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FORTEBRACCIO

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Le proteste contro il sistema radiotelevisivo italiano, riguardo agli spazi televisivi per la campagna elettorale, hanno un loro fondamento.
C’è una discutibile scelta degli spazi televisivi per quanto riguarda i telegiornali e le trasmissioni di approfondimento.

Esiste una oggettiva preferenza verso alcuni personaggi politici, anche se non candidati premier, che godono di una visibilità quotidiana.
Altri, invece, trovano poche occasioni per essere presenti.
L’Italia dei Valori, per tali ragioni, presenterà un ricorso all'Autorità di vigilanza e controllo per la presenza di tutte le forze politiche nelle trasmissioni e nei notiziari.

Riporto in seguito la mia lettera inviata a Corrado Calabrò, Presidente dell'Authority per le Garanzie nelle Comunicazioni.


"Egregio Presidente,

in qualità di rappresentante della lista Italia dei Valori, che nelle prossime elezioni si presenta apparentata ma con il proprio simbolo distinto e riconoscibile sulle schede elettorali, Le segnalo, sulla base di molteplici rilievi giunti da più parti d’Italia, una evidente sottorappresentazione della nostra lista anche in rapporto alla consistenza elettorale non garantendo, di fatto, l'accesso ai mezzi di informazione per la comunicazione politica con trattamento paritario e imparziale.

In numerosi servizi radiotelevisivi, tra l’altro, la presenza dell’Italia dei Valori viene inserita automaticamente nella liste del Partito Democratico che sostiene Walter Veltroni mentre, come detto, trattasi di solo apparentamento.

Per tali ragioni Le chiediamo di procedere ad immediata verifica e di promuovere le opportune misure compensative affinché tale squilibrio venga sanato.

Certo di un Suo favorevole accoglimento, voglia gradire i miei più distinti saluti.

Antonio Di Pietro"
 
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Ho deciso di denunciare all’autorità giudiziaria i componenti dell'Authority per le Garanzie nelle Comunicazioni per il loro mancato intervento sull’attuale uso partigiano e criminoso delle televisioni.

Mi riferisco all’attribuzione di spazi televisivi in modo prevalente a pochi fortunati esponenti di partito e all’esclusione quasi completa di altri, tra cui l’Italia dei Valori.

Una informazione falsata, come è quella attuale, sta trasformando delle libere elezioni in una farsa degna di Ceaucescu e di Pinochet.

Senza una libera informazione non vi è democrazia, il risultato elettorale viene, come è ovvio, alterato.

L'Authority per le Garanzie nelle Comunicazioni non ha mosso un dito per dare esecuzione alla sentenza europea su Europa7 e spostare Rete4 sul satellite e ha invece sanzionato Anno Zero per un supposto mancato contraddittorio.

Quanti voti sposta la propaganda di Emilio Fede, un direttore di telegiornale abusivo, cantore a tempo pieno di un aspirante premier che è anche il suo padrone?

L'Authority non sta facendo il lavoro per il quale è pagata dai cittadini italiani: vigilare sull’informazione.

La mia denuncia, purtroppo, non avrà un esito prima delle elezioni.

In ogni caso, questa Authority va messa in discussione subito dopo le elezioni.

E’ ormai diventata la foglia di fico di un conflitto di interessi gigantesco tra politica e informazione, un vero pericolo per la democrazia.


Antonio Di Pietro
 
nel 94 ne ha spostati tanti.... adesso penso non lo guardi piu' nessuno fede

e' una macchietta di se stesso ormai..
 
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[center:55dc2d9bcf]Di Pietro contro Agcom, interviene Napolitano[/center:55dc2d9bcf]


ROMA - Il durissimo attacco di Antonio Di Pietro all'Autorità per le Garanzie nella Comunicazioni ha suscitato una presa di posizione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a difesa del ruolo dell'AGCOM.

In serata, senza citare espressamente Di Pietro, ma con un implicito riferimento, ambienti del Quirinale hanno espresso" sorpresa e preoccupazione" per prese di posizione che, per la violenza dei toni, oltre che per inammissibili giudizi sulla

competizione elettorale in corso, tendono a delegittimare l'autorità preposta alla vigilanza sulla obiettività e l'imparzialità dell'informazione radiotelevisiva in questa delicata fase della campagna elettorale.

Dal Quirinale, inoltre,sono stati richiamati gli appelli rivolti dal capo dello Stato a tutte le forze politiche a moderare i toni e rispettare le istituzioni di garanzia, mantenendo nella giusta misura le critiche che si ritiene di rivolgere.

Di Pietro ha dato fuoco alle polveri già ieri, denunciando all'autorità giudiziaria l'AGCOM, colpevole, a suo avviso, di aver lasciato correre di fronte "all'attuale uso partigiano e criminoso delle televisioni", "all'attribuzione di spazi televisivi in modo prevalente a pochi fortunati esponenti di partito e all'esclusione quasi completa di altri, tra cui l'Italia dei Valori".

Lo steso Di Pietro ha reso nota oggi la sua clamorosa iniziativa, sul suo blog, dicendo che "una informazione falsata, come è quella attuale, sta trasformando delle libere elezioni in una farsa degna di Ceaucescu e di Pinochet".

L'AGCOM ha replicato annunciando che l'esposto presentato dal leader di Italia dei Valori è già stato messo all'ordine del giorno: sarà esaminato d'urgenza lunedì, in una seduta della commissione Servizi e Prodotti convocata ad hoc.

Poi è intervenuto Napolitano, invitando a rispettare il ruolo delle autorità di garanzia.

"Con il dovuto rispetto - ha commentato Di Pietro -, mi auguro che con la stessa autorevolezza con la quale il capo dello Stato invita al rispetto del lavoro dell' Autorità di controllo e vigilanza sul sistema radiotelevisivo, si inviti la stessa a rispettare le pari opportunità di tutti i partiti senza favorire alcuno" .


ANSA 2008-03-09 15:38

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