E IL SOLE TORNO' A SPLENDERE COME NON AVEVA MAI SPLESO... SPLENDUTO...

DANY1969

Forumer storico
:mumble::mmmm:... PIOVE!:d:
Buona settimana a tutti :)


Monte Bianco ;)
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........bei tempi che furono.

Antonio Ghislanzoni, nato a Lecco nel 1824, nell’edificio dell’attuale Via Roma 86, dove lo ricorda una lapide, esattamente come all’interno del Teatro della Società.
Morì a Caprino nel 1893 e la sua salma fu portata a Lecco per imponenti funerali.

Vastissima è stata la sua produzione letteraria, come giornalista, scrittore, poeta.
Viene ricordato, soprattutto, per la famosa Aida di Giuseppe Verdi, ma i libretti d’opera preparati da Ghislanzoni sono stati circa ottanta.

All’indomani della sua scomparsa venne subito costituito un comitato che si impegnò a raccogliere fondi per realizzare un monumento.
Un’illustre adesione all’iniziativa fu quella di Giuseppe Verdi, ma anche di giornalisti del Corriere del Sera,
Carlo Gomes, Arrigo Boito, Ferdinando Fontana, Mario ed Ulisse Cermenati ed anche Giuseppe Invernizzi, il popolare Davide del ritrovo “scapigliato” di Maggianico.

Il Comune di Lecco deliberò apposito contribuito; il CAI impegnò l’incasso di banchetti sociali nei Ristoranti Davide, Colonne e Mazzoleni.

Il busto venne inaugurato il 19 Novembre 1893, opera di Antonio Bezzola, nativo di Campione, con studio a Milano.
Collocato nella piazza della stazione ferroviaria, nel 1928 venne trasferito sul Lungolago, in una zona verde dove durante il passeggio,
probabilmente, sono molti a chiedersi chi sia quel personaggio e quale sia stata la sua gloria.

Il busto di Ghislanzoni si colloca all’ombra del “patriarca” del patrimonio verde cittadino,
cioè la fitta chioma del platano che scende a cascata, sorretto da un tronco veramente mastodontico.

Il censimento di Bernardo Ticli, nel 1991, indica in quell'albero vicino al busto di Ghislanzoni, alto la bellezza di 22 metri,
il “veterano” nel verde della città, con una storia alle spalle che oggi può essere calcolata da 180 a 200 anni.

La “città gentile”, come il Ghislanzoni definì Lecco in una lettera del 1877 all’amico Giuseppe Pollio,
ha, forse, un po’ dimenticato il suo illustre poeta, che riposa nel Monumentale di Via Parini, sotto la cappella centrale.

Sul Lungolago cittadino il suo busto è nelle vicinanze di un tronco con una circonferenza di 4 metri.
E’ anche l’albero lecchese che possiede la chioma dal diametro maggiore, tanto che nel suo cono d’ombra
potrebbero trovare riparo circa mille persone: almeno in questo, la “città gentile” ha memoria di Antonio Ghislanzoni.
 
Lettera aperta al Direttore di Rai3 Stefano Coletta

Gentile Direttore,
Le scrivo perché negli ultimi giorni sono stato investito dalle lamentele di numerosi cittadini
circa il contenuto di una gag trasmessa nell’ultima puntata del programma “La Tv delle Ragazze”, in onda sulla rete del Servizio Pubblico che Lei dirige.


Si tratta dello sketch della comica Angela Finocchiaro durante il quale l’artista, impersonando una “Fata dei giardinetti”,
si rivolge ad un gruppo di bambine con la frase “Bambine ricordatevi sempre che gli uomini sono pezzi di merda”;
e per meglio chiarire il concetto ad una delle fanciulle che chiede se lo fosse anche il proprio papà, la comica specifica: “lo è specialmente il tuo papà”.


Al di là delle perplessità sull’utilizzo da parte di Rai3 di minori in un contesto del genere,
non dubito che l’intento degli autori fosse quello di far ridere i telespettatori, magari con la grazia e l’ironia tipiche di quella “comicità artigianale”
da Lei sempre auspicata, sottile e pungente, attenta ai temi della vita e della nostra società;
ma sorge il sospetto che il risultato sia stato diverso e possa aver nuociuto all’immagine del Servizio Pubblico.

Per carità, probabilmente colpa dei telespettatori stessi che non hanno intuito la genialità della battuta,
ma come Lei ben comprende non posso esimermi dal trasferirLe il loro sconcerto espresso anche con proteste sui social e presso le Istituzioni.


