Dow Jones Industrial crollo del 1929:Dow-47%; Crollo del 2008:Dow-46%

tontolina

Forumer storico
25 Ottobre 2008 21:49
argomento: Nasdaq e Tech, Scenario e Previsioni
Sia le borse che i cambi che le materie prime hanno avuto la perdita record della storia, considerando l'ultimo anno, gli ultimi tre mesi e l'ultimo mese

Tutte le borse hanno segnato il massimo a fine ottobre scorso dopodichè, in 12 mesi:

La Russia ha perso un -79%
India, Cina, Argentina, Irlanda: -70%
Brasile, Messico, Corea : tra -60 e -65%
Hong Kong, Giappone, Italia: -60%
Germania, Inghilterra, Francia e resto della UE: tra -50% e -58%
Dow Jones e S&P : -46%
Borse arabe dal -40 al -60%


Queste sono le perdite, nello spazio di 12 mesi, maggiori della storia. Nel 1929 il Dow Jones perse un -47% prima di rimbalzare, qui ha perso la stessa percentuale e però è la borsa che ha perso meno al mondo, la media delle borse ha perso più del -55% in un anno con punte del -70 e -80%

Simultaneamente molte valute hanno avuto, negli ultimi due mesi o nell'ultimo mese, il maggiore cedimento in % della loro storia: Sterlina, Kwon coreano, Dollaro australiano e neozelandese, Euro, Corona svedese e norvegese, Fiorino, Dollaro Canadese (verso Yen e anche verso Dollaro USA)

E simultaneamente le materie prime in media hanno perso negli ultimi tre-sei mesi dal -40 al -60% e anche nell'ultimo mese hanno avuto la maggiore % della loro storia.
<li class="article">L'indice dei noli marittimi per trasportare materie prime tipo minerali, carbone e simili, il Baltic Dry Shipping Index ha perso il -90%, se costava 10mila dollari spedire un carico un anno fa ora costa 1.000 dollari

Tutto questo è avvenuto prima che l'economia reale cominciasse veramente a deteriorarsi.
http://cobraf.wallstreetitalia.com/forum/coolpost.php?topic_id=4742&reply_id=120911
 
Però l'economia reale ha già cominciato a risentirne
per esempio il mercato degli autoveicoli "leggeri cme porche" e "pesanti come Volvo"


<li class="article">Mi hanno detto già dieci giorni fa che in provincia di Modena invece di 50 Porsche al mese come media in settembre ne hanno vendute 2 di numero, calo del -95% e il concessionario che ha un obbligo contrattuale di un tot annuo è nei guai. Sono beni di lusso e poco rappresentativi ?

Ieri Volvo ha detto che gli ordini di camion sono calati da 41970 camion a 215 camion, ho controllato in tre siti diversi i numeri pensando che fosse un errore. Un calo del -99% degli ordini di camion vuole dire che si è congelato tutto, tutti aspettano, se lo "proietti" come rappresentativo del business del prossimo anno Volvo vale zero, se lo ignori come un aberrazione temporanea però non hai elementi per dire quando finirà

Di dati economici del genere nelle ultime tre settimane ce ne sono tanti, presi alla lettera indicano una depressione e delle azioni che valgono la metà di adesso, però ovviamente non si smetterà di comprare camion in europa se non altro perchè ne vanno sostituiti quelli che si guastano, ma è un fatto mai accaduto

----------------------------------
Volvo's third-quarter profit falls 36%
Truck maker cuts industry outlook; sees contraction in North America
By Aude Lagorce, MarketWatc Oct. 24

Shares of Volvo AB fell as much as 20% Friday after the world's second-largest maker of heavy trucks posted a 36% drop in third-quarter profit and cut its industry growth outlook for the year, forecasting a contraction in North America.
Net income for the three months to Sept. 30 fell to 2 billion Swedish kronor ($253 million), or 0.98 krona a share, from 3.15 billion kronor, or 1.54 kronor a share, earned in the year-earlier period. Sales inched 2% higher to 69.6 billion kronor.
The company said sales growth decelerated much more rapidly than expected in the quarter, particularly in Europe, where customers are in a "wait-and-see mood." It noted that they are also increasingly opting to cancel placed orders.
"The financial turmoil and credit tightening has led to a very cautious approach among customers when it comes to deciding on investing in new trucks," the company said in a statement.
Net order intake in Europe amounted to only 115 trucks, from 41,970 trucks, as customers withdrew orders, though Volvo said some of the production slots have opened up that have been taken from the Middle East and Asia.
In Japan and North America,
http://cobraf.wallstreetitalia.com/forum/coolpost.php?topic_id=4948&reply_id=120906
 
