Economia “Cavoli vostri, io porto i soldi in Svizzera”

tontolina

Forumer storico
Economia
“Cavoli vostri, io porto i soldi in Svizzera”
23 agosto 2011

A giugno 23 miliardi usciti dagli istituti internazionali. Il boom delle cassette di sicurezza

Una fuga di capitali dalle ingenti dimensioni, e soprattutto totalmente invisibile. Dopo il condono tombale non è cambiato nulla: la meta preferita degli italiani per sfuggire al fisco rimane la Svizzera. Cinzia Sasso su Repubblica ci spiega come funziona:

C’erano una volta gli spalloni. E sembrava che quella fosse un’epoca finita, relegata nel passato, cancellata dai solerti finanzieri che tengono sotto stretta osservazione i valichi di frontiera. Ma la crisi finanziaria, l’incertezza dei mercati, la paura per quel che sarà, è come se avesse riaperto le frontiere immaginarie. E il Canton Ticino, meno di un’ora da Milano, sempre ospitale e riservato, è tomato ad essere l’ancora di salvezza per gli italiani che non si fidano più della loro Italia. Raccontano, dal centro Studi Fiscali Internazionali di Lugano, ch e i capitali stannotomando massicciamente in Svizzera: «C’è molta sfiducia nel sistema Italia, c’è paura di una nuova aliquota supplementare sui capitali rientrati con lo scudo di Tremonti, c’è il fantasma della patrimoniale. Molti italiani hanno aperto conti correnti, c’è perfino chi ha deciso di spostare oltreconfine la propria residenza, ma molti tengono addirittura i soldi in cassette di sicurezza».

Un dato dà corpo alle inquietudini:i conti correnti degli italiani, calcola la Banca d’Italia, è come sesi fossero prosciugati, facendo registrare a giugno un meno 23,4 miliardi di euro di depositi. Non è solo per i benestanti che cercano tranquillità per i loro beni, ma certo il menù italiano dell’Osteria Centrale — lunedì polpette, martedì amatriciana, mercoledì pizza — è un segnale. Tutti i tavoli occupati: tante coppie, pochi giovani. Risulta agli ambienti finanziari milanesi che molti correntisti si sono presentati il venerdì alla propria banca e hanno trasferito tutti i loro averi in assegni circolari per riportarli il lunedì, a week- end finito, dopoavertirato un sospiro di sollievo per il pericolo mancato, quello che pure ancora aleggia, di una tassa di solidarietà. Risulta anche che ci sia stata una massiccia ondata di acquisiti di lingotti d’oro.

La vacanza in Sardegna di un private banker non è mai stata tanto disturbata:

«I clienti sono terrorizzati, mi chiamano per avere dei consigli, la sfiducia nel mondo e nei nostri governanti è totale, vedo riprendere un fenomeno di fuga dei capitali che non si vedeva più almeno da vent’an n i». Paolo Bemasconi, avvocato e gran conoscitore dell’Italia, ricorda i tempi andati, «quando si aprivano anche duecento conti di italiani al giorno». Oggi, dice, non è più così: l’accordo con la Germania per la tassazione dei capitali detenuti all’estero è un deterrente forte.
Tre-monti dice di non volerlo fare, ma durerà Tremonti? Così gli italiani non sanno cosa fare e pensano alla soluzione “fai da te”: invece che sotto il materasso, mettono i soldi nelle cassette di sicurezza delle banche. Cash, a disposizione, in attesa che passi la nottata.
Alla Banca del Sempione chiedono però un deposito di almeno 30-40mila euro;
al Credit Suisse vogliono conoscere anche stipendio e professione;
all’Ubs smentiscono la corsa alla cassette, “i giornali ne scrivono di tutti i colori”.



E giustamente c’è anche chi se ne approfitta:

Perfino nell’ordinata a Svizzera, un cartello avverte alla frontiera: attenzione, il prezzo della vignetta, la tassa per circolare sulle autostrade elvetiche, è fluttuante. Oggi costa 40 franchi. Domani, però, chissà.
 
