Drogati

barnaba

Forumer attivo
Avete letto del test fatto ai deputati dalle Iene con il tampone che rivela l'uso di stupefacenti!! Siamo amministrati da drogati? Perchè i deputati e anche i parlamentari non fanno le analisi del sangue come qualsiasi dipendente di un'azienda privata, sono obbligatorie per legge!!!! :help: :help: :help: :help: :help: :help: :help: :help: :help:
 
Il Garante blocca le Iene
Privacy sul test antidroga ai deputati

Il Garante per la Privacy ha deciso di bloccare il servizio delle "Iene" sul test antidroga a 50 deputati (sedici onorevoli sono risultati positivi, dodici alla cannabis e quattro alla cocaina). Una nota dell'Autorità motiva la decisione parlando di raccolta illecita di dati di natura sensibile in quanto attinenti allo stato di salute. ''Andiamo in onda da dieci anni rispettando la privacy di tutti": protesta Davide Parenti, autore delle Iene.

''Abbiamo fatto decine di servizi in questi anni - spiega - cancellando sempre i volti delle persone coinvolte. Una delle nostre prime inchieste era sul mercato dei motorini rubati: ebbene, abbiamo trovato un ladro che vendeva un motorino quasi nuovo, ovviamente rubato, e perfino quello aveva il volto schermato. Per non parlare dei guaritori filippini, dal mio unto di vista veri gangster che speculano sul cancro, la paura della morte e la buonafede: neanche loro erano riconoscibili. Potrei continuare con le patenti false e gli infermieri che vendevano i morti alle agenzie di pompe funebri. E per finire con gli esempi, Amedeo Goria che fa le sue avances era stato schermato e la sua voce contraffatta. Poi si è scoperto, ma non a causa nostra. Ovviamente - conclude Parenti - anche questo servizio era stato costruito senza violare la privacy di nessuno. Pazienza''.

E alla protesta si aggiunge anche Alessandra Mussolini. ''Ho sotto gli occhi la lunghissima coda di paglia di chi si indigna o minaccia iniziative legali di fronte alla sacrosanta inchiesta delle Iene quando magari ha votato a favore dell'indulto che ha premiato il pedofilo Luigi Chiatti'' ha detto la deputata di Azione Sociale. ''Chi abitualmente fa la fila davanti a Montecitorio in attesa di essere intervistato dai 'black', oggi non può indignarsi e gridare allo scandalo. Dove stavano questi tutori della privacy quando inchieste penali, e non televisive, hanno accertato iniziative di spionaggio contro avversari politici? Per dire basta ai falsi moralismi occorre che il personaggio pubblico rinunci un poco alla propria privacy per dare trasparenza ai propri comportamenti''.

''Se un politico si droga lo dica - sottolinea - se una inchiesta svela questa piaga nel palazzo non ci si arrocchi ma si dica la verità, a meno che il silenzio, o l'indignazione, voglia coprire un fenomeno ancor più grande di quello sin qui svelato''.

L'Autority, dicevamo, giustifica la sua decisione parlando di raccolta illecita di dati di natura sensibile in quanto attinenti allo stato di salute. Il provvedimento cautelativo dispone, con effetto immediato, "il blocco dell'ulteriore trattamento, in qualunque forma, di ogni dato di natura personale raccolto e trattato nel caso in esame, consistente in informazioni, immagini e risultanze di test".

Il Garante ha rilevato, anche sulla base di quanto dichiarato dai responsabili della trasmissione riguardo alle modalità messe in atto per il test, che risultano al momento essere stati effettuati comunque trattamenti illeciti di dati sanitari. L'Autorità ha infatti osservato che le norme sulla privacy risultano violate a prescindere dalla diffusione dei dati attraverso il programma televisivo, poiché‚ una tale grave violazione dei diritti degli interessati si concretizza già al momento della raccolta dei dati. Nel provvedimento, inoltre, l'Autorità sottolinea che, in particolare per chi svolge l'attività giornalistica, risulta allo stato violato il dovere di trattare i dati per scopi espliciti, di rendere note le proprie identità e lo scopo della raccolta dei dati, e di evitare artifici e comportamenti scorretti.
 
Obbligatorio, italiani devono sapere"

Pier Ferdinando Casini è sceso in campo dopo le polemiche sull'inchiesta delle "Iene" sull'utilizzo di sostanze stupefacenti in Parlamento. ''I cittadini italiani hanno il diritto di sapere se i parlamentari che hanno eletto sono tossicodipendenti o meno. Per questo sto elaborando una proposta di legge per introdurre il test obbligatorio. Così potremo uscire da questo dibattito stucchevole'', ha detto il leader dell'Udc.

Secondo il leader centrista il test obbligatorio per i parlamentari "è l'unico modo per evitare questa sorta di caccia al tesoro al deputato tossicodipendente". "Ci vuole coraggio - sottolinea Casini - anche perché come un pubblico ufficiale o un pilota dei nostri aerei nonpuò essere un tossicodipendente, anche un parlamentare deve essere una casa di vetro davanti ai usoi elettori".

In questo modo faremo una grande operazione di trasparnza e una operazione di riconciliazione con il Paese che oggettivamente è abbastanza disgustato da questa storia".

Per l'ex presidente della camera occorre "non un esperimento estemporaneo e scientificamente indimostrabile, ma un test ufficiale fatto direttamente dalle istituzioni. Oggi l'unico modo per rispondere alla crisi di credibilità che c'è in Parlamento, soprattutto dopo la viocenda delle Iene, è questo".
 
ora i parlamentari possono dire che si curavano!!!

Il governo si prepara a una svolta: l'uso dei derivati della cannabis a scopo terapeutico. Come sostanza antidolore, che stimola l'appetito e blocca la nausea per i pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia. Il ministro della Salute Livia Turco ha già pronto un disegno di legge che potrebbe essere discusso dal Consiglio dei ministri in settimana. Una rivoluzione nei confronti di sostanze finora bandite per legge.

La sostanza (due i principali principi attivi Thc: il Delta-8-tetraidrocannabinolo e Delta-9-tetraidrocannabinolo, che agiscono sul sistema nervoso centrale) può essere somministrata per via inalatoria, come un aerosolo. Mentre si stanno studiando cerotti che rilasciano le sostanze sotto la cute. Alcuni laboratori hanno prodotto anche pillole ma che sono ancora poco utilizzate perché particolarmente costose e di difficile assorbimento gastrico.

La cannabis e suoi derivati possono alleviare il dolore e ridurre gli effetti delle infiammazioni di parecchie malattie: l'artrite reumatoide, la sclerosi multipla, l'inappetenza del malato di Aids. Ma anche alleviare chi soffre di lesioni al midollo spinale. Sono allo studio anche gli effetti su: ansia, insonnia, depressione ed epilessia. Con l'approvazione del decreto potrebbero quindi essere in vendita nelle nostre farmacie (sempre dietro presentazione di ricetta medica) i due principi attivi che già sono in commercio in Svizzera, Belgio, Olanda, Gran Bretagna, Germania, Canada e Stati Uniti. Ciò, mentre in Italia tre università stanno sperimentando la cannabis in oncologia: la Sapienza di Roma, la Bicocca di Milano e le Molinette di Torino.

Con il nuovo provvedimento, che rappresenta un grosso cambiamento rispetto alla legge sulla droga Fini-Giovanardi del febbraio 2006, che non ne riconosceva alcuna efficacia terapeutica, inoltre dovrebbero sparire i ricettari ad hoc per gli oppioidi. Il medico potrà prescriverli sul ricettario ordinario.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto