due anni fa, e continueremo a monitorarlo in futuro".
DEFLAZIONE
"Non condividiamo questa paura per l'area euro in generale".
CRESCITA
La stima di crescita per l'area euro nel 2003 all'1% "è ancora la nostra previsione, ma stiamo elaborando nuove stime che saranno pubblicate in giugno.
La nostra sottostima delle prospettive di crescita...sono quasi tentato di dire che essendo un fenomeno mondiale, non rappresenta motivo di particolare preoccupazione.
Vorrei aggiungere che al momento la competitività internazionale in termini di prezzo degli esportatori dell'area euro, se misurata sulla base degli effettivi tassi di cambio, è vicina alla media storica".
POLITICA FISCALE
"Gli sviluppi visti nel 2002 non sono stati soddisfacenti, in linea generale. In particolare, i paesi che negli anni passati, quando le condizioni economiche erano favorevoli, non erano riusciti a sistemare i propri conti, ora arrancano per tenere sotto controllo i bilanci. Per il futuro, è di cruciale importanza che la politica fiscale venga concretizzata attraverso azioni decisive".
INFLAZIONE
"Il rallentamento dell'inflazione nel comparto servizi è stato compensato dalla crescita dei prezzi di energia e generi alimentari. In aprile, i prezzi energetici dovrebbero però riflettere la flessione dei corsi petroliferi, dopo gli sviluppi in Iraq. Questa previsione è in linea con le stime sull'inflazione in aprile nell'area euro, vista al 2,1%, vale a dire -0,3 punti percentuali rispetto a marzo.
In generale, riteniamo che l'inflazione debba scendere sotto il 2% nel medio termine, in particolare a causa delle aspettative di attività economica e per il significativo apprezzamento dell'euro".
BORSE/SARS
"Dalla fine della guerra in Iraq la volatilità dei mercati finanziari è significativamente scemata, e i corsi azionari sono saliti vistosamente. Tuttavia, continuano a persistere rischi di peggioramento. Innanzitutto a causa degli squilibri di carattere macroeconomico al di fuori dell'area euro, e recentemente per il diffondersi del virus Sars".
PIL
"I dati pubblicati di recente suggeriscono che l'attività economica è rimasta debole sino a questo momento. Guardando al futuro, continuiamo a attenderci un graduale miglioramento del tasso di crescita del Pil più avanti nel 2003, e un'ulteriore accelerazione nel corso del 2004.
Sostengono questa previsione l'attesa ripresa della domanda a livello globale, la prospettiva di calo dell'inflazione che inciderà positivamente sul reddito disponibile, e il basso livello dei tassi d'interesse".
ORIENTAMENTO COERENTE CON STABILITA' PREZZI
"Abbiamo deciso di mantenere i tassi d'interesse invariati. Prendendo in considerazione le ultime informazioni di carattere economico e monetario, nonché gli ultimi sviluppi geopolitici, abbiamo concluso che l'attuale orientamento di politica monetaria è coerente con il mantenimento della stabilità dei prezzi nel medio termine.
Contestualmente, tale orientamento contribuisce a mantenere un quadro monetario favorevole alla crescita economica. Con la fine dell'azione militare in Iraq, alcuni importanti rischi per la ripresa economica si sono affievoliti, e ora la nostra attenzione è tornata sulle dinamiche che hanno delineato lo scenario economico".
L'incontro con la stampa fa seguito alla decisione annunciata oggi alle 13,45 italiane di lasciare invariati al 2,50% i tassi di riferimento dell'area euro.
EURO
"Si potrebbe dire che l'euro al momento sia prossimo a un livello di cambio che meglio riflette i fondamentali, e che corrisponde circa a livelli medi storici. Pertanto non c'è niente di eccessivo in queste quotazioni. La velocità a cui si sta apprezzando è quasi equivalente a quella a cui si deprezzò due anni fa, e continueremo a monitorarlo in futuro".
DEFLAZIONE
"Non condividiamo questa paura per l'area euro in generale".
CRESCITA
La stima di crescita per l'area euro nel 2003 all'1% "è ancora la nostra previsione, ma stiamo elaborando nuove stime che saranno pubblicate in giugno.
La nostra sottostima delle prospettive di crescita...sono quasi tentato di dire che essendo un fenomeno mondiale, non rappresenta motivo di particolare preoccupazione.
Vorrei aggiungere che al momento la competitività internazionale in termini di prezzo degli esportatori dell'area euro, se misurata sulla base degli effettivi tassi di cambio, è vicina alla media storica".
POLITICA FISCALE
"Gli sviluppi visti nel 2002 non sono stati soddisfacenti, in linea generale. In particolare, i paesi che negli anni passati, quando le condizioni economiche erano favorevoli, non erano riusciti a sistemare i propri conti, ora arrancano per tenere sotto controllo i bilanci. Per il futuro, è di cruciale importanza che la politica fiscale venga concretizzata attraverso azioni decisive".
INFLAZIONE
"Il rallentamento dell'inflazione nel comparto servizi è stato compensato dalla crescita dei prezzi di energia e generi alimentari. In aprile, i prezzi energetici dovrebbero però riflettere la flessione dei corsi petroliferi, dopo gli sviluppi in Iraq. Questa previsione è in linea con le stime sull'inflazione in aprile nell'area euro, vista al 2,1%, vale a dire -0,3 punti percentuali rispetto a marzo.
In generale, riteniamo che l'inflazione debba scendere sotto il 2% nel medio termine, in particolare a causa delle aspettative di attività economica e per il significativo apprezzamento dell'euro".
BORSE/SARS
"Dalla fine della guerra in Iraq la volatilità dei mercati finanziari è significativamente scemata, e i corsi azionari sono saliti vistosamente. Tuttavia, continuano a persistere rischi di peggioramento. Innanzitutto a causa degli squilibri di carattere macroeconomico al di fuori dell'area euro, e recentemente per il diffondersi del virus Sars".
PIL
"I dati pubblicati di recente suggeriscono che l'attività economica è rimasta debole sino a questo momento. Guardando al futuro, continuiamo a attenderci un graduale miglioramento del tasso di crescita del Pil più avanti nel 2003, e un'ulteriore accelerazione nel corso del 2004.
Sostengono questa previsione l'attesa ripresa della domanda a livello globale, la prospettiva di calo dell'inflazione che inciderà positivamente sul reddito disponibile, e il basso livello dei tassi d'interesse".
ORIENTAMENTO COERENTE CON STABILITA' PREZZI
"Abbiamo deciso di mantenere i tassi d'interesse invariati. Prendendo in considerazione le ultime informazioni di carattere economico e monetario, nonché gli ultimi sviluppi geopolitici, abbiamo concluso che l'attuale orientamento di politica monetaria è coerente con il mantenimento della stabilità dei prezzi nel medio termine.
Contestualmente, tale orientamento contribuisce a mantenere un quadro monetario favorevole alla crescita economica. Con la fine dell'azione militare in Iraq, alcuni importanti rischi per la ripresa economica si sono affievoliti, e ora la nostra attenzione è tornata sulle dinamiche che hanno delineato lo scenario economico".