MERCATO USA
Wall Street chiude in rialzo, poche novità dalla Fed
A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in territorio positivo. Il Dow Jones evidenzia un progresso dello 0,39%, il Nasdaq Composite dello 0,78%. La Fed, in linea con le attese, ha lasciato fermi i tassi di interesse nel range 0-0,25% e ha ribadito che il costo del denaro resterà basso fino al raggiungimento di un tasso di disoccupazione inferiore del 6,5%. Invariate anche le misure di stimolo all'economia con il piano di acquisti di titoli da 85 miliardi di dollari al mese. La Banca centrale guidata da Ben Bernanke ha rivisto leggermente al ribasso le stime sul Pil Usa. Sul fronte societario vendite su Caterpillar (-1,51%). Il gruppo delle macchine per il movimento terra ha chiuso lo scorso trimestre con vendite in calo del 13% rispetto ad un anno prima. Ben c omprata Adobe Systems (+4,2%).
Il gruppo dei software ha chiuso il primo trimestre con un utile operativo di 98,2 milioni di dollari, dato superiore rispetto alle attese degli analisti. Sugli scudi Research In Motion (+6,45%). Morgan Stanley ha alzato il rating sul produttore del BlackBerry a overweight da underweight. Deciso ribasso per FedEx (-6,89%). Il colosso delle spedizioni ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto in calo a 361 milioni (-31% rispetto allo stesso periodo di un anno prima). I ricavi nel periodo sono cresciuti del 4% a 11 miliardi di dollari. Leggermente riviste al ribasso le stime per l'intero esercizio. Lettera su Zynga (-3,8%). Bank of America ha abbassato il giudizio sul gruppo dei videogame online a neutral da buy.
MERCATI ASIATICI
Tokyo riapre e segna nuovi massimi annuali
Nikkei positivo alla riapertura del mercato dopo la festivita' di ieri. L'indice ha chiuso le contrattazioni di questa mattina a quota 12635,69 in crescita dell'1,34% portandosi al di sopra dei massimi di settimana scorsa. I prezzi hanno oltrepassato la parte superiore del canale che sale dai bottom del 2009, indicazione che se confermata oltre 12700 in chiusura di settimana rappresenterebbe un deciso segnale di crescita anche in ottica di medio lungo periodo, che proietterebbe obiettivi in prima battuta a quota 13000 e piu' in alto nei dintorni dei 13600 punti. Discese fino alla linea che guida il recupero da novembre, ora poco oltre 11900, resterebbero compatibili con lo scenario rialzista. Sotto tale riferimento invece scatterebbe un primo campanello di allarme, preludio al test del sostegno a 11650 baluardo che avra' il compito di scongiurare il ritorno in area 11000. Il rialzo e' arrivato in scia alle attese di un intervento gia' oggi da parte della BoJ per fronteggi are la deflazione e dopo i buoni dati manifatturieri cinesi.
Markit ha infatti reso noto la stima preliminare relativa all'Indice HSBC Pmi Manifatturiero in Cina. Nel mese di marzo tale indice e' cresciuto a 51,70 punti, in modesto miglioramento rispetto al dato precedente pari a 50,40 punti, rimanendo sempre al di sopra del valore di equilibrio pari a 50 punti, che rappresenta il divario tra crescita e contrazione dell'attività manifatturiera. L'economia cinese continua dunque a crescere sebbene con moderazione.
Restando in ambito macroeconomico da segnalare che il Ministero delle Finanze giapponese ha reso noto questa mattina il dato relativo alla Bilancia Commerciale. Nel mese di febbraio il deficit si è attestato a 777,5 miliardi di yen, inferiore ai 876 miliardi stimati dagli addetti ai lavori. Prosegue dunque il trend negativo della bilancia commerciale, evidenziando la sfida che il primo ministro Shinzo Abe è chi amato a risolvere per rilanciare l'economia. Prosegue anche il trend negativo delle esportazioni: a febbraio sono diminuite del 2,9% a fronte di un calo stimato dagli analisti pari all'1,9% rispetto allo stesso periodo del 2012. Le importazioni sono invece cresciute dell'11,9% a fronte di un incremento pari al 7,3% del mese precedente. Il consensus era fissato su una crescita del 15,1%.
