Joachim von Lamòttingen
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Il film di Enrico Deaglio che getta un'ombra sulle politiche di aprile
Uccidete la democrazia!
Il trailer
L'opinione di Gad Lerner
Il forum
Deaglio
"La legittimità è pienamente garantita, il lavoro degli uffici della Camera è apparso a tutti come di estrema garanzia, è stato meticolosissimo e serissimo. In ogni caso, escludo che le prove che vengono sollevate possano avere influenza sul risultato elettorale".
Così dichiara Fausto Bertinotti a proposito del caso Uccidete la democrazia!, il film-inchiesta di Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani che ipotizza brogli elettorali a favore di Forza Italia alle politiche del 9-10 aprile 2006.
Intanto però il lungometraggio ha già prodotto l'apertura di un fascicolo da parte della Procura della Repubblica di Roma - che ha disposto l'acquisizione del film - e le indignate reazioni del Centrodestra.
Il pomeriggio del 10 aprile, dopo le prime proiezioni che confermavano la netta vittoria dell'Unione, incominciò una netta e progressiva rimonta della Cdl, che lasciò l'Italia col fiato sospeso. Nella notte, Pisanu si recò stranamente nella residenza privata di Berlusconi, palazzo Grazioli. Che cosa avevano di così segreto e di così urgente da discutere il ministro dell'Interno e il premier? Dopo la visita, si interruppe la rimonta.
Ecco la tesi del film: grazie a un software introdotto nel sistema del Viminale - e poi rimosso - il conteggio elettronico dei voti assegnò diverse centinaia di migliaia di schede bianche al Centrodestra, e in particolare a Forza Italia. La tesi muove dalla constatazione che gli unici due dati sbagliati dai sondaggisti furono proprio le schede bianche - calate dal 4,2% all' 1,1% rispetto alle politiche del 2001 - e il risultato di Forza Italia.
Un errore che fu poi spiegato con il divieto di rendere noti i sondaggi dell'ultima settimana prima del voto. Dati che avrebbero confermato la clamorosa rimonta della CdL. Ma i sondaggi segreti e informali che comunque si tennero in quel periodo, smentiscono questa interpretazione: il centrosinistra restava nettamente in testa, le schede bianche si attestavano su un numero decisamente superiore a quello poi emerso dai seggi.
Ma perché, allora, Berlusconi alla fine non vinse?
Forse, suggerisce il film, i "democristiani" della Cdl, a un certo momento di quella notte, di fronte alla macroscopica truffa non se la sentirono più di avallarla e dissero di no.
Rimane un ultimo giallo: perché il Centrosinistra, che ora ha le leve del potere e controlla il Viminale, non rende pubblici i dati dettagliati delle schede bianche? Perché i suoi rappresentanti si affrettano a fugare ogni sospetto? Forse, sostengono alcuni, non si vuole dare l'ennesima picconata alla traballante democrazia italiana, dando fiato alle trombe del qualunquismo imperante e violando anchel'ultima trincea: la sacralità del voto.
Uccidete la democrazia! è in edicola con Diario!.

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"La legittimità è pienamente garantita, il lavoro degli uffici della Camera è apparso a tutti come di estrema garanzia, è stato meticolosissimo e serissimo. In ogni caso, escludo che le prove che vengono sollevate possano avere influenza sul risultato elettorale".
Così dichiara Fausto Bertinotti a proposito del caso Uccidete la democrazia!, il film-inchiesta di Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani che ipotizza brogli elettorali a favore di Forza Italia alle politiche del 9-10 aprile 2006.
Intanto però il lungometraggio ha già prodotto l'apertura di un fascicolo da parte della Procura della Repubblica di Roma - che ha disposto l'acquisizione del film - e le indignate reazioni del Centrodestra.
Il pomeriggio del 10 aprile, dopo le prime proiezioni che confermavano la netta vittoria dell'Unione, incominciò una netta e progressiva rimonta della Cdl, che lasciò l'Italia col fiato sospeso. Nella notte, Pisanu si recò stranamente nella residenza privata di Berlusconi, palazzo Grazioli. Che cosa avevano di così segreto e di così urgente da discutere il ministro dell'Interno e il premier? Dopo la visita, si interruppe la rimonta.
Ecco la tesi del film: grazie a un software introdotto nel sistema del Viminale - e poi rimosso - il conteggio elettronico dei voti assegnò diverse centinaia di migliaia di schede bianche al Centrodestra, e in particolare a Forza Italia. La tesi muove dalla constatazione che gli unici due dati sbagliati dai sondaggisti furono proprio le schede bianche - calate dal 4,2% all' 1,1% rispetto alle politiche del 2001 - e il risultato di Forza Italia.
Un errore che fu poi spiegato con il divieto di rendere noti i sondaggi dell'ultima settimana prima del voto. Dati che avrebbero confermato la clamorosa rimonta della CdL. Ma i sondaggi segreti e informali che comunque si tennero in quel periodo, smentiscono questa interpretazione: il centrosinistra restava nettamente in testa, le schede bianche si attestavano su un numero decisamente superiore a quello poi emerso dai seggi.
Ma perché, allora, Berlusconi alla fine non vinse?
Forse, suggerisce il film, i "democristiani" della Cdl, a un certo momento di quella notte, di fronte alla macroscopica truffa non se la sentirono più di avallarla e dissero di no.
Rimane un ultimo giallo: perché il Centrosinistra, che ora ha le leve del potere e controlla il Viminale, non rende pubblici i dati dettagliati delle schede bianche? Perché i suoi rappresentanti si affrettano a fugare ogni sospetto? Forse, sostengono alcuni, non si vuole dare l'ennesima picconata alla traballante democrazia italiana, dando fiato alle trombe del qualunquismo imperante e violando anchel'ultima trincea: la sacralità del voto.
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