lucida esposizione....
MARKET REPORT
S.Facineroso: Mischiando le carte in tavola...
di Salvatore Facineroso , 16.08.2004 07:57
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E' solo questione di divergenze?
Nell'ambito dell'analisi tecnica si parla di divergenza (positiva o negativa) quando un indicatore o un oscillatore (o una serie di essi) diverge dall'andamento del prezzo. E' bene ricordare che un indicatore non è null'altro che una derivazione del prezzo e, di regola, dovrebbe avere un andamento "abbastanza" similare all'andamento del prezzo. Quando, però, l'azione del prezzo ed il suo indicatore divergono il messaggio che viene trasmesso è: "Attenzione, in quanto qualche cosa alla base del rapporto in essere si sta modificando!". Generalmente abbiamo le seguenti situazioni:
a) l'azione del prezzo genera massimi e minimi crescenti, mentre l'indicatore genera massimi e minimi decrescenti (divergenza negativa)
b) l'azione del prezzo genera massimi e minimi decrescenti, mentre l'indicatore genera massimi e minimi crescenti (divergenza positiva)
Siamo di fronte ad una chiara situazione di divergenza di punti di vista! Questo paragrafo (la questione andrebbe, in ogni caso, approfondita) per dire che oggi come oggi siamo di fronte ad una divergenza molto più marcata ed importante dove gli attori non sono l'azione di un prezzo ed un indicatore di un determinato bene, ma Mr. Greenspan, capo della banca centrale più potente al mondo (la FED), e i managers dei più grandi gruppi industriali americani e non. Dove sta la divergenza?
a) Mr. Greenspan e la FED sono perennemente ottimisti e nelle sue due ultime uscite Mr. G ha affermato che i dati economici recenti (deboli) sono solo transitori e l'attuale livello del costo del petrolio non lo preoccupa minimamente. L'outlook per l'economia americana rimane forte e per il 2005 Mr. G prevede una crescita del PIL tra il 4.5 ed il 5% , una ripresa del mercato del lavoro e inflazione sempre sotto controllo. Crescita, quindi, su tutta la linea.
b) i CEO di compagnie quali Intel, Cisco, H&P e di altre aziende hanno, dopo la comunicazione dei dati aziendali relativi all'ultimo quarto operativo, abbassato le guidance per il prossimo quarto.
Chi è il Pinocchio della situazione? Per il momento il mercato non ha dubbi, il Pinocchio è Mr. Greenspan.
C'è ipervenduto ed ipervenduto
Come c'è ipercomprato ed ipercomprato. Dire, come sento spesso, che i mercati sono in ipervenduto vuol dire tutto e non vuol dire nulla. L'analisi delle situazioni di ipervenduto ed ipercomprato deve essere inserita nel contesto operativo del bene analizzato, ovvero se il bene analizzato si trova in una situazione di mercato chiaramente rialzista, di mercato ribassista oppure se si trova in una situazione di trend laterale. Inoltre stiamo considerando un'ottica temporale di breve, medio o di lungo periodo? Questo perchè una situazione di ipervenduto sul breve potrebbe corrisponderà ad una situazione di neutralità sul medio e di ancora ipercomprato sul lungo.
Nel contesto attuale dire che siamo in ipervenduto cosa vuol dire? In molti sostengono che siccome siamo in ipervenduto bisogna comprare, in quanto un rally potrebbe essere imminente. L'investitore, però, deve essere consapevole che situazioni prolungate di fasi di ipervenduto localizzate in mercati impostati tecnicamente al ribasso sono la norma ed ogni rimbalzo che dovesse riportare l'indicatore in situazione di neutralità o, addirittura, in situazione di ipercomprato deve essere utilizzato per liquidare le posizioni lunghe ancora in essere e/o per aprire posizioni short.
Quindi è utile ricordare che: in un mercato al rialzo situazioni di ipercomprato, anche prolungate, sono la norma e confermano la forza del mercato; in un mercato al ribasso le situazioni di ipervenduto sono la norma e confermano la debolezza.
Sono indebitato, ma ho un vestito a stelle e strisce
Mr. Greenspan è fortunato: il problema del deficit gemello, al momento, non viene preso in seria considerazione da nessuno. Il gap della bilancia commerciale ha passato la soglia dei 50 miliardi di dollari, mentre il deficit pubblico del mese di luglio è arrivato quasi a 70 miliardi di dollari. Su questi dati, di fatto, non c'è stata nessuna reazione da parte del mercato, probabilmente perchè in molti sono stati presi di sorpresa e, nel dubbio, si è deciso di non agire. Però il problema sussiste ed è reale e, prima o poi, deve essere risolto. Come? Due possibili strade:
a) alzare i tassi
b) svalutare la valuta (il dollaro)
a) effetti positivi: trattiene i capitali rendendo più appetibili i rendimenti in dollari e si attira new money; frena l'inflazione da caro-petrolio. Effetti negativi: considerando i dati economici deboli e l'attuale stato di salute dei mercati azionari l'effetto potrebbe essere molto problematico; settore immobiliare a rischio.
b) effetti positivi: il bene (il dollaro) diventa estremamente accessibile. Effetti negativi: difficili da immaginare.
A mio avviso come sempre sarà l'azione del mercato a determinare in quale direzione si cercherà di andare. Il grafico che voglio proporvi riguarda proprio il US dollar Index (ovvero il dollaro americano paragonato ad un paniera di valute estere quali l'euro, la sterlina inglese, il franco svizzero, lo yen giapponese ed altre minori). I punti cruciali sono i seguenti:
a) l'indice si trova in un chiaro Bear Market (dollaro debole)
b) resistenze: 92, 99, 102 e 109
c) supporti: 87 e 85
d) probabile formazione di un triangolo simmetrico in atto. In teoria tale figura rientra nelle figure di continuazione, nel nostro caso il triangolo dovrebbe, quindi, risolversi con la violazione della parte bassa del triangolo ed il bear market, dopo questa pausa, dovrebbe riemergere. La violazione del supporto a 87, prima, e del secondo supporto a 85 in seguito confermerebbe lo scenario indicato, mentre una evoluzione positiva con violazione della prima resistenza a 92 potrebbe negare tale scenario.
Se il bear market in cui si trova il dollaro dovesse riemergere oro ed affini dovrebbero essere degli investimenti da considerare.
Conclusione
E' bello analizzare i mercati e le forze che lo muovono cercando di anticipare cosa potrebbe succedere e perchè. E' bello, ma non è facile, soprattutto quando le indicazioni che si raccolgono spingono, obbligatoriamente, a delle conclusioni poco incoraggianti. Il lavoro non è quello di arrivare a delle conclusioni di chiaro stampo politico (dove tutto va sempre bene quando sei al potere e tutto va sempre male quando sei all'opposizione), ma di raggiungere delle conclusioni che, pur avendo elementi di soggettività, possano essere logiche, coerenti ed interessanti da leggere, da discutere e da, perchè no, contestare.
*Salvatore Facineroso