Il Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria giapponese ha reso noto che l'Indice delle Attivita' Industriali in gennaio si è contratto dell'1,4%, dal +1,6% rilevato in dicembre (rivisto da +1,8%). Il consensus degli addetti ai lavori era fissato su un calo pari all'1,1% m/m. In calo tra le altre principali piazze azionarie asiatiche Hong Kong che cede lo 0,14% e Seul (-0,44%) mentre Shanghai guadagna lo 0,3%.
MERCATI EUROPEI
Borse europee: indici sotto la parità
Avvio negativo per le principali Borse europee. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,08%, il Cac40 di Parigi l'1%, il Ftse100 di Londra lo 0,13% e l'Ibex35 di Madrid lo 0,5%. Sui mercati del vecchio continente continuano a pesare le incertezze legate a Cipro. Denaro su Hermes (+0,5%). Il gruppo del lusso ha chiuso il 2012 con ricavi pari a 3,484 miliardi di euro, in crescita del 22,6% rispetto al 2011, con un risultato operativo di 1,119 miliardi (+26,4%) e con un utile netto di 740 milioni (+24,5%). Ebit e risultato netto sono superiori alle attese degli analisti. Il Board proporrà alla prossima assemblea un dividendo di 2,5 euro per azione.
Sale Beiersdorf (+0,9%). Citigroup ha alzato il rating sul gruppo dei prodotti per la cura del corpo a buy da neutral. Lettera su Sap (-2,5%). La rivale statunitense Oracle ha chiuso il terzo trimestre con risultati inferiori alle attese. Male Lanxess (-6%). Il gruppo chimico ha chiuso il 2012 con ricavi pari a 9,094 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto al 2011, e con un utile netto di 514 milioni (+2%). Il Board proporrà alla prossima assemblea un dividendo di 1 euro per azione. Per il 2013 a società si attende un calo del risultato operativo.
APERTURA MERCATO ITALIANO
Piazza Affari sotto la parità. Deboli Parmalat e Marr, non si ferma il rally di BPM
Il Ftse Mib segna -0,5%, il Ftse Italia All-Share -0,4%, il Ftse Italia Mid Cap -0,1%, il Ftse Italia Star -0,3%.
Borse europee in flessione. Ieri sera l'S&P 500 ha chiuso a +0,67%, il Nasdaq Composite a +0,78%. Attualmente i future sui princip ali indici USA sono sostanzialmente invariati. A Tokyo il Nikkei 225 ha terminato a +1,34%, mentre a Hong Kong l'Hang Seng ha fatto segnare -0,14%.
In rosso Parmalat (-1,7%) che ha chiuso il 2012 con un utile netto in crescita dell’1,1% rispetto al 2011, a €172,2 milioni e un fatturato in aumento del 16,4% a/a a 5,23 miliardi di euro. Per il 2013, a tassi di cambio e a perimetro costante, la società stima un fatturato netto ed un Ebitda in crescita di circa il 5% rispetto al 2012.
Avvio di seduta difficile per Marr (-5,8%): ieri sera la controllante Cremomini ha comunicato di aver avviato una procedura di accelerated book building riservata a investitori istituzionali per la vendita di 5,5 milioni di azioni Marr, corrispondenti all'8,27% del capitale. Cremonini manterrà il 50,57% del capitale sociale e il 51,12% dei diritti di voto di Marr.
BP Milano (+3,3%) allunga ulteriormente dopo il forte progresso di ieri in scia a Intermonte che ha migliorato la raccomandazione sul titolo da "neutral" a "speculative buy" (acquistare in ottica speculativa).
Gran denaro su Prelios (+6,5%): Repubblica scrive che in giornata dovrebbe arrivare l'ufficializzazione dell'accordo tra Feidos e Camfin da una parte e le banche dall'altra per la ristrutturazione debito e il via all'aumento di capitale della società immobiliare. Massimo Caputi di Feidos verrà nominato vicepresidente di Prelios con deleghe specifiche per la strategia e lo sviluppo.
