E sarebbe anche giusto, e magari è stato sempre così, anche negli anni '50 (pare che nell'immediato dopoguerra la classe politica fosse meno avida di quelle che seguirono).
Il vero problema politico è il Debito, usato per far credere agli italiani che la politica può migliorare la situazione personale di tutti.
Se l'X% degli italiani vota il partito A, l'Y% vota B, X > Y e quindi in parlamento legifera A, che privilegia gli interessi dei cittadini X e danneggia Y, è il bello della democrazia.
La volta successiva, magari si cambia la maggioranza.
Ma se vince il partito A e, anziché responsabilmente proclamare "spenderò per X togliendo a Y", dice "spendo per tutti", succede che le disponibilità finiscono: e allora lo Stato si indebita, e le generazioni future pagheranno "il conto" di chi "ha mangiato" prima di loro (sia i partiti, sia i cittadini).
Io trovo più giusto che ci si scanni tra generazioni presenti (gli agricoltori contro i banchieri, i lavoratori contro i pensionati, gli imprenditori dell'e-commerce contro gli ambulanti ecc.) piuttosto che usare i propri figli come Bancomat per evitare tensioni sociali nel presente.
Fancùlo il Debito: fino a Einaudi era sotto controllo.