Fiat a 6 euro lunedi'?

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Fonte Il Sole 24 Ore

Chrysler, Fiat alla stretta con l'Uaw - Il Sole 24 ORE

Chrysler, Fiat alla stretta con l'Uaw

Marco Ferrando28 dicembre 2013
IN QUESTO ARTICOLO

Argomenti: Management | Fiat | Chrysler | Veba | Ron Bloom | Sergio Marchionne | Borsa Valori | Stati Uniti d'America | Bob King



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Nei giorni scorsi, era stato Sergio Marchionne a sottoporre personalmente un'offerta a Bob King, il numero uno del sindacato americano Uaw. Ora, si apprende, la trattativa sarebbe stata presa in mano da Ron Bloom, il negoziatore americano, già vice presidente di Lazard, arruolato dalla Fiat in estate proprio per convincere i sindacati (come aveva fatto nel 2009, quando di mezzo c'era il salvataggio del gruppo) ad accettare l'offerta del Lingotto e disfarsi del 41,5% che gli resta di Chrysler.
Dettagli, forse, che però confermano l'impressione che la vertenza tra la Fiat e il Veba sia ormai alle battute decisive. L'agenzia Bloomberg, alla fine della settimana scorsa, aveva scritto della ripresa delle trattative tra le due parti, dando ulteriore vigore al titolo Fiat, che – sull'onda di altri rumors già giunti sul mercato – nelle ultime sedute ha guadagnato il 10% (+4,46% solo nella giornata di lunedì), riavvicinandosi ai massimi dell'anno toccati tra metà agosto e metà settembre. Ieri il titolo si è concesso una pausa (-0,26%), ma la situazione non è cambiata; anzi, la trattativa sarebbe ripresa subito all'indomani delle feste, e secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore potrebbe continuare nelle prossime ore per cercare una soluzione in tempi stretti, se non addirittura entro la fine dell'anno.
L'ad Fiat, Sergio Marchionne, in silenzio forzato da mesi – a causa delle regole ferree imposte dalla Sec durante il black period pre-quotazione di Chrysler – quest'anno non ha fatto il punto con i manager del gruppo nel tradizionale incontro di fine anno, ma la settimana scorsa era a Torino. Dopo Natale, si apprende, sarebbe rientrato in America, dove comunque è all'opera anche Ron Bloom, a quanto trapela direttamente con Bob King. Un elemento, questo, non irrilevante: se il fondo pensioni Veba, che è un fondo fiduciario, ha lasciato il posto al tavolo al vertice del suo soggetto gestore (e titolare della quota Chrysler) che è il sindacato Uaw, è perché vede vicino il traguardo.
D'altronde, si ragiona dentro e fuori dalla Fiat, i tempi e i termini dell'intesa ormai sembrano ampiamente definiti. Sul primo versante, un indizio prezioso è arrivato proprio da Marchionne, che ha preannunciato per la fine di aprile, insieme ai dati del primo trimestre 2014, il nuovo piano industriale del gruppo, a quattro anni dall'Investor day del programma Fabbrica Italia: considerato che l'elemento decisivo del nuovo piano sarà la piena integrazione con Chrysler, con la possibilità di utilizzare l'abbondante liquidità che fa capo alla controllata americana, evidentemente al Lingotto si ritiene che la vertenza sia al dunque.
Lo confermano anche le notizie uscite (e non smentite) la settimana scorsa. Se è vero, come ha scritto sempre l'agenzia Bloomberg, che il Veba avrebbe respinto una nuova offerta da 4,2 miliardi formulata dalla Fiat per il 41,5% di Chrysler in mano al fondo della Uaw, allora vuol dire che le parti stanno nuovamente trattando sull'intera quota di minoranza dei lavoratori, e che evidentemente ritengono alla portata un'intesa prima che il tribunale del Delaware si esprima sul valore delle call options. Anche sul fronte delle cifre, una mediazione ormai risulta a portata di mano: il progetto di quotare Chrysler così come richiesto dal Veba (progetto rinviato al primo trimestre 2014 formalmente per problemi fiscali) ha messo al lavoro squadre di analisti sul valore complessivo del gruppo americano, definito in circa 10 miliardi di dollari. Di qui l'offerta della Fiat dei giorni scorsi alla controparte - in pratica, il 41,5% dei 10 miliardi, che tradotto in euro fa circa 3 miliardi – ma anche lo spazio entro il quale il Veba può permettersi di tirare la corda nel braccio di ferro con Ron Bloom: il sindacato americano, come noto, punta a cinque miliardi di dollari, ma al netto delle battute poco diplomatiche di Marchionne («Si comprino un biglietto della lotteria», aveva detto nei mesi scorsi) a maggior ragione con le stime pre-Ipo potrà accontentarsi – senza temere azioni di responsabilità da parte dei suoi soci – di una somma a metà strada tra i 4 e i 5 miliardi di dollari, vale a dire una cifra vicina a quei 4,4-4,6 miliardi che alcuni analisti nei giorni scorsi davano come probabile punto d'incontro finale.
I dati di fatto, si fa notare in ambienti di borsa, sono due: la distanza tra quanto chiesto dal Veba e quanto offerto da Fiat si è significativamente assottigliata (erano due miliardi un anno fa, oggi è scesa a 800 milioni) e in ogni caso si tratta di un esborso alla portata del Lingotto, colmabile con un anno o anche meno dei profitti incassabili post-integrazione.
@marcoferrando77
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
Basteranno 6 Euro o ce ne vorranno meno ?
L'accordo sembrerebbe più conveniente (parte cash parte maxi dividendo). :mmmm:
:ciao:
 
sono entrato ...ANCHE SE IN GAP UP,fortissimo segnale positivo,
a 6,68

intanto ora siamo a 6,77
siate positivi
anche quest anno si è partiti con il botto
long gennaio e tutto l'anno
 
comunque sempre longgggggggggggggg

VI AVEVO DATO QUESTO CW UC FTSE C19000GE14 A 0,027 SUL TREAD SI GEOX
ORA SI VA IN CASSA SICURAMENTE

UC FTSE C19000GE14 ISIN IT0004963143
questa volta li sbanchiamo gli MM
adesso è strasicuro il gain
il prezzo è ancora basso solo 0,07 quando dovrebbe valere almeno il doppio a 0,12

SI VA A 22000 PER FINE GENNAIO

CALL 20 FEB14
SG FTSE C20000FE14 ISIN FR0011186824
 

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