La stangata occulta che ci svuoterà le tasche

La stangata occulta che ci svuoterà le tasche

La stangata occulta che ci svuoterà le tasche
23 agosto 2011 Nelle pieghe della manovra il ridisegno del patto di stabilità interno e lo sblocco delle addizionali Irpef per Regioni e Comuni
Nascoste nelle pieghe della manovra di Giulio Tremonti e Silvio Berlusconi ci sono un paio di provvedimenti che potrebbero contribuire all’obiettivo che ogni governo liberale e di centrodestra ha in mente, e al sogno di qualunque odiatore delle tasse di prima maniera come il premier: svuotarci le tasche. Ce ne parla Franco Bechis su Libero:


La stangata bis è contenuta in due articoli della manovra

Il primo ridisegna il patto di stabilità interno puntando a 7,4 miliardi di euro di risparmi.

Il secondo libera il blocco delle addizionali Irpef per le Regioni e per i Comuni, che nell’attesa del federalismo fiscale e dell’introduzione dell’Imu potranno raggiungere già nel 2012 i tetti dell’1,4 per cento per le Regioni e dello 0,8 per cento per i Comuni (con la eccezione di Roma che è già allo 0,9 per cento). Il taglio dei trasferimenti unito alla possibilità di alzare le tasse locali è la prova evidente dell’impazzimento della bussola nel centro-destra, perché è evidente che chi ha scritto la manovra sapeva benissimo che avrebbe fatto scattare più tasse praticamente per tutti gli italiani.




Bechis si diletta nel paragone che farà più arrabbiare il governo: quello con il predecessore:
Nulla di diverso da quello che accadde in modo perfino più ipocrita con la finanziaria 2007 varata dal governo di Romano Prodi, Pier Luigi Bersani e Vincenzo Visco. E evidente però che chi nel 2008 votò Pdl e Lega Nord tutto si sarebbe atteso meno questa stangata fiscale che risparmia davvero pochissimi contribuenti. Secondo un’inchiesta del Sole 24 Ore di ieri nelle più grandi città italiane si arriverà a mille euro di tasse locali all’anno per famiglia. I contribuenti italiani noti alle Agenzie delle Entrate sono 41,5 milioni. Per ciascuno di loro in media questa manovra produrrà un aumento delle tasse di 269 euro. Il precedente i.Più del doppio di quanto non costò ai contribuenti italiani la manovra di Romano Prodi del 2007, contro cui Silvio Berlusconi portò in piazza due milioni di suoi elettori.


Sotto la lente ci sono gli enti locali:
L’aumento delle aliquote locali a cui comuni e regioni sono evidentemente costretti per fare fronte al terzo consecutivo sostanzioso taglio dei trasferimenti. Pensare di scaricare su loro la responsabilità politica dell’aumento delle tasse è miope, oltre che scorretto: gran parte degli enti locali sono in mano al centro destra, e non i sarebbe quindi gran differenza, e poi la sostanza è che queste nuove tasse vengono dalla manovra del governo.
Il brusco calo dei consensi per ora deriva dall’unica nuova tassa evidente:

il contributo di solidarietà sui redditi alti.

Riguarda 143.368 contribuenti sopra i 150 mila euro e 368.166 fra 90 e 150 mila euro. Una minoranza, per quanto tutta fatta di opinion leader. Danno elettorale Ma il solo fatto che si mettesse la nuova tassa su contribuenti onesti e già noti al fisco ha prodotto un effetto a macchia d’olio in tutto l’elettorato di centrodestra: non erano queste le soluzioni di politica economica che si chiedevano a un governo Berlusconi. Quando poi gli abitanti di 14 regioni su 20 scopriranno che cambieranno le loro addizionali già nel 2012 e lo stesso accadrà nel 90 per cento dei comuni, magari insieme ad aumenti di Tarsu, tariffe dei trasporti locali, addizionali energetiche e altre tasse, il danno per il cen tro-destra sarà irreparabile.

