MERCATO USA
Borsa Usa: Dow Jones e Nasdaq chiudono in calo, bene Apple
A Wall Street i principali indici hanno terminato la seduta in calo. Il Dow Jones evidenzia un ribasso dello 0,3% e il Nasdaq Composite dello 0,11%. Sui listini a stelle e strisce hanno pesato i deludenti dati macroeconomici pubblicati in giornata. I sussidi di disoccupazione sono scesi la scorsa settimana meno di quanto atteso dagli analisti mentre la produttività ha registrato nel quarto trimestre un calo del 2%.
Sul fronte societario sugli scudi Apple (+2,97%). Il gruppo di Cupertino sta studiando la possibilità di emettere azioni privilegiate.
In ribasso Visa (-2,34%). Il colosso delle carte di credito ha annunciato di aver chiuso il quarto trimestre con ricavi pari a 2,846 miliardi di dollari, in crescita dell'11,7% rispetto allo stesso periodo di u n anno prima, e con un utile netto di 1,293 miliardi (1,029 mld nel 4Q 2011).
Sale Macy's (+2%). Il retailer ha annunciato di aver registrato nel mese di gennaio vendite in rialzo dell'11,7% rispetto allo stesso periodo di un anno prima. Il gruppo ha alzato le stime di utile per azione adjusted per il quarto trimestre a 1,94-1,99 dollari da 1,91-1,96 dollari.
Lettera su News Corp (-2,34%). Il colosso dei media ha annunciato di aver chiuso il secondo trimestre con ricavi pari a 9,43 miliardi di dollari, in crescita del 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e con un utile netto di 2,38 miliardi di dollari (+124%). A livello adjusted l'Eps è pari a 0,44 dollari per azione, un cent in più rispetto alle attese. La società ha rivisto al ribasso le stime di utile operativo per l'intero esercizio.
In ribasso Prudential Financial (-2,75%). Il gruppo assicurativo ha annunciato di aver chiuso il quarto trime stre con una perdita di 232 milioni di dollari contro l'utile di 604 milioni dello stesso periodo di un anno prima. L'utile operativo adjusted è pari a 1,69 dollari per azione, 5 centesimi in meno rispetto alle attese degli analisti.
MERCATI ASIATICI
Il Nikkei chiude l’ottava con un ribasso
Seconda seduta consecutiva archiviata in territorio negativo dal Nikkei, che questa mattina ha chiuso gli scambi a quota 11153,16 facendo registrare un calo di 1,8 punti percentuali. L'indice prosegue dunque l'operazione di consolidamento del rialzo che a meta' settimana aveva condotto le quotazioni ai nuovi massimi annuali (11498), circostanza che non modifica l'impostazione rialzista di fondo che ha permesso il bel recupero dai bottom di novembre.
Tra i singoli titoli da segnalare il forte ribasso di Sony che ha ceduto l'8 ,49% dopo aver riportato una nuova perdita nell'ultimo trimestre, (ottavo trimestre consecutivo con risultati in perdita). Denaro invece su Mitsumi Electric, Sumitomo Metal Mining e Tokuyama Corp.
Sul fronte macroeconomico l'Ufficio di Gabinetto ha comunicato questa mattina il dato relativo all'Indice Economy Watchers Current, che determina il sentiment tra i lavoratori in relazione all'attività economica e permette di anticipare la spesa dei consumatori. Nel mese di gennaio tale rilevazione ha fatto segnare un valore pari a 49,5 punti dai 45,8 del mese di dicembre, risultando migliore rispetto alle attese degli analisti che avevano stimato un valore pari a 48,2 punti.
In Cina invece la Bilancia Commerciale ha fatto registrare in gennaio un surplus di 29,2 miliardi di dollari, superiore alle attese degli analisti pari a 22,0 miliardi ma lievemente inferiore ai 31,6 miliardi di dicembre. Le esportazioni sono cresciute del 25% rispetto ad un anno fa , sui valori massimi degli ultimi otto mesi, mentre le importazioni sono salite del 28,8% rispetto allo stesso periodo del 2011, battendo anche le attese degli addetti ai lavori fissate su un incremento del 23,3%.
