buona sera a tutti.
a settembre di quest'anno, saranno trascorsi 20 anni dalla trascrizione della donazione di nuda proprietà dei miei genitori a mio favore, con riserva di usufrutto vitalizio a loro favore.
mio padre è deceduto nel 1993 e mia madre nel 2008 in settembre.
l'immobile in oggetto era stato acquistato con mutuo intestato a mio padre che abbiamo pagato io ed il mio coniuge, visto che vivevamo in casa con loro. dopo la morte di mio padre, mio marito ha perso il posto di lavoro e ci siamo arretrati coi mutui ed abbiamo avuto notevoli difficoltà fino ad arrivare ad un passo dal pignoramento dell'immobile da parte della banca.
in questi momenti nessuno dei miei 6 fratelli/sorelle ha mai manifestato l'interessamento al problema e, per risolvere o tentare di risolvere ci siamo trasferiti in un altra città (siamo nel 2006) abbiamo trovato lavoro entrambi e abbiamo potuto fare una proposta alla banca a saldo e stralcio della posizione con accettazione da parte della banca.
oggi viviamo ancora nella città in cui lavoriamo e non essendo più in vita mia madre abbiamo messo in vendita l'immobile. Il notaio che si sarebbe occupato dell'atto di vendita ha chiesto le firme di acquiscenza e 1 su 5 si oppone vantando la sua parte della vendita.
la domanda è: gli spetta davvero una parte? e se si a quanto potrebbe ammontare visto che tutte le spese relative all'immobile sono state sostenute da me?
vi prego datemi delle dritte per non subire questo ricatto.
a settembre di quest'anno, saranno trascorsi 20 anni dalla trascrizione della donazione di nuda proprietà dei miei genitori a mio favore, con riserva di usufrutto vitalizio a loro favore.
mio padre è deceduto nel 1993 e mia madre nel 2008 in settembre.
l'immobile in oggetto era stato acquistato con mutuo intestato a mio padre che abbiamo pagato io ed il mio coniuge, visto che vivevamo in casa con loro. dopo la morte di mio padre, mio marito ha perso il posto di lavoro e ci siamo arretrati coi mutui ed abbiamo avuto notevoli difficoltà fino ad arrivare ad un passo dal pignoramento dell'immobile da parte della banca.
in questi momenti nessuno dei miei 6 fratelli/sorelle ha mai manifestato l'interessamento al problema e, per risolvere o tentare di risolvere ci siamo trasferiti in un altra città (siamo nel 2006) abbiamo trovato lavoro entrambi e abbiamo potuto fare una proposta alla banca a saldo e stralcio della posizione con accettazione da parte della banca.
oggi viviamo ancora nella città in cui lavoriamo e non essendo più in vita mia madre abbiamo messo in vendita l'immobile. Il notaio che si sarebbe occupato dell'atto di vendita ha chiesto le firme di acquiscenza e 1 su 5 si oppone vantando la sua parte della vendita.
la domanda è: gli spetta davvero una parte? e se si a quanto potrebbe ammontare visto che tutte le spese relative all'immobile sono state sostenute da me?
vi prego datemi delle dritte per non subire questo ricatto.