Aikman
Forumer attivo
"Improvvisa e in un certo modo inattesa è giunta venerdì scorso la notizia del prossimo aumento di capitale di Fastweb, aumento destinato – secondo quanto comunicato dalla società – a finanziare un progetto di sviluppo che consenta di raggiungere la metà delle case italiane. L’aumento di capitale è di 800 milioni di euro ed è una cifra ragguardevole: quasi il 40 % dell’attuale capitalizzazione.
Riaffermiamo che il management della società non ha mai deluso il mercato negli anni successivi alla quotazione. Certo, il prezzo di collocamento a posteriori appare essere un furto, ma eravamo nel pieno dell’euforia e Scaglia non è stato l’unico né il peggiore. Con questa mossa Fastweb tenta di diventare il n. 2 in Italia nella telefonia fissa dietro al monopolista Telecom, l’unico concorrente che disponga di una rete di proprietà in molte città e possa offrire un servizio autonomo e non essere un semplice rivenditore di connettività Telecom.
Fino a qualche giorno fa la società ha avuto contatti con ENEL per rilevare Wind: ora si dice che “l'opzione di una integrazione con Wind” è stata “scartata in quanto le attese del suo unico azionista non hanno consentito il raggiungimento di alcun accordo”. ENEL voleva troppo, in parole povere. A nostro parere l’integrazione prima o poi si farà, magari escludendo la componente “mobile” di Wind e acquistando soltanto la telefonia fissa. Diversamente, Fastweb si ritroverebbe un concorrente in più, in grado di sfidarla sul prezzo (le offerte ADSL Wind sono tra le più convenienti al momento) e di dimensioni tali da ostacolarne lo sviluppo. Come se non bastassero le politiche monopolistiche di Telecom…
Qualunque sia la strada intrapresa, il titolo Fastweb per qualche tempo dovrebbe soffrire. Il modello di business sembra ancora vincente, anche se occorre chiedersi fino a che punto Fastweb potrà soppiantare Telecom Italia nel mercato della banda larga. Il consiglio operativo è di restare fuori dal titolo a meno di discese particolarmente accentuate (meno 20-30 % dai prezzi attuali), nel qual caso si potrebbe acquistare anche per il medio-lungo periodo.
Milano, 17 gennaio 2005"
da http://www.corrieredeititoli.com/EBI.html
Aik
Riaffermiamo che il management della società non ha mai deluso il mercato negli anni successivi alla quotazione. Certo, il prezzo di collocamento a posteriori appare essere un furto, ma eravamo nel pieno dell’euforia e Scaglia non è stato l’unico né il peggiore. Con questa mossa Fastweb tenta di diventare il n. 2 in Italia nella telefonia fissa dietro al monopolista Telecom, l’unico concorrente che disponga di una rete di proprietà in molte città e possa offrire un servizio autonomo e non essere un semplice rivenditore di connettività Telecom.
Fino a qualche giorno fa la società ha avuto contatti con ENEL per rilevare Wind: ora si dice che “l'opzione di una integrazione con Wind” è stata “scartata in quanto le attese del suo unico azionista non hanno consentito il raggiungimento di alcun accordo”. ENEL voleva troppo, in parole povere. A nostro parere l’integrazione prima o poi si farà, magari escludendo la componente “mobile” di Wind e acquistando soltanto la telefonia fissa. Diversamente, Fastweb si ritroverebbe un concorrente in più, in grado di sfidarla sul prezzo (le offerte ADSL Wind sono tra le più convenienti al momento) e di dimensioni tali da ostacolarne lo sviluppo. Come se non bastassero le politiche monopolistiche di Telecom…
Qualunque sia la strada intrapresa, il titolo Fastweb per qualche tempo dovrebbe soffrire. Il modello di business sembra ancora vincente, anche se occorre chiedersi fino a che punto Fastweb potrà soppiantare Telecom Italia nel mercato della banda larga. Il consiglio operativo è di restare fuori dal titolo a meno di discese particolarmente accentuate (meno 20-30 % dai prezzi attuali), nel qual caso si potrebbe acquistare anche per il medio-lungo periodo.
Milano, 17 gennaio 2005"
da http://www.corrieredeititoli.com/EBI.html
Aik