Daimler, secondo profit warning e dati largamente sotto le attese


23/10/2008
Allarme rosso in casa Daimler che oggi ha ridotto le sue previsioni di profitto e di giro d'affari per l'anno in corso. Nell'annunciare che il terzo trimestre si è concluso con un utile netto di 213 milioni (contro una perdita di 1,5 miliardi un anno prima) e un risultato operativo in calo del 66% a 648 milioni, il gruppo tedesco ha avvertito di prevedere che nel 2008 l'Ebit sarà di «oltre 6 miliardi» contro i 7 miliardi previsti in precedenza e il fatturato sarà in leggero calo.

A fronte di questa situazione Daimler ha sospeso il programma di buy back. L'Ebit di 648 milioni registrato da Daimler nel terzo trimestre è di gran lunga sotto le attese degli analisti (1,33 miliardi). Il gruppo tedesco ha rilevato che il peggioramento della crisi bancaria, i suoi effetti sull'economia reale e l'incertezza dei consumatori a livello globale hanno un impatto negativo sullo sviluppo del proprio business.

Il calo dell'Ebit (-66%) è stato spiegato principalmente con la flessione degli utili della divisione Mercedes-Benz Cars, malgrado il miglioramento della redditività delle divisioni camion, dei veicoli commerciali e autobus e dei servizi finanziari, e oneri straordinari per 765 milioni, oltre al peso di 351 milioni relativo alla partecipazione rimastagli in Chrysler, pari al 19,9%.




Guardando al 2008 il gruppo spiega il profit warning (il secondo quest'anno dopo quello di luglio) in particolare con la revisione al ribasso delle stime per Mercedes-Benz Cars, il cui Ebit è stato ritoccato all'ingiù a 2,5 miliardi. Le vendite della divisione sono attese comunque in linea con il 2007, malgrado gli sviluppi negativi del mercato e gli adeguamenti della produzione, grazie al nuovo slancio atteso grazie alla piena disponibilità dei nuovi modelli.

Stimato inoltre un incremento delle vendite dei veicoli commerciali (Mercedes Vans), dei camion (Daimler Trucks) e un nuovo record per gli autobus (Daimler Buses). Il gruppo aggiunge che, a fronte delle turbolenze in corso sui mercati le stime sono legate ad un elevato livello di incertezza, ma sottolinea che, malgrado la crisi finanziaria in corso, «possiede una solida posizione finanziaria che dovrebbe restare stabile per il resto dell'anno».

Il ceo Dieter Zetsche ha commentato che «la situazione è molto impegnativa» e «ha espresso fiducia nel fatto che Daimler emergerà da questa situazione ancora più forte». Il titolo del costruttore di automobili sta registrando una flessione sulla borsa di Francoforte del 4,75% a 22,98 euro per azione, con un minimo intraday che ha superato (al ribasso) addirittura quota 22 euro.






Brutte notizie anche dall'altra parte dell'Oceano, dove il rallentamento che si sta registrando negli Stati Uniti costringerà General Motors a effettuare tagli più drastici del previsto. E' quanto si legge in una lettera inviata ai manager del gruppo, in cui si sottolinea come la società dovrà tagliare più posti di lavoro del previsto.

Gm, inoltre, sospenderà i pagamenti verso i piani di risparmio per i suoi dipendenti. Le misure riguardano le attività del gruppo in tutto il mondo e sono state decise per salvaguardare la liquidità della compagnia. Nella lettera, il numero uno di Gm, Rick Wagoner, ha poi sottolineato come l'outlook economico resti molto difficile.
 
Brava lina, sempre articoli interessanti.
Infatti quando i massmedia parlano di recessione stanno usando un eufemismo.
L'industria ha una caduta verticale, e quando sarà registrata nei numeri, non potranno raccontare più cazzate.
Ti do un dato: il nolo di accessi portuali per le navi che trattano solo le materie prime alimentari ed altre fondamentali è crollata come mai si era avuto in passato. Mi sembra un -95%.

I soldi veri stanno uscendo dal sistema industriale occidentale da anni.

Ad esempio cè una richiesta di appartamenti di lusso a DUBAI che non riesce a soddisfare la domanda di nuove case con 200/300 mega cantieri aperti e a pieno regime sulle 24 ore.

E arrivato il tempo di pensare alla fuga dorata per quanti possono.

Vivere in occidente sarà dura, stipendi da fame sotto 1000 euro, pressione fiscale in aumento, inflazione.

