ESMA propone nuove leve sul forex: cosa succede? - Fabio De Cillis (IG)

i investimenti dei privati sul mercato dei cambi e dei CFD annunciate dall’Esma, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati. Limiti eccessivi che rischiano di danneggiare i traders e i brokers.

«Troppe limitazioni», le accuse all’Esma dei trader online
Le limitazioni della “leva” per gli investimenti dei privati sul mercato dei cambi sono ritenute eccessive. Si passerebbe…
CORRIERE.IT

COMMENTO DEL FONDATORE E CEO DI ACTIVTRADES


«Troppe limitazioni», le accuse all’Esma dei trader online
Le limitazioni della “leva” per gli investimenti dei privati sul mercato dei cambi sono ritenute eccessive. Si passerebbe a una leva massima di 1:30 quando oggi in Europa si può investire con leve che per le principali società arrivano a 1:200 e anche 1:400
di Lionello Cadorin


Le limitazioni della “leva” per gli investimenti dei privati sul mercato dei cambi e dei CFD annunciate dall’Esma, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, sono ritenute eccessive dagli operatori del trading online. Si passerebbe a una leva massima di 1:30 quando mediamente oggi in Europa si può investire con leve che per le principali società arrivano a 1:200 e anche 1:400.

“Abbiamo sempre posto al centro il cliente e la sua sicurezza – ha detto a L’Economia del Corriere della Sera Alex Pusco, fondatore e Ceo di ActivTrades, broker online basato a Londra, una delle società leader in Europa e in Italia – e accogliamo dunque favorevolmente ogni normativa in tale direzione da parte del regolatore. Riteniamo tuttavia che la precedente proposta dell’FCA, l’Autorità britannica, di una riduzione della leva a 1:50, simile a quella praticata negli Stati Uniti, e non a 1:30 come invece voluto dall’Esma, possa essere più idonea per le esigenze di protezione del cliente. Dai nostri studi emerge infatti che la grande maggioranza dei trader online ha una buona consapevolezza delle proprie operazioni. Alcuni di essi stanno pertanto vivendo queste restrizioni come un’intrusione o addirittura come una riduzione della propria libertà di investire sui mercati finanziari”.

Secondo Pusco una leva inferiore a 50 potrebbe paradossalmente determinare un risultato opposto a quello sperato dal legislatore. Molti trader potrebbero rivolgersi a intermediari non europei che continueranno o offrire leve notevolmente superiori. Il rischio è un esodo verso broker di Paesi extraeuropei spesso poco regolamentati. “Una volta che la nuova regolamentazione fosse attiva – chiede il fondatore di ActivTrades – come si intende proteggere i broker europei? Come si è già visto la protezione risulta centrale per limitare il deflusso di clienti verso intermediari, in Europa e altrove, non regolamentati e quindi con scarse garanzie per i clienti”.

Secondo Pusco il divieto per i broker non europei di fare pubblicità online non basta, perché può essere facilmente aggirato, per esempio con sponsorizzazioni sportive o altri espedienti come “manipolazioni” di forum e blog. “Oltre a imporre nuove regole – conclude Pusco - crediamo dunque che sia necessario tutelare le aziende del settore al fine di proteggere realmente i clienti europei con linee guida, strumenti e controlli adeguati. Come del resto fanno già da tempo le autorità americane, che vietano ai broker esteri di aprire conti con residenti negli Stati Uniti”.

31 gennaio 2018 (modifica il 31 gennaio 2018 | 10:40)
«Troppe limitazioni», le accuse all’Esma dei trader online
 

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