Restando in Cina da segnalare che i prezzi al consumo nel mese di gennaio sono cresciuti dell'1,0% dal +0,8% del mese precedente. Gli analisti avevano stimato un incremento dello 0,9% rispetto a dicembre. Su base annuale l'inflazione si e' attestata al 2,0% in calo rispetto al +2,5% rilevato in dicembre (consensus +2,0% a/a).
I prezzi alla produzione nel mese di gennaio sono scesi dell'1,6% rispetto ad un anno fa, in linea con le attese, contro un ribasso dell'1,9% rilevato il mese precedente.
In rialzo le altre principali piazze azionarie asiatiche con Hong Kong che guadagna lo 0,26%, Shanghai lo 0,57% e Seul l'1% circa.
MERCATI EUROPEI
Borse europee: indici positivi in avvio di seduta
Avvio di seduta positivo per le principali Borse europee. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,31%, il Cac40 di Parigi lo 0,56%, il Ftse100 di Londra lo 0,61%, l'Ibex35 di Madrid lo 0,08%, l'Aex di Amsterdam lo 0,27% e lo Smi di Zurigo lo 0,51%. Acquisti sulle banche, sul settore auto e sui titoli minerari. Sugli scudi Peugeot (+3,7%).
La casa francese ha annunciato svalutazioni della divisione auto per 4,13 miliardi di euro. Gli oneri peseranno sull'utile del quarto trimestre 2012. Sale Alcatel-Lucent (+1,5%). Morgan Stanley ha alzato il rating sul gruppo dei servizi per telecomunicazioni a overweight da underweight.
Ben comprata anche Vodafone (+1,6%) in scia all'upgrade di Bank of America (rating alzato a buy da neutral).
APERTURA MERCATO ITALIANO
Piazza Affari sopra la parità. Bene Fiat e bancari, In rosso Telecom e RCS
Il Ftse Mib segna +0,4%, il Ftse Italia All-Share +0,5%, il Ftse Italia Mid Cap +0,4%, il Ftse Italia Star +0,3%. Borse europee positive in avvio. Ieri sera l'S&P 500 ha chiuso a -0,18%, il Nasdaq a -0,11%. Attualmente i future sui principali indici USA sono in lieve progresso. A Tokyo il Nikkei 225 ha terminato a -1,80%, mentre a Hong Kong l'Hang Seng poco fa ha chiuso a +0,16%. Buon avvio per Fiat (+2,7%) che approfitta della positiva intonazione del settore auto in Europa: l'indice EURO STOXX Automobiles & Parts segna +1,1% al traino di Peugeot (+2,6%) che ha annunciato svalutazioni per 4,13 miliardi di euro. La stampa francese ipotizza un intervento del governo nel capitale della società transalp ina.
Partenza positiva anche per i bancari, nonostante lo spread a 300 bp, che approfittano probabilmente delle indiscrezione sull'accordo tra i leader europei su una prima bozza del bilancio UE. In evidenza UBI Banca (+2,1%), BP EMilia Romagna (+2%) e Banca MPS (+1,7%). In verde Eni (+0,9%) nonostante che gli analisti di Citigroup abbiano abbassato il giudizio sul titolo a "neutral" da "buy" (acquistare). La società ha diffuso ieri un comunicato per rispondere alle indiscrezioni sull'evoluzione dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Milano che riguarda l'operato di Saipem (-2,3%) in Algeria: "Eni e il suo Amministratore Delegato si dichiarano totalmente estranei alle vicende oggetto di indagine". Debole Telecom Italia (-2,3%) che ha archiviato il 2012 con EBITDA a 11,665 miliardi di euro, ricavi a 29,503 miliardi, il cash flow operativo a 6,466 miliardi, sostanzialmente in linea con le attese. Secondo indiscrezion i di stampa il nulla di fatto riguardo alla vendita della controllata TI Media (+1,6%) nel cda di ieri potrebbe essere frutto non solo della scarsa attrattività delle offerte pervenute, ma anche di un intervento di Diego Della Valle.
