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EuroBond Report 09/12/2002
Ottava finanziaria in cui, come nelle attese, è risultata essere protagonista la decisione della BCE di tagliare il tasso ufficiale di sconto di 50 bp, portando quindi il costo del denaro al 2,75% ( in America il costo del denaro si attesta all'1,25% ).
Tale decisione decisamente scontata dal mercato nella sua essenza ha sorpreso invece la stragrande maggioraza degli operatori per il suo ammontare.
Il future sull'Euribor scontava un taglio di 25 bp ed anche i differenziali sulle varie scadenze della curva non lasciavano presagire una manovra così aggressiva ( visto anche il sostanziale immobilismo degli ultimi 12 mesi della BCE ) da parte del governatore Duisenberg.
A nostro avviso tale manovra arriva con almeno 6 mesi di ritardo rispetto alle reali esigenze dell'economia europea ed i suoi effetti, risulteranno nel breve privi di particolare efficacia, causa la tempistica e la modalità con la quale essa è stata portata .
Intendiamoci la congiuntura europea si presta a molteplici interpretazioni, ma se l'obiettivo della BCE, in questo momento, è quello di sostenere l'economia ( come tra l'altro da circa 24 mesi sta tentando di fare la FED ) e non più esclusivamente quello di contenere la spinta inflazionistica e di monitorare la crescita della massa monetaria M3, tale mossa arriva con un ritardo - come detto -minimo di 6 mesi.
Perché mai con la ripresa economica alle porte ( sono parole pronunciate dalla BCE ) si vira frettolosamente verso una politica monetaria espansiva quando i suoi effetti ( gap temporale ) risulteranno tangibili non prima di 6 mesi?
Già proprio tra 6 mesi, e cioè proprio quando la ripresa economica dovrebbe iniziare a compiersi.
Ebbene se lo scenario viene visto in netto miglioramento perché mai si è optato per questa decisione?
Tra l'altro, se ci limitiamo ad analizzare la situazione europea esclusivamente dal punto di vista monetario, non possiamo fare a meno di analizzare come i tassi di interessi in europa - e prescindendo dal ciclo economico - fossero già di per se estremamente bassi.
Ciò poiché a fronte di un'inflazione reale superiore al 3% ( da ricordare l'amara riflessione del Ministro Tremonti sugli effetti inflattivi prodotti dall'euro ) i tassi erano del 3,25% e quindi lo spread era estremamente limitato se non nullo o negativo come negli States.
Ed allora, perché la Banca Centrale Europea se realmente scorge dagli indicatori economici, dei segnali di ripresa ha compiuto una mossa contraria al suo mandato?
Mandato che ricordiamolo ancora una volta prevede come unico obiettivo il contenimento dell'inflazione.
A tali interrogativi avremo presto delle risposte, poiché già nel prossimo mese di gennaio saranno resi noti dei dati estremamente significativi sullo stato di salute del ciclo economico e soprattutto sullo stato di fiducia delle imprese e sul mantenimento dei consumi privati.
A nostro avviso si preannuncia un primo semestre del 2003 per ciò che concerne gli indicatori economici "ancora in laterale" e non si avranno dei chiari segnali di ripresa economica prima del IV trimestre del 2003.
In questo quadro il settore che - sempre a Ns avviso - "trainerà" la ripresa europea sarà quello telefonico, poiché esso risulta essere l'unico settore in cui si denota una chiara leadership europea rispetto ai player di oltreoceano.
Sul fronte corporate, si è assistito ad una settimana interlocutoria con delle leggere prese di benficio sul settore auto e tmt.
Tra i tmt ( come più volte annunciato e consigliato in questo corner ) in controtendenza France Telecom, che sulla spinta del nuovo piano di riduzione del debito targato Breton ha visto ridurre gli spread ai livelli minimi degli ultimi 18 mesi.
Estremamente interessante la performance del bond cv 4% 11/2005 che acquistato in area 87/88 si trova a ridosso dei 95 punti.
Ancota tra i tmt interessante sottolineare, sulla spinta di una decisione di sostegno del governo tedesco per ridurne l'indebitamento, sostanziale tenuta per Deutsche Telekom .
Sul settore auto prese di profitto per Ford, BMW, Daimler Chrysler ( che ha pagato anche il lancio sul primario di un bond da 600 Mln di euro con cedola 4,625% e scadenza 10/2006 ).
Tra i finanziari ancora debolezza per le banche tedesche mentre si è registrata una sostanziale tenuta delle quotazione per le banche italiane ad eccezione che per la carta emessa da Pop.Lodi e Capitalia.
Per il settore industriale, buon denaro ha accompagnato le emissioni di quegli emittenti impegnati sia nella produzione che nella distribuzione di beni ciclici natalizi.
Sul fronte dei titoli governativi ( dopo la decisione della BCE si è registrato un movimento di appiattimento della curva generato da vendite sulla parte breve e acquisti sulla parte media e lunga della stessa ) scontato il movimento post-taglio ( rally dei governativi sulle apettative di incertezza sui tempi e i modi della ripresa economica ) riteniamo che ogni escursione del bund future in area 112,5 - 113 vada valutata come un'interessante opportunità di short sul breve periodo.
Da valutare l'effetto carta che si verificherà mercoledi 11 con il lancio del nuovo Shatz a due anni.