 
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“Cavoli vostri, io porto i soldi in Svizzera”
23 agosto 2011

A giugno 23 miliardi usciti dagli istituti internazionali. Il boom delle cassette di sicurezza

Una fuga di capitali dalle ingenti dimensioni, e soprattutto totalmente invisibile. Dopo il condono tombale non è cambiato nulla: la meta preferita degli italiani per sfuggire al fisco rimane la Svizzera. Cinzia Sasso su Repubblica ci spiega come funziona:

C’erano una volta gli spalloni. E sembrava che quella fosse un’epoca finita, relegata nel passato, cancellata dai solerti finanzieri che tengono sotto stretta osservazione i valichi di frontiera. Ma la crisi finanziaria, l’incertezza dei mercati, la paura per quel che sarà, è come se avesse riaperto le frontiere immaginarie. E il Canton Ticino, meno di un’ora da Milano, sempre ospitale e riservato, è tomato ad essere l’ancora di salvezza per gli italiani che non si fidano più della loro Italia. Raccontano, dal centro Studi Fiscali Internazionali di Lugano, ch e i capitali stannotomando massicciamente in Svizzera: «C’è molta sfiducia nel sistema Italia, c’è paura di una nuova aliquota supplementare sui capitali rientrati con lo scudo di Tremonti, c’è il fantasma della patrimoniale. Molti italiani hanno aperto conti correnti, c’è perfino chi ha deciso di spostare oltreconfine la propria residenza, ma molti tengono addirittura i soldi in cassette di sicurezza».

Un dato dà corpo alle inquietudini:i conti correnti degli italiani, calcola la Banca d’Italia, è come sesi fossero prosciugati, facendo registrare a giugno un meno 23,4 miliardi di euro di depositi. Non è solo per i benestanti che cercano tranquillità per i loro beni, ma certo il menù italiano dell’Osteria Centrale — lunedì polpette, martedì amatriciana, mercoledì pizza — è un segnale. Tutti i tavoli occupati: tante coppie, pochi giovani. Risulta agli ambienti finanziari milanesi che molti correntisti si sono presentati il venerdì alla propria banca e hanno trasferito tutti i loro averi in assegni circolari per riportarli il lunedì, a week- end finito, dopoavertirato un sospiro di sollievo per il pericolo mancato, quello che pure ancora aleggia, di una tassa di solidarietà. Risulta anche che ci sia stata una massiccia ondata di acquisiti di lingotti d’oro.

La vacanza in Sardegna di un private banker non è mai stata tanto disturbata:

«I clienti sono terrorizzati, mi chiamano per avere dei consigli, la sfiducia nel mondo e nei nostri governanti è totale, vedo riprendere un fenomeno di fuga dei capitali che non si vedeva più almeno da vent’an n i». Paolo Bemasconi, avvocato e gran conoscitore dell’Italia, ricorda i tempi andati, «quando si aprivano anche duecento conti di italiani al giorno». Oggi, dice, non è più così: l’accordo con la Germania per la tassazione dei capitali detenuti all’estero è un deterrente forte.
Tre-monti dice di non volerlo fare, ma durerà Tremonti? Così gli italiani non sanno cosa fare e pensano alla soluzione “fai da te”: invece che sotto il materasso, mettono i soldi nelle cassette di sicurezza delle banche. Cash, a disposizione, in attesa che passi la nottata.
Alla Banca del Sempione chiedono però un deposito di almeno 30-40mila euro;
al Credit Suisse vogliono conoscere anche stipendio e professione;
all’Ubs smentiscono la corsa alla cassette, “i giornali ne scrivono di tutti i colori”.



E giustamente c’è anche chi se ne approfitta:

Perfino nell’ordinata a Svizzera, un cartello avverte alla frontiera: attenzione, il prezzo della vignetta, la tassa per circolare sulle autostrade elvetiche, è fluttuante. Oggi costa 40 franchi. Domani, però, chissà.

.....abito in Svizzera,passo la frontiera almeno una volta alla settimana e ti assicuro che quello che hai scritto in grassetto èuna boiata:down:
 
L'Islanda almeno insegna qualcosa .........

non è un problema solo ed esclusivo di chi ha i debiti come vogliono farci credere ma sopratutto di chi li deve avere....
 
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Riguardo all' oro , qualche giorno fà ho trovato questo grafico ,

dice che a Wally le large cap valgono solo 1/6 di quello che valevano nel 2000 , rapportate all'oro ...

non posso sapere fino a che punto può arrivare questo rapporto ma il ciclo a 20 anni mostra l'oro in bolla sull'equity come nel 90/91
 
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