Negli ultimi giorni l'imprenditore marchigiano avrebbe contattato il presidente di Telecom, Franco Bernabè, prospettando l'ipotesi di creazione di una cordata formata da una decina di imprenditori in grado di assumere il controllo stabile di TI Media (e La7). Netto calo per RCS MediaGroup (-4,6%), che però è reduce dal balzo da oltre +20% di ieri. MF scrive che circolano indiscrezioni molto preoccupanti sulla raccolta pubblicitaria dei due quotidiani del gruppo, Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport: si parla di un calo a doppia cifra per l'unica business unit ancora redditizia a livello di EBITDA (in base ai dati al 30 settembre).
TITOLI DEL GIORNO
Snam Rete Gas in calo nell'ultima seduta verso i 3,50 euro. Il titolo ha violato nel corso della discesa intrapresa dal top di fine gennaio a 3,80 sia la linea di tendenza disegnata dai minimi di dicembre sia il top di inizio gennaio, superato al rialzo ad inizio anno ed ora tornato a fungere da resistenza a 3,60. Il rischio di proseguimento del ribasso fino a testare a 3,47 la media mobile a 100 giorni è elevato, supporto successivo a 3,41 dove confluiscono la trend line che sale dai minimi di luglio e la media mobile a 200 giorni. Solo oltre 3,65 atteso ritorno a 3,80. Sarebbe la rottura di questa soglia a segnalare le fine della fase correttiva e la ripresa dell'uptrend con obiettivi fino a 4,20 euro.
Per chi volesse comprare il titolo attendere la rottura di 3,65 per intervenire con target a 3,80 e stop a 3,50.
Per chi gia' detiene il titolo mantenere uno stop subito al di sotto di 3,50, incrementare oltre 3,65 p er il test di 3,80.
La pausa di consolidamento che Tod’s ha avviato dai record assoluti a quota 105 non ha messo in discussione la solidità della struttura rialzista, ma ha permesso agli oscillatori tecnici più comuni di tornare in una condizione di neutralità. Nell’ultima seduta il titolo è tuttavia sceso sotto quota 100, per la prima volta nelle ultime tre settimane, inviando un segnale di debolezza. Chiusure di ottava sotto 98,50, ex resistenza rappresentata dai top di maggio 2011, rischiano dunque di anticipare flessioni verso almeno 95 euro, 50% di ritorno dell’ascesa dal flesso di novembre. Al contrario, oltre 103 si creerebbero nuovi spazi per un allungo verso area 110 euro.
Per chi volesse acquistare il titolo: intervenire oltre i 100 euro per il test di 110 euro. Stop loss a 98,5 euro.
Per chi detiene attualmente il titolo: ridurre le posizioni sotto 98,50 euro ed uscire alla violazione di 95,00 euro.
Momento delicato per Prelios che, a seguito dei ribassi delle ultime due settimane, si trova ora a contatto con il supporto rappresentato dal minimo di metà gennaio a 0,08280 euro. L'eventuale rottura di questo sostegno, con conferma in chiusura di seduta, determinerebbe il completamento del potenziale doppio massimo in formazione da inizio anno, evento che spingerebbe i prezzi verso 0,078 almeno, e quindi in area 0,74, ovvero a coprire il gap rialzista lasciato il 27 dicembre. Questo ultimo livello risulterebbe determinante al fine di impedire il completo ritracciamento del rialzo messo a segno dai minimi allineati di fine novembre/inizio dicembre a 0,065 circa. Primi segnali positivi in caso di superamento di 0,08890, prologo a un allungo verso 0,094 e sul top di dicembre a 0,0968, resistenza decisiva nel medio periodo dato che al di sopra della stessa verrebbe riattivato il movimento ascendente in direzione di 0,1160 almeno.
Per chi volesse acqu istare il titolo: posizioni long oltre 0,08890 per 0,094 e 0,0968, stop sotto 0,08280.
Per chi detiene attualmente il titolo: incrementare oltre 0,09680 per 0,1160, ridurre sotto 0,08280 e uscire alla violazione di 0,074.
HEADLINES
Telecom Italia: 2012 in linea con le stime
Chiude il 2012 con risultati in linea con le stime degli analisti Telecom Italia. Il gruppo afferma di proseguire nella riduzione del debito grazie ad una solida generazione di cassa, ma che la liquidità dovrà essere impiegata per sviluppare la rete in Italia e all'estero, un impegno che il presidente Franco Bernabè ritiene fondamentale. Da un comunicato diffuso dalla società emerge che l'Ebitda si attesta a 11,665 miliardi (-2%), i ricavi a 29,503 (+0,5%) e il debito netto rettificato a fine 2012 a 28,274 miliardi (in calo di 2,14 miliardi sul dato di un anno prima). L'operating free cash flow netto si attesta a 6,46 miliardi di euro in crescita di 699 milioni di euro.