E lo faccio non tanto nella veste di Consigliere d’Amministrazione Rai
poiché sarà altra la sede dove con questo ruolo porrò la questione,
ma in quella di “pezzo di merda” (secondo il dettame comico-ideologico di cui si è colorata Rai3), essendo anche uomo e padre.


Avendo sempre avuto sana allergia al politically correct non ho alcuna intenzione di scivolare su scandalizzate osservazioni
di questo caricaturale paleo-femminismo da entertainment; né di farle noiose disquisizioni sul significato del Servizio Pubblico radiotelevisivo
che Lei sicuramente conosce meglio di me. Non mi sfugge il carattere dissacrante della satira quando è in grado di cogliere aspetti paradossali della realtà;
meno quando rasenta una volgarità gratuita e incomprensibile dentro una comicità che sembra invecchiata male.


Mi chiedo cosa succederebbe se domani Rai3 realizzasse una ipotetica “Tv dei Ragazzi”
ed un comico rivolgesse ad un gruppo di bambini analoghi “apprezzamenti” sulle donne e sulle loro mamme.


Mi piacerebbe che l’importante investimento economico effettuato sul format fosse indirizzato a contenuti più in linea con le esigenze del Servizio Pubblico.

Certo della Sua comprensione, Le invio un augurio di buon lavoro.

Giampaolo Rossi
 
Lo scorso mese ho re-incontrato i 2 fanatici del "comitato rifiuti zero". Poverini.
Massacrati di nuovo. Questa volta avevo dei dati sottomano.

Rifiuti generati nella nostra provincia : 160.000 Tons anno = Kg. 470 pro.capite.
Rifiuti bruciati nell'inceneritore : 47.000 Tons.

Ho fatto presente ai signori (fanatici del rifiuto zero) che 47.000 tons corrispondono a circa 2000 bilici
da 23 tons cadauno. Dove li vai a mettere questi 2000 bilici ? Li interri ? Li vai a stoccare in un magazzino ?
Te li nascondi in cantina ? Oppure vai ad alimentare un bel termo-valorizzatore estero ?

Risposta ?
dobbiamo aumentare la raccolta differenziata.

Noi siamo già al 60 e rotti per cento. Arrivassimo anche all'80% = 130.000 Tons
Dove le vai a mettere le restanti 30.000 Tons.

Nel lago che facevano negli anni 70 ? Oppure li lascio a casa tua ?
 
Pizzarotti, una volta diventato sindaco, si rese subito conto che l'inceneritore, già bell'e pronto, non poteva essere bloccato.

Il Comune non aveva il potere di bloccarlo, e poi sarebbe costato troppo fare marcia indietro.
E comunque. La nuova giunta pentastellata si accorse ben presto che l'impianto (il quale, stando a tutti i controlli, inquina migliaia di volte meno della vicina autostrada) è utile eccome.

È una balla che se la gente si comporta bene con la differenziata, l'inceneritore non serve.
L'impianto di Ugozzolo è andato aumentando sempre più i rifiuti da distruggere, nel 2017 è arrivato a 154mila tonnellate,
nonostante Parma e provincia siano una delle aree più virtuose quanto a raccolta differenziata: 77,6 per cento in città
e 76,5 negli altri 35 comuni del Parmense che portano la monnezza a Ugozzolo.

Ma l'impianto riceve rifiuti anche da altre province, e perfino la Roma della sindaca Raggi alla fine dell'anno scorso aveva ipotizzato di mandare i propri a Parma.

Insomma, è finita così.
È finita che la Iren fa utili,
il Comune riceve contributi importanti
e il disobbediente Pizzarotti (di certo il migliore, fra gli amministratori pubblici eletti con il Movimento) è stato espulso dal comico e dal suo cerchio tragico.

Non è però diventato cadavere come Grillo aveva profetizzato, anzi: nel 2017 ha rivinto,
con una sua lista civica, le elezioni ed è stato confermato sindaco, mentre il M5s è scomparso dal consiglio comunale: zero eletti.
 
Tra i bambini della classe di viale Mazzini e i politici che rispondono alle loro domande, io prendo una posizione netta: sto con la lavagna.

Sì, quel simbolo tanto caro alla nostra giovinezza, muro nero intriso di umiliazioni, punizioni, gioie e soddisfazioni, ha bisogno di qualcuno che si schieri al suo fianco.

Perché nel nuovo programma di mamma Rai è l’unico che merita una difesa.
Il format avrà avuto pure successo in diversi paesi, a partire dalla Francia, ma osservare quegli alunni programmati,
ingessati e imbeccati dalle domande degli autori fa venire l’orticaria.



