Consumi, sprechi e fabbisogno

Red Erik

Forumer attivo
Nel mio paese vogliono costruire una centrale termo-elettrica. La cosa mi incuriosisce molto e mi preoccupa: dicono che sarà molto inquinante, liberando polveri e gas di combustione da camini alti 80 metri, bruciando metano e soprattutto innalzando la temperatura di 4-5 gradi in un raggio di una decina di Km.
Abbiamo proprio bisogno di questa centrale?
Ci ho pensato per parecchio tempo, anche ieri mattina andando al lavoro, in una della tantissime piccole e medie imprese che popolano le 3 zone industriali che ormai, a forza di espandersi, si sono fuse in un’unica grande area. Dall’ultimo censimento, tra le altre cose, è risultato che il mio paese conta più imprese che famiglie, su oltre 20000 abitanti; ma forse mi sto sbagliando.
Seduto davanti ai miei PC, in ufficio, con l’aria condizionata dimenticata accesa dal giorno precedente, pensavo a cosa potrebbe restare di Montecchio dopo le cave, le discariche, le industrie e con l’aggiunta di questa centrale. All’improvviso è saltata la corrente e, per la lavorazione che facciamo, questa è una catastrofe, perché i fermi improvvisi ci costano ore e ore di riavvio degli impianti. Impianti che assorbono oltre 3,5 milioni di Kw all’anno, per la gioia dell’Enel che però ci fa di questi dispettucci in misura crescente; e siamo solo una delle piccole industrie della zona.
Abbiamo proprio bisogno di questa centrale?
Tornando dal lavoro un paio di mesi fa ascoltavo Radio24, detta anche “Radio Confindustria” dai soliti noti, e si parlava della crisi energetica che sta colpendo l’Italia. È noto che produciamo meno energia di quella che consumiamo e che la compriamo dai vicini francesi e dalle loro centrali nucleari. Quello che non sapevo era che a dicembre abbiamo rischiato il black-out, come quelli tristemente famosi che hanno colpito negli ultimi tempi la California e che mi avevano tanto stupito: ma ci pensate, un’intera nazione al buio, senza un filo di energia se non quella derivante da piccoli generatori privati. Sembrava fantascienza e poi… era così lontano. A dicembre noi siamo stati più furbi: abbiamo comprato ulteriore energia dai vicini francesi: che si tengano loro le centrali elettriche, io non le voglio, sono pericolose e inquinano.
Mi sono fermato a fare un po‘ di spesa saccheggiando i banchi frigo del discount; ho anche comprato un asciugacapelli nuovo, l’altro è andato in riposo per sempre, ieri sera.
Abbiamo proprio bisogno di questa centrale?
Una volta a casa, dopo una doccia rilassante e una cena leggera, sono andato a manifestare in piazza con migliaia di altre persone: non voglio questo mostro ecologico, coi suoi camini e le turbine raffreddate con l’acqua della nostre falde; che vadano a farla da un’altra parte, la mia zona ha già dato il proprio contributo al benessere. Ottima manifestazione, pacifica, ben organizzata.
Alla fine ognuno di noi è tornato a casa propria guardando le rocche medioevali sulla sommità del colle, illuminate dai potenti fari voluti dal comune, lo stesso che ora si oppone con forza a questa centrale. Siamo passati davanti a un paio di chiese, illuminate da potenti fari voluti dalle autorità religiose, quelle stesse che si sono unite alle autorità civili e politiche per opporsi a questa centrale. Abbiamo tentato di guardare il cielo e le stelle, vista la serata particolarmente tersa, cosa rara di questi tempi, ma il cielo era illuminato da migliaia di fonti di luce artificiale che ci tolgono quella vista. E pensare che mio padre, 60 anni, fino a non molto tempo fa scorgeva distintamente la Via Lattea. Lungo la strada, centinaia di finestre ben illuminate ci permettevano di scorgervi lo scorrere della vita dei loro occupanti. Quando sono sceso dall’auto per fare il pieno di gasolio, il fresco del condizionatore mi ha lasciato in balia dell’afa, fintantoché non sono risalito e lasciando l’isola illuminata del self-service.
Abbiamo proprio bisogno di questa centrale?
Sono arrivato a casa con tutti questi dubbi, attraversando il vialetto illuminato del piccolo giardino, e mi sono rifugiato nel fresco del condizionatore, lasciato acceso per avere questo po’ di refrigerio; in frigo c’era una birra ghiacciata e mi sono dissetato caricando la lavastoviglie, con la TV accesa anche se non fanno mai niente di bello. Ho dato un occhio al PC che lavorava da solo, così come la lavatrice che, al termine del suo lavoro, mi obbligherà a mettermi a stirare. Nell’attesa mi sono messo a leggere distrattamente sul poggiolo, con un orecchio alla TV e uno alla lavatrice. Una seconda doccia veloce, poi mi sono preparato i vestiti per domani entrando in camera: stavolta ho lasciato la luce accesa così non rischio di sbattere sul comò. Mi sono scaldato qualcosa da mangiare al microonde, ho messo in carica telefono portatile e cellulare quando all’improvviso è saltata la corrente, ancora: devo decidermi e mettere il contatore da 6 Kw, quello da 3 non ce la fa più. Per fortuna il PC ha il gruppo di continuità, così non ho perso nulla del mio lavoro e degli aggiornamenti software che stavo scaricando con la nuova ADSL.
Abbiamo proprio bisogno di questa centrale?
Riattivato il contatore, sono andato a letto dopo aver spento la luce sul poggiolo, il PC, la TV, la lavatrice… Stirerò domani sera, così nel frattempo raffredderò la casa per non sudare le camice che stiro.
A proposito, devo comprarmi un piccolo generatore, non si sa mai.
 
Cio' che hai esposto e' molto bello, perche' sei riuscito a creare un labirinto di ipocrisie correlate su cui si basa la nostra societa'.E' un serpente che si morde la coda.
La mia risposta e' molto semplice e banale.Secondo me lo sviluppo della nostra societa' e' andato troppo oltre.
Lungi da me i ragionamenti del tipo "si stava meglio quando si stava peggio" che personalmente aborro.Cinquant' anni fa' si stava molto peggio di ora.Ma forse adesso abbiamo troppe cose superflue a cui potremmo rinunciare.Cose, volendo, anche semplici.Ad esempio:
Tutti i giorni andiamo al supermercato ad acquistare generi alimentari.All'uscita prendiamo una sporta di plastica.Tornati a casa la vuotiamo e la gettiamo.Cosi' tutti i giorni.
La plastica va all'inceneritore.Viene bruciata e va nell'aria sottoforma di diossina.Piove e ricade a terra inquinando le falde acquifere.Andiamo a mangiare il pesce e invece mangiamo la diossina delle nostre sporte di plastica che abbiamo gettato. :-o
E acquistare una sporta di juta ? Sicuramente non durera' solo un giorno e neanche un mese......si avrebbe un piccolo risparmio e meno inquinamento.Cosi' come questo vi sono tanti piccoli gesti che noi possiamo fare x inquinare meno.Vi siete mai domandati come mai ora le bottiglie sono tutte in plastica e non + in vetro? Per comodita'.Ma x comodita' noi danneggeremmo la nostra salute ? :-o
 

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