Eni: Scaroni indagato nel caso delle tangenti in Algeria
In merito all'inchiesta giudiziaria della Procura della Repubblica di Milano che coinvolge Saipem per atti vità in Algeria, Eni prende atto che la Procura ha esteso le indagini anche nei confronti di Eni e del suo Amministratore Delegato. Eni e il suo Amministratore Delegato si dichiarano totalmente estranei alle vicende oggetto di indagine. Già a fine novembre 2012, evidenzia la società, alla notizia dell'indagine per asserita corruzione internazionale in relazione a progetti di Saipem in Algeria, Eni si è immediatamente attivata raccomandando alla propria controllata Saipem, nel rispetto della sua autonomia in quanto società quotata, di mettere in atto tutte le più' opportune azioni di verifica interna, di cooperazione con la magistratura e di discontinuità organizzative e gestionali, che hanno portato alle dimissioni e licenziamento di diversi ruoli apicali di Saipem coinvolti nelle attività oggetto di indagine.
Peugeot: svalutazioni della divisione auto per 4,13 miliardi di euro
Peugeot ha annunciato svalutazioni della divisione auto per 4,13 miliardi di euro. Gli oneri peseranno sull'utile del quarto trimestre 2012.
Linkedin: forte crescita dei ricavi e dell'utile nel quarto trimestre
Linkedin ha annunciato di aver chiuso il quarto trimestre con ricavi pari a 303,6 milioni di dollari, in aumento dell'81% rispetto allo stesso periodo di un anno prima, e con un utile netto di 11,5 milioni (+66%). A livello adjusted l'Eps è pari a 0,35 dollari. I dati sono superiori alle attese degli analisti. Per il trimestre in corso il gruppo si attende ricavi tra i 305 e i 310 milioni di dollari.
Bilancio Ue: Van Rompuy presenta una nuova bozza di compromesso
Al via ieri con sei ore di ritardo sulla tabella di marcia, il vertice dell'Unione Europea sul bilancio comunitario per il 2014/2020. Una lunga maratona negoziale proseguita tutta la notte per cercare di suddividere i capitoli di spesa, agricoltura e coesione per esempio, su cui puntano i Paesi del Sud Europa e per ripartire il peso degli sconti di cui invece beneficiano altri stati come Germania, Gran Bretagna, Olanda e Svezia. Presentata una nuova bozza di compromesso dal presidente del Consiglio Herman Van Rompuy, che propone impegni per 960 miliardi di euro e pagamenti effettivi per 908,4. Più di 12 miliardi rimarrebbero fuori bilancio. Se i 27 membri della Ue approveranno la bozza, sarà la prima volta nella storia dell'Unione che un bilancio pluriennale è inferiore a quello precedente; nel dettaglio sarebbero 34 i miliardi in meno in sette anni. Rispetto alla proposta di novembre bocciata da gran parte dei membri, i tagli sono pari a 13 miliardi.
Usa: anche Moody's nel mirino della giustizia
Dopo Standard & Poor's anche Moody's rischia di dover fare i conti con la giustizia americana. Alcuni stati americani unitamente al Dipartimento di Giustizia stanno pensando di avanzare una causa legale contr o l'agenzia, con l'accusa di aver frodato gli investitori. Moody's non è nuova ad accuse di questo tipo; nel 2011 il Congresso presentò un rapporto secondo il quale le agenzie di rating avrebbero manipolato le valutazioni. Accuse che Moody's aveva respinto al mittente, evidenziando la qualità dei suoi giudizi e l'integrità del processo di rating. Moody's aveva anche affermato di aver messo in atto alcune protezioni per separare gli aspetti commerciali e di analisi della sua attività. Il titolo Moody's ieri è calato del 3% nell'after hour dopo le indiscrezioni su una possibile causa per frode.
Fonte ADVFN Newsdesk