TITOLI DEL GIORNO
Eni si sta muovendo da qualche seduta attorno ai 18,00 euro dopo l'allungo che settimana scorsa aveva spinto i prezzi fino a quota 18,59. Il titolo sta cercando di salvaguardare la solidita' del rimbalzo partito a marzo e di prolungarne gli effetti almeno fino alla ricopertura del gap lasciato aperto a fine gennaio a 19,18 euro, preludio ad un attacco alle ostiche resistenze in area 19,50/19,60. La permanenza al di sopra della linea che guida il rialzo dai bottom del settembre 2011, ora a 17,30 circa, rappresenta una sorta di assicurazione per il prosieguo del recupero. Sotto tale riferimento scatterebbe invece un primo segnale di allerta preludio al test a quota 16,90, livello al di sotto del quale il ribasso assumerebbe tinte forti.
Per chi volesse acquistare il titolo: acquistare sui livelli attuali protetti da stop sotto 17,30 per il target a 19,50 euro.
Per chi detiene attualmente il titolo: mantenere aperte le posizio ni sopra 16,90 per il taregt a 19,50 euro.
Snam si trova nel baricentro di una fase di consolidamento laterale compresa tra due linee convergenti definite superiormente dalla trend line che scende dai massimi del 30 gennaio ed inferiormente dalla linea di tendenza che sale dai minimi di metà febbraio. Primi segnali di ripresa giungerebbero sopra 3,64, per il test a 3,72 del limite superiore del triangolo sopra definito. Qualora, invece, la fase di laterale dovesse avere sviluppi positivi, con la rottura di 3,72 e con conferma oltre la resistenza strategica a 3,806, potrebbero giungere segnali di forza consistenti capaci di riattivare l’uptrend in forza dalla scorsa estate con obiettivi fino a 4,30, sui massimi del 2011. Al ribasso invece la rottura della media mobile a 100 giorni, attualmente coincidente con il limite inferiore del triangolo, a 3,52, metterebbero in discussione le prospettive di rialzo.
Per chi volesse comprare il titolo inte rvenire alla rottura di 3,64 per il test di 3,72 e 3,80 e stop sotto 3,60.
Per chi già detiene il titolo mantenere le posizioni aperte sopra 3,52, incrementare oltre area 3,80 per il test di 4,00 e 4,30 euro.
Stm ha disegnato mercoledi' la terza seduta consecutiva di rialzo spingendosi al di sopra dei massimi del 5 marzo a 6,29. I prezzi avevano gia' inviato un segnale graficamente positivo superando in avvio di ottava la trend line ribassista disegnata dal top di inizio febbraio a 6,78, ora supporto a 6,05 circa, e' quindi ora lecito ipotizzare il proseguimento dell'ascesa verso area 6,80 almeno (resistenza intermedia a 6,50). In caso di superamento di 6,78/80, dove si colloca anche il 50% di ritracciamento del ribasso dai massimi di inizio 2011, verrebbe inviato un segnale positivo anche in ottica di medio periodo con primo obiettivo a 7,40. Sotto i 6 euro i recenti segnali di forza rientrerebbero sostituiti dal rischio di test a 5,52 della media mobile a 100 giorni. Supporto successivo a 5,37, base del gap del 2 gennaio.
Per chi volesse comprare il titolo intervenire oltre 6,30 euro per il test di 6,70, stop loss a 6,15.
Per chi gia' detiene il titolo mantenere uno stop sotto i 6 euro, incrementare oltre 6,50 per il test di 6,70.
HEADLINES
Parmalat, in crescita dell'1,1% l'utile netto nel 2012
Parmalat chiude il 2012 con un utile netto in crescita dell'1,1% rispetto al 2011, a 172,2 milioni. Il fatturato è aumentato del 16,4% a 5,23 miliardi di euro (la variazione a perimetro costante, ovvero escludendo l'effetto del consolidamento di LAG nel secondo trimestre, è stata del 7,8%). All'incremento dei ricavi hanno contribuito l'aumento dei prezzi, i maggiori volumi registrati in Australia, Russia ed Africa, il deprezzamento della moneta unica. Più 17,4% il margine operativo lordo, a 439,2 milioni. La variazione a perimetro costante è stata del 5%. Le disponibilità finanziarie nette, a seguito soprattutto dell'acquisizione di LAG, sono scese a 809,8 milioni di euro dagli 1,5 miliardi del 2011. L'impiego della liquidità da parte della capogruppo, nel cashpooling del gruppo Lactalis risulta azzerato. Il Cda dell'azienda di Colle cchio proporrà all'assemblea la distribuzione di un dividendo di 0,039 euro per azione. Per il 2013 inoltre, a tassi di cambio e a perimetro costante, si stima un fatturato netto ed un Ebitda in crescita di circa il 5% rispetto al 2012.
Fondiaria-Sai, perdita consolidata in calo a 799,6 milioni nel 2012
Il Consiglio di Amministrazione di Fondiaria-SAI ha approvato il bilancio consolidato per l'esercizio 2012. Il risultato Consolidato è stato negativo per 799,6 milioni di euro (-1.034,6 mln a fine 2011) dopo il rafforzamento delle riserve sinistri rami danni di esercizi precedenti per 808 milioni di euro e
impairment per 742 milioni di euro riferibili per 188 milioni a strumenti finanziari, per 294 milioni a immobili e iniziative immobiliari e per 260 milioni di euro ad avviamenti di controllate. L'impatto del fallimento di Im.Co. e Sinergia è di 86 milioni di euro. La raccolta premi complessiva di attesta a 10.033 milioni di euro (10.814 a fine 2011). I sinistri denunciati nel ramo Danni scendono del 10,1% e il Combined Ratio del lavoro diretto è pari al 105,4% (110,4% nel 2011). Il Margine di Solvibilità consolidato si attesta al 109,5 per cento.
Citigroup alza il target price di Stm
Gli analisti di Citigroup hanno portato il target price di Stm da 4,5 a 6,3 euro e hanno confermato il giudizio "neutral".
Hermes: ebit e utile netto superiori alle attese
Il gruppo francese del lusso Hermes ha chiuso il 2012 con ricavi pari a 3,484 miliardi di euro, in crescita del 22,6% rispetto al 2011, e con un risultato operativo di 1,119 miliardi (+26,4%). L'esercizio termina con un utile netto di 740 milioni (+24,5%). Ebit e risultato netto sono superiori alle attese degli analisti. Il Board proporrà alla prossima assemblea un dividendo di 2,5 euro per azione.
Usa, la Fed lascia invariati i tassi a 0-0,25% e prosegue l'acq uisto di bond
La Federal Reserve, come atteso, ha confermato i tassi di riferimento statunitensi sull'attuale minimo storico di 0-0,25%. La notizia arriva al termine della riunione del Federal Open Market Committee. La banca centrale americana ha inoltre deciso di proseguire l'acquisto di titoli di stato a lungo termine e di quelli delle agenzie con un tetto mensile rispettivamente di 45 e 40 miliardi di dollari. La FED continuerà il programma di allentamento monetario (Quantitative Easing) fino a quanto non ci sarà una sostanziale ripresa del mercato del lavoro negli Stati Uniti, il tasso di disoccupazione sarà superiore al 6,5% e l'inflazione prevista a 1-2 anni non supererà il 2,5%. L'istituto guidato da Ben Bernanke prevede inoltre una ripresa dell'economia, ma ha decurtato le previsioni di crescita del 2013 e del 2014, oltre al tasso di disoccupazione. L'inflazione core è invece stimata in calo nell'anno corrente ma in progresso nel 20 14.
Gran Bretagna: legge di budget sulla linea dell'austerità, ma con incentivi alle imprese
Si muove lungo la linea dell'austerità la legge finanziaria britannica proposta dal Cancelliere dello Scacchiere George Osborne. Attivismo monetario, rigore di bilancio, incentivi alle imprese e ai consumi, queste le parole chiave del Budget, che si inserisce in uno scenario macroeconomico decisamente negativo: il Pil IK nel 2013 crescerà dello 0,6%, la metà del previsto. Il debito raggiungerà l'86% del prodotto interno lordo nel 2016 prima di iniziare a scendere. Londra decide di tagliare le tasse alle imprese con la corporate tax che calerà nel 2015 fino al 20%, otto punti in meno del 2009. Il pacchetto presentato da Osborne è già stato soprannominato "help to buy", in ricordo di quello promosso dalla Thatcher "right to buy". Comprende anche garanzie pubbliche a sostegno di mutui ipotecari per un totale di 130 miliardi di sterline ed altre agevolazioni a tasso zero.
Fonte ADVFN Newsdesk