Loro che dovrebbero avere in mente solo la spensieratezza consona alla loro età
costretti ad assurgere al ruolo di tuttologi e a propinare domande che manco un 50enne riuscirebbe a partorire.

“Come è stata Tangentopoli?”;

“Cos’è il sovranismo?”;

“Come si combatte l’immigrazione?”.

Perché infliggere tali sofferenze? Se poi si aggiungono le risposte di Di Pietro, Toninelli, Salvini (e chissà quale altro parterre offrirà la Rai), l’afflizione diventa una fustigazione.

Un esempio su tutti: la Serracchiani spiega la differenza tra sinistra e destra.
E sapete cosa dice? “A sinistra si vogliono cambiare le cose, a destra a volte no”. Amen.

La farsa della classe che diventa apice della retorica, della propaganda, cristallizzata nel peggiore bootcamp della finzione.

E la lavagna obbligata a essere vergata dal gesso impavido di politici pronti a spiegare concetti astrusi che dopo qualche ora saranno già relegati nell’oblio.
Almeno si spera. Per i bambini. Ma soprattutto per la lavagna.
 
Un miliardo e mezzo di fatturato....ahahahahahah

MILANO – Gli stilisti Dolce & Gabbana si sono scusati pubblicamente in un video.
Tutto è nato dallo spot pubblicitario del brand ritenuto razzista e sessista nei confronti dei cinesi.
Le principali piattaforme di e-commerce del Paese, comprese Tmall, JD.com, Xiaohongshu e Secco
hanno rimosso dai loro siti i prodotti della casa di moda italiana inseguito allo scandalo.

Inoltre, pare che nei centri commerciali il boicottaggio nei confronti del marchio italiano sia totale
e che le autorità di Pechino abbiano fatto capire loro che fosse urgente rimediare.

Nel video si vedeva una ragazza cinese che tentava di mangiare cibo italiano (tra cui un cannolo) con le bacchette. Il filmato è stato diffuso dai media cinesi.
 
Giovanni Valentini parte all’attacco e una nutrita schiera di suoi follower su Twitter concorda e rincara la dose.

Nel suo tweet Valentini, a proposito delle parole dette a suo tempo da Alessandro Di Battista e dell’impegno finora non onorato, ha scritto:

“Bene! Ma quando chiederà scusa agli italiani per aver assicurato che il M5S
non avrebbe fatto mai un accordo con la Lega e in caso contrario lui si sarebbe dimesso dal Movimento?!”.

Usiamo i numeri per distinguere i messaggi.
I nomi, nell’anonimato del web, valgono poco.

1 Di Battista deve chiedere scusa per il solo fatto di esistere.

2 Avrá pensato che le balle e le vane promesse non debbano essere una prerogativa del solo Renzi!

3 DiBattista dovrebbe semplicemente chiedere scusa per essere nato.

4 Le scuse ai salentini “traditi” non gli costano nulla…

5 Eh caro mio! Il potere è potere anche per il “che” de noantri.

6 Quale valore ha la parola di Di Battista?

7 E di maio si sarebbe iscritto al pd se i pentastellati avessero fatto condoni una volta al governo.

8 E Gigino la purpet dove lo mettiamo?

9 Di Battista ha diritto di fare quello che vuole . sono atti di ruffianaggine di casino. Sta agli altri dimostrare che sono atti di casino. Parlare dei fatti nn delle persone.

10 ASPETTA RENZI E LA BOSCHI. DICE CHE LO FARANNO TUTTI INSIEME SENNÒ QUEI I MORTIFICANO.

11 Chieda scusa perché ha riempito gli italiani di frottole.

12 ci si dimette da cosa se non hai incarichi, semmai esce.

13 Quando si dimette? Non vediamo l’ora.

14 Bene cosa?! Le scuse di di battista Alessandro sono funzionali al consenso.

15 Per me nn deve scusarsi che resti dove è.

16 Mai.

17 Io mi ricordo parole diverse sulla strategia di governo post voto.

18 Inutile chiederlo, le teste di legno servono a questo.
 
Una ragazza di 17 anni del Sud Sudan è stata venduta all’asta come sposa su Facebook.

E' stata ceduta online al miglior offerente in cambio di 500 mucche, due auto di lusso, 10mila dollari, due bici, una barca e alcuni smartphone.

Il pagamento della dote della sposa, che avviene di solito sotto forma di mucche,
è una pratica culturale ancora profondamente radicata in Sud Sudan e in altri paesi africani.
 

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