Ottava finanziaria in cui, come nelle attese, è risultata essere protagonista la decisione della BCE di tagliare il tasso ufficiale di sconto di 50 bp, portando quindi il costo del denaro al 2,75% ( in America il costo del denaro si attesta all'1,25% ).
Tale decisione decisamente scontata dal mercato nella sua essenza ha sorpreso invece la stragrande maggioraza degli operatori per il suo ammontare.
Il future sull'Euribor scontava un taglio di 25 bp ed anche i differenziali sulle varie scadenze della curva non lasciavano presagire una manovra così aggressiva ( visto anche il sostanziale immobilismo degli ultimi 12 mesi della BCE ) da parte del governatore Duisenberg.
A nostro avviso tale manovra arriva con almeno 6 mesi di ritardo rispetto alle reali esigenze dell'economia europea ed i suoi effetti, risulteranno nel breve privi di particolare efficacia, causa la tempistica e la modalità con la quale essa è stata portata .
Intendiamoci la congiuntura europea si presta a molteplici interpretazioni, ma se l'obiettivo della BCE, in questo momento, è quello di sostenere l'economia ( come tra l'altro da circa 24 mesi sta tentando di fare la FED ) e non più esclusivamente quello di contenere la spinta inflazionistica e di monitorare la crescita della massa monetaria M3, tale mossa arriva con un ritardo - come detto -minimo di 6 mesi.
Perché mai con la ripresa economica alle porte ( sono parole pronunciate dalla BCE ) si vira frettolosamente verso una politica monetaria espansiva quando i suoi effetti ( gap temporale ) risulteranno tangibili non prima di 6 mesi?
Già proprio tra 6 mesi, e cioè proprio quando la ripresa economica dovrebbe iniziare a compiersi.
Ebbene se lo scenario viene visto in netto miglioramento perché mai si è optato per questa decisione?
Tra l'altro, se ci limitiamo ad analizzare la situazione europea esclusivamente dal punto di vista monetario, non possiamo fare a meno di analizzare come i tassi di interessi in europa - e prescindendo dal ciclo economico - fossero già di per se estremamente bassi.
Ciò poiché a fronte di un'inflazione reale superiore al 3% ( da ricordare l'amara riflessione del Ministro Tremonti sugli effetti inflattivi prodotti dall'euro ) i tassi erano del 3,25% e quindi lo spread era estremamente limitato se non nullo o negativo come negli States.
Ed allora, perché la Banca Centrale Europea se realmente scorge dagli indicatori economici, dei segnali di ripresa ha compiuto una mossa contraria al suo mandato?
Mandato che ricordiamolo ancora una volta prevede come unico obiettivo il contenimento dell'inflazione.
A tali interrogativi avremo presto delle risposte, poiché già nel prossimo mese di gennaio saranno resi noti dei dati estremamente significativi sullo stato di salute del ciclo economico e soprattutto sullo stato di fiducia delle imprese e sul mantenimento dei consumi privati.
A nostro avviso si preannuncia un primo semestre del 2003 per ciò che concerne gli indicatori economici "ancora in laterale" e non si avranno dei chiari segnali di ripresa economica prima del IV trimestre del 2003.
In questo quadro il settore che - sempre a Ns avviso - "trainerà" la ripresa europea sarà quello telefonico, poiché esso risulta essere l'unico settore in cui si denota una chiara leadership europea rispetto ai player di oltreoceano.
Sul fronte corporate, si è assistito ad una settimana interlocutoria con delle leggere prese di benficio sul settore auto e tmt.
Tra i tmt ( come più volte annunciato e consigliato in questo corner ) in controtendenza France Telecom, che sulla spinta del nuovo piano di riduzione del debito targato Breton ha visto ridurre gli spread ai livelli minimi degli ultimi 18 mesi.
Estremamente interessante la performance del bond cv 4% 11/2005 che acquistato in area 87/88 si trova a ridosso dei 95 punti.
Ancota tra i tmt interessante sottolineare, sulla spinta di una decisione di sostegno del governo tedesco per ridurne l'indebitamento, sostanziale tenuta per Deutsche Telekom .
Sul settore auto prese di profitto per Ford, BMW, Daimler Chrysler ( che ha pagato anche il lancio sul primario di un bond da 600 Mln di euro con cedola 4,625% e scadenza 10/2006 ).
Tra i finanziari ancora debolezza per le banche tedesche mentre si è registrata una sostanziale tenuta delle quotazione per le banche italiane ad eccezione che per la carta emessa da Pop.Lodi e Capitalia.
Per il settore industriale, buon denaro ha accompagnato le emissioni di quegli emittenti impegnati sia nella produzione che nella distribuzione di beni ciclici natalizi.
Sul fronte dei titoli governativi ( dopo la decisione della BCE si è registrato un movimento di appiattimento della curva generato da vendite sulla parte breve e acquisti sulla parte media e lunga della stessa ) scontato il movimento post-taglio ( rally dei governativi sulle apettative di incertezza sui tempi e i modi della ripresa economica ) riteniamo che ogni escursione del bund future in area 112,5 - 113 vada valutata come un'interessante opportunità di short sul breve periodo.
Da valutare l'effetto carta che si verificherà mercoledi 11 con il lancio del nuovo Shatz a due anni.