Capitalia (CAP) fine del patto di sindacato (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
La mò forever ha scritto:
il 22 ottobre

no tanto x dì poi deducete ciò che volte nè illustrissimi
sì?

vabbè sara che tronki vuole vendere la sua partecipazione

sarà che nell'azionariato c'è opure berluskino con mafia cicilana annessa
 

La mò forever

Forumer attivo
l' uniko rumors certo è che abn vederà la sua quota....

poi se aggiungete l' esortazione di Draghi a non menarsela......e chiudo qui non vorrei essere messo nella black list dei postatori fuorvianti di IO :rolleyes: :help:

speriamo di non avere abbassato la qualità :( se si pasiensa :sad:
 

tontolina

Forumer storico
CAPITALIA DELLE MIE BRAME - SE GLI OLANDESI ESCONO, UNICREDIT PRONTO A ENTRARE IN GIOCO: SI PROFILA UN ASSE ARPE-PROFUMO - SCENARIO ATTRAENTE MA NON FA I CONTI CON IL POTERE DI GERONZI, FORTE DELL’APPOGGIO DEI FRANCESI DI BOLLORÉ…




Giovanni Pons per La Repubblica

«Tutte le opzioni sono aperte». Risponde così Rijkman Groenink a chi gli chiede se a ottobre il colosso olandese Abn Amro uscirà dal patto di sindacato Capitalia. Nelle ultime ore è cresciuto il partito di coloro che vedono un disimpegno degli olandesi dalla banca romana, ma in realtà la partita è ancora tutta da giocare. «Guardiamo a tutte le opportunità che il mercato presenterà poiché Abn Amro vuole crescere in Italia», sottolinea il presidente ai suoi più vicini collaboratori. Non è chiaro però se la sua banca concentrerà tutte le energie sull´Antonveneta, di cui ha acquisito il controllo quasi totalitario all´inizio di quest´anno, o se sia interessata a giocare un ruolo nel risiko bancario che passerà inevitabilmente per Capitalia.

Se Abn Amro dovesse disimpegnarsi, infatti, tutto il patto potrebbe traballare e addirittura sciogliersi aprendo la strada a un´aggregazione con qualche altro istituto di credito. La Banca Intesa di Giovanni Bazoli e Corrado Passera aveva progettato un´integrazione amichevole nella scorsa primavera ma l´operazione non è andata a buon fine. Adesso potrebbe riprovarci ma il tam tam di Borsa riporta che un altro gruppo italiano ha messo gli occhi sull´istituto romano, vale a dire l´Unicredit di Alessandro Profumo.

La sintonia tra la banca milanese e quella romana deriva dai buoni rapporti che in questo periodo sono stati allacciati tra Profumo e Matteo Arpe, amministratore delegato di Capitalia. Entrambi i manager erano sullo stesso fronte in occasione dell´elezione del presidente dell´Abi, cioè a favore di Roberto Mazzotta e contro Corrado Faissola, il candidato sostenuto a spada tratta da Bazoli.

E negli ambienti milanesi si dice che qualora si procedesse a un´aggregazione tra Unicredit-Hvb e Capitalia il problema della sovrapposizione del management non esisterebbe in quanto Profumo sosterrebbe a gran voