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Contribuite assiduamente, a volte sfuggono, ma ce ne sono ovunque... 
Il primo che presento e' una caso di nuova economia, risalente all'estate 2003 e ha assicurato aggiornamento professionale a 97 intraprendenti fanciulle per la modica cifra di circa 7000 euro a gamba.
www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2003/07_Luglio/01/veline.shtml
Il secondo , per par condicio, mostra come si modella la professione di pescivendolo_stagnino, in un efficente esperto di edilizia carceraria.
Solo 200.000 euro ridotti a meta' per la condanna del Ministro a risarcire.
Tutti esperti? Espertissimi! Nessun esperto, però, è mai
stato tanto esperto quanto l'esperto scelto da Roberto Castelli.
Il quale, appena fatto ministro della Giustizia, si guardò intorno,
spulciò i curriculum dei dipendenti, monitorò a uno a uno
gli specialisti a disposizione e disse: no, qui mi serve un vero
specialista di edilizia carceraria. E lo individuò in Giuseppe
Magni. Un amico leghista che aveva fatto il sindaco a Calco, vicino
a Lecco.
Esperienze precedenti? Artigiano metalmeccanico, fili da
saldatura. E poi? Grossista alla Seamar, «commercio di prodotti
ittici vivi, freschi, congelati e surgelati». E poi? «Deputato»
per la Provincia di Lecco (così era scritto nel curriculum irriso
dalla Corte dei Conti) «al Parlamento di Chignolo Po», l'assemblea
padana dove i bossiani giocavano ai piccoli statisti negli
anni del Dio Po. E poi? Fine. E che ne sapeva lui, di edilizia
carceraria? Niente: «Ho detto al ministro che di carceri non so
niente. Mi ha risposto che comunque avrei fatto dieci volte meglio
del mio predecessore».
Il guardasigilli leghista, del resto, dev'essere rimasto soddi-
sfatto del suo «esperto»: gli rinnovò il contratto, lussuoso, per
sette volte consecutive. Per un totale di quasi 200.000 euro. Più
prebende varie. Risultati? Risposta della Corte dei Conti: relazioni
insipide sempre «senza alcuna documentazione» e «senza
allegati», «affermazioni del tutto generiche»...
Insomma: aria fritta. Ma pagata cara, coi soldi dei cittadini.
Tanto da spingere i giudici contabili, data «l'eclatante illegittimità
e illiceità del comportamento del ministro», a condannare
Castelli a risarcire allo Stato 98.876 euro e 96 centesimi, il 50%
di quanto pagato al prestigioso ex grossista di pesce. Successivamente
finito sotto inchiesta proprio per la sua attività di
«esperto» a proposito di sette carceri. Attività finita anche in
un video, rivelato da Marco Lillo sull'«Espresso», ripreso di
nascosto nell'ufficio di un costruttore, Angelo Capriotti. Video
in cui Magni «parlava di appalti e di sue "esigenze" con il progettista
Giorgio Cravedi e il costruttore Capriotti». «Esigenze»
che secondo i magistrati «potrebbero essere mazzette».
«Assolto» successivamente dal tribunale dei ministri, l'ex
guardasigilli pare tuttavia non aver cambiato idea sulla bontà
del sistema: «Ho fatto il consulente per vent'anni. I consulenti
portano, se capaci, una mentalità nuova, improntata all'efficienza,
all'interno della pubblica amministrazione lenta, burocratica
e tesa unicamente alla verifica formale delle carte». Vuoi
mettere l'apporto di un grossista ittico?
(fonte: La casta, Sergi Rizzo & Gianantonio Stella)

Il primo che presento e' una caso di nuova economia, risalente all'estate 2003 e ha assicurato aggiornamento professionale a 97 intraprendenti fanciulle per la modica cifra di circa 7000 euro a gamba.
www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2003/07_Luglio/01/veline.shtml
Il secondo , per par condicio, mostra come si modella la professione di pescivendolo_stagnino, in un efficente esperto di edilizia carceraria.
Solo 200.000 euro ridotti a meta' per la condanna del Ministro a risarcire.
Tutti esperti? Espertissimi! Nessun esperto, però, è mai
stato tanto esperto quanto l'esperto scelto da Roberto Castelli.
Il quale, appena fatto ministro della Giustizia, si guardò intorno,
spulciò i curriculum dei dipendenti, monitorò a uno a uno
gli specialisti a disposizione e disse: no, qui mi serve un vero
specialista di edilizia carceraria. E lo individuò in Giuseppe
Magni. Un amico leghista che aveva fatto il sindaco a Calco, vicino
a Lecco.
Esperienze precedenti? Artigiano metalmeccanico, fili da
saldatura. E poi? Grossista alla Seamar, «commercio di prodotti
ittici vivi, freschi, congelati e surgelati». E poi? «Deputato»
per la Provincia di Lecco (così era scritto nel curriculum irriso
dalla Corte dei Conti) «al Parlamento di Chignolo Po», l'assemblea
padana dove i bossiani giocavano ai piccoli statisti negli
anni del Dio Po. E poi? Fine. E che ne sapeva lui, di edilizia
carceraria? Niente: «Ho detto al ministro che di carceri non so
niente. Mi ha risposto che comunque avrei fatto dieci volte meglio
del mio predecessore».
Il guardasigilli leghista, del resto, dev'essere rimasto soddi-
sfatto del suo «esperto»: gli rinnovò il contratto, lussuoso, per
sette volte consecutive. Per un totale di quasi 200.000 euro. Più
prebende varie. Risultati? Risposta della Corte dei Conti: relazioni
insipide sempre «senza alcuna documentazione» e «senza
allegati», «affermazioni del tutto generiche»...
Insomma: aria fritta. Ma pagata cara, coi soldi dei cittadini.
Tanto da spingere i giudici contabili, data «l'eclatante illegittimità
e illiceità del comportamento del ministro», a condannare
Castelli a risarcire allo Stato 98.876 euro e 96 centesimi, il 50%
di quanto pagato al prestigioso ex grossista di pesce. Successivamente
finito sotto inchiesta proprio per la sua attività di
«esperto» a proposito di sette carceri. Attività finita anche in
un video, rivelato da Marco Lillo sull'«Espresso», ripreso di
nascosto nell'ufficio di un costruttore, Angelo Capriotti. Video
in cui Magni «parlava di appalti e di sue "esigenze" con il progettista
Giorgio Cravedi e il costruttore Capriotti». «Esigenze»
che secondo i magistrati «potrebbero essere mazzette».
«Assolto» successivamente dal tribunale dei ministri, l'ex
guardasigilli pare tuttavia non aver cambiato idea sulla bontà
del sistema: «Ho fatto il consulente per vent'anni. I consulenti
portano, se capaci, una mentalità nuova, improntata all'efficienza,
all'interno della pubblica amministrazione lenta, burocratica
e tesa unicamente alla verifica formale delle carte». Vuoi
mettere l'apporto di un grossista ittico?
(fonte: La casta, Sergi Rizzo & Gianantonio Stella)