In borsa potranno resistere pochi, si guadagnerà sui rimbalzi comprando forte sui titoli a prezzi sotto il valore di libro, e con fib si shortano i crolli che accompagneranno questa lunga e devastante depressione
 
In certe circostanze non mi piace essere "brava"
HO PAURA e non per la borsa
ma la paura di una mamma che ha figli senza futuro


ecco il grafico del Baltic
bdi.gif
 
Per ogni contratto venduto c'è qualcuno che lo compra. per ogni azione venduta c'è qualcuno che compra. Chi stà acquistando ora non è certo il parco buoi, ma il Warren Buffet di turno. Non c'è disgrazia che non dia guadagno a qualcun'altro. Quelli che muovono il mercato controllano anche i media che continuano a buttare benzina sul fuoco facendo sembrare la fine del mondo imminente. Ad un certo punto quando avranno i portafogli pieni di titoli comperati a saldo dal solito parco buoi come d'incanto andrà tutto bene e la storia si ripete all'infinito.Un mio caro amico dice sempre:in borsa se i soldi non finiscono si guadagna sempre (l'importante è non finire i soldi). Allegri che la svolta è vicina, piu' di quello che sia lecito pensare.
 
Per ogni contratto venduto c'è qualcuno che lo compra. per ogni azione venduta c'è qualcuno che compra. Chi stà acquistando ora non è certo il parco buoi, ma il Warren Buffet di turno. Non c'è disgrazia che non dia guadagno a qualcun'altro. Quelli che muovono il mercato controllano anche i media che continuano a buttare benzina sul fuoco facendo sembrare la fine del mondo imminente. Ad un certo punto quando avranno i portafogli pieni di titoli comperati a saldo dal solito parco buoi come d'incanto andrà tutto bene e la storia si ripete all'infinito.Un mio caro amico dice sempre:in borsa se i soldi non finiscono si guadagna sempre (l'importante è non finire i soldi). Allegri che la svolta è vicina, piu' di quello che sia lecito pensare.
le perdite di borsa
non sono chiacchiere
ma fatti
e non li sto enfatizzando
ma ripordando nella loro freddezza.....
 
Fiat/2, il pensiero degli analisti


23/10/2008
Ha archiviato una seduta in territorio decisamente negativo Fiat. A fine giornata il responso del mercato dopo la trimestrale è stato: -7,69% a 6,278 euro. La casa automobilistica se da un lato ha pubblicato dati sostanzialmente in linea con le aspettative a livello di fatturato e di risultato di gestione, dall’altro ha stupito in negativo alla voce debito. La posizione finanziaria del Lingotto è infatti balzata a -3,3 miliardi dai -0,5 miliardi di fine giugno.

"Ci chiediamo come abbiano fatto a bruciare tanta cassa in un solo trimestre" esordisce un esperto che vuol mantenere l’anonimato constatando che se in soli tre mesi il debito è salito in questo modo, cosa accadrà effettivamente il prossimo anno?. Ubs puntualizza che il debito industriale è "di gran lunga peggiore delle attese di 1,5 miliardi". "E' stata bruciata liquidità in modo straordinario", afferma Max Warburton, analista di Berstein.

Royal Bank of Scotland (buy confermato e prezzo obiettivo a 16 euro) ritiene che i conti trimestrali siano stati buoni, ma al di sotto delle attese del broker. Gli esperti dovranno aggiustare le previsioni 2009 di riflesso alla guidance tagliata dal gruppo.

Oddo Securities (rating confermato a reduce e target price di 7,5 euro) segnala che il worst-case-scenario previsto da Fiat per il 2009 (vendite tra -10% e -20%) "si tradurrebbe in un calo del trading profit di 2/3 rispetto alla guidance iniziale". Il warning sul 2009, concludono comunque gli esperti, "non rappresenta una sorpresa".

Chi invece ha apprezzato i risultati del gruppo guidato da Marchionne è Cheuvreux (rating outperform confermato e target a 10,5 euro). Secondo gli esperti la trimestrale "è risultata oltre le attese, con un indebitamento netto industriale cresciuto a 3,3 miliardi euro a causa dell'elevato capitale circolante netto".

Nonostante il calo dei volumi nel settore auto, per gli analisti le note positive vengono dal fatto che il gruppo torinese "ha aumentato i propri margini e Cnh ha ottenuto risultati profittevoli".



Sul fronte opposto i fattori negativi vengono individuati nel calo dei volumi maggiore del previsto.
Quanto alla visibilità per il prossimo anno, questa viene definita scarsa. "Se nel 2009 si avverasse il peggiore scenario paventato da Fiat, la società realizzerebbe risultati inferiori alle nostre attese e anche al consensus” puntualizzano dal broker francese secondo cui “le indicazioni sul 2010 sono da considerare temporanee".

Sal.Oppenheim (neutral reiterato e fair value di 11,2 euro) a sua volta definisce i conti trimestrali "buoni", ma bolla come "disastroso" l’outlook sul 2009. Secondo gli esperti quanto comunicato dal Lingotto rappresenterebbe un "chiaro warning su quello che potrebbe accadere il prossimo anno nel comparto Auto europeo e nell'industria dei Camion in termini di declino dei margini e negativa generazione di cassa".

Concetto ripreso sia da Commerzbank (rating sell e prezzo obiettivo di 6,5 euro) sia da Cassa Lombarda che cita proprio come elemento di preoccupazione "una scarsa visibilità sul 2009".

"Il realismo ha finalmente colpito" incalzano a Merrill Lynch. Per gli analisti i conti trimestrali sono stati si superiori al consensus ma sotto le loro stime aggiungendo che “sarà interessante vedere se il divieto di short selling in Italia proteggerà il titolo oppure no".

Banca Imi (rating buy in revisione dopo le indicazioni sul 2009) si chiede se il worst case scenario tenga conto del rischio di un'inversione della domanda nei paesi emergenti. "Il gruppo ha tagliato di fatto le guidance", dice un analista secondo cui però "la mossa probabilmente era già in buona parte incorporata nei prezzi".

A detta di Mediobanca (rating neutral reiterato ma target price in revisione) le indicazioni sul debito netto 2008 e il worst-case-scenario previsto da Fiat per il prossimo anno "sono estremamente negativi" per il titolo. "Fino a che la riduzione delle previsioni di Eps non si fermerà", affermano gli esperti, "non ci sono ragioni per entrare sul titolo".

Riccardo Designori
 
e in italia c'è mediobanca che stila le sue graduatorie
http://notizie.it.msn.com/topnews/articolo.aspx?cp-documentid=10361672

venerdì 24 ottobre 2008 15.19.39 Imprese; Mediobanca:Eni sempre prima per ricavi,balza De Agostini


Invariati i primi 7 posti. Pirelli si porta in 15esima posizione
5385F4F22576B110695C1D1EFE95C.jpg


© APCOM
Milano, 24 ott. (Apcom) - Eni, Fiat, Enel, Telecom Italia, Gse (Gestore dei Servizi Elettrici), Finmeccanica ed Esso Italiana.
Restano invariate le prime sette posizioni, nella categoria industria e servizi, del rapporto 2008 dell'Ufficio Studi di Mediobanca sulle "principali società italiane", l'annuale classifica, per volume di fatturato, che Piazzetta Cuccia stila da 43 anni.
Eni si conferma sempre al primo posto, con un giro d'affari salito nel 2007 a quasi 87,3 miliardi di euro dagli 86,1 miliardi dell'esercizio precedente, seguita da Fiat con ricavi per 58,5 miliardi, Enel (42,7 mld) e Telecom (31 mld). In ottava, nona e decima posizione si scambiano Erg (10,16 mld), Poste Italiane (10,11 mld) e Riva Fire (10,10 mld), entrate tutte e tre nel gruppo di aziende italiane con fatturato superiore ai 10 miliardi di euro.
Nelle prime 50 posizioni da rilevare la Ragione di Gilberto Benetton & C. che guadagna quattro posizioni - salendo all'11esimo posto (8,6 mld), per il consolidamento (sei mesi) di Atlantia - e Pirelli che balza dal 24esimo al 15esimo posto (6,5 mld) grazie al settore real estate con l'acquisizione della tedesca Dgag. Scalono sei posizioni sia Bmw Italia (al 36esimo posto) sia il gruppo Marcegaglia (3,9 mld), che sale al 32esimo posto. De Agostini guadagna ben 20 posizioni (al 45esimo con 2,98 mld di fatturato) a seguito dell'acquisizione da parte di Lottomatica dell'americana Gtech. Ifi scivola invece di ben 38 posizioni, piazzandosi al 55esimo posto, per effetto del deconsolidamento del gruppo cartario Sequana Capital.
Eni si conferma campione anche di redditività, con 10 miliardi di profitti realizzati lo scorso anno, seguita da Enel (3,97 mld) e Telecom (2,44 mld). Ultima della classe Alitalia, con perdite per 494 milioni. "Penultima" Ferrovie dello Stato (-417 mln).
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto