Amleto
Forumer attivo
Sto guardando Omnibus su LA7 dedicato alle donne in cui sono presenti solo donne.
Io sono sempre piu' convinto che tutto questo chiacchericcio fatto dalle donne (e anche da qualche uomo) intorno ai diritti delle donne, alla parita' tra i sessi, alla lotta di liberazione delle donne contro le barriere e gli ostacoli per emergere, alle soddisfazioni per le conquiste sociali, professionali delle donne sia il tentativo delle donne (e di quegli uomini cui ho accennato) di creare una realta' virtuale ma che dovrebbe consolidarsi che in realta' non ha fondamento nella natura e nelle sue leggi.
Le supposte conquiste delle donne sono solo concessioni degli uomini che rinunciano ad una parte del loro potere fisico e intellettuale.
E' una decisione maschile non una vittoria delle donne. Si tratta di un'evoluzione della psicologia e dei valori che ispirano gli uomini, una negazione e un contenimento della loro natura fisicamente prevalente e preponderante su quella piu' debole della donna.
E lo stesso principio vale tra gli uomini: e' il fisicamente, il violentemente anche sotto il profilo intellettuale piu' forte che si impone sugli altri.
Prendendo atto di questa realta' naturale (ho una cara amica iraniana laureata e brillante che mi racconta del modo in cui il capoufficio a Teheran schiaffeggia le collaboratrici quando ritiene che non abbiano compiuto adeguatamente il proprio dovere, senza che ci sia la minima possibilita' di reazione, nel senso che se le donne reagiscono o si oppongono pigliano botte ancora piu' forti) e sbarazzandoci del preteso principio che uomini e donne siano uguali io penso che dovremmo (tutti) evolvere dal criterio naturale o animale della prevalenza del fisicamente piu' forte ad un altro, che pero' e' convenzionale, e' frutto di un compromesso non ricognitivo di una realta' come le donne vorrebbero/pretenderebbero che esiste appunto naturalmente.
Io il il rispetto alle persone (che siano uomini o donne non mi interessa) lo porto perche' detesto la violenza e sento consono a me un ambiente sereno, pacifico, cordiale, non perche' io creda che le persone, che gli uomini e le donne condividano tutti una uguale natura, siano semplici fotocopie uno dell'altro. Io credo che siamo tutti magnificamente diversi e che quella parte di noi che non sente conforme a se' la sola legge di natura (dove il piu' forte prevale, a prescindere che sia maschio o femmina, e dove usualmente la femmina e' fisicamente piu' debole) debba non solo fare capire alle donne che uomini e donne sono diversi e che mai potranno scambiarsi il genere e che quindi esse usino meno retorica in materia di parita' tra uomini e donne ma che la linea, la regola del rispetto reciproco e della promozione di criteri di relazione e di regolazione dei comportamenti anche sociali o professionali ispirati alla prevalenza dell'idea e della parola piu' ragionevole (invece che dello schiaffo) sia un modo ed uno stile di vita certo meno naturalmente orientato ma forse proprio caratteristico di quello che potrebbe essere la differenza degli esseri umani dagli animali (dai quali io non credo di derivare...).
Saluti a quelle donne che non si riempiono la bocca di retorica.
Io sono sempre piu' convinto che tutto questo chiacchericcio fatto dalle donne (e anche da qualche uomo) intorno ai diritti delle donne, alla parita' tra i sessi, alla lotta di liberazione delle donne contro le barriere e gli ostacoli per emergere, alle soddisfazioni per le conquiste sociali, professionali delle donne sia il tentativo delle donne (e di quegli uomini cui ho accennato) di creare una realta' virtuale ma che dovrebbe consolidarsi che in realta' non ha fondamento nella natura e nelle sue leggi.
Le supposte conquiste delle donne sono solo concessioni degli uomini che rinunciano ad una parte del loro potere fisico e intellettuale.
E' una decisione maschile non una vittoria delle donne. Si tratta di un'evoluzione della psicologia e dei valori che ispirano gli uomini, una negazione e un contenimento della loro natura fisicamente prevalente e preponderante su quella piu' debole della donna.
E lo stesso principio vale tra gli uomini: e' il fisicamente, il violentemente anche sotto il profilo intellettuale piu' forte che si impone sugli altri.
Prendendo atto di questa realta' naturale (ho una cara amica iraniana laureata e brillante che mi racconta del modo in cui il capoufficio a Teheran schiaffeggia le collaboratrici quando ritiene che non abbiano compiuto adeguatamente il proprio dovere, senza che ci sia la minima possibilita' di reazione, nel senso che se le donne reagiscono o si oppongono pigliano botte ancora piu' forti) e sbarazzandoci del preteso principio che uomini e donne siano uguali io penso che dovremmo (tutti) evolvere dal criterio naturale o animale della prevalenza del fisicamente piu' forte ad un altro, che pero' e' convenzionale, e' frutto di un compromesso non ricognitivo di una realta' come le donne vorrebbero/pretenderebbero che esiste appunto naturalmente.
Io il il rispetto alle persone (che siano uomini o donne non mi interessa) lo porto perche' detesto la violenza e sento consono a me un ambiente sereno, pacifico, cordiale, non perche' io creda che le persone, che gli uomini e le donne condividano tutti una uguale natura, siano semplici fotocopie uno dell'altro. Io credo che siamo tutti magnificamente diversi e che quella parte di noi che non sente conforme a se' la sola legge di natura (dove il piu' forte prevale, a prescindere che sia maschio o femmina, e dove usualmente la femmina e' fisicamente piu' debole) debba non solo fare capire alle donne che uomini e donne sono diversi e che mai potranno scambiarsi il genere e che quindi esse usino meno retorica in materia di parita' tra uomini e donne ma che la linea, la regola del rispetto reciproco e della promozione di criteri di relazione e di regolazione dei comportamenti anche sociali o professionali ispirati alla prevalenza dell'idea e della parola piu' ragionevole (invece che dello schiaffo) sia un modo ed uno stile di vita certo meno naturalmente orientato ma forse proprio caratteristico di quello che potrebbe essere la differenza degli esseri umani dagli animali (dai quali io non credo di derivare...).
Saluti a quelle donne che non si riempiono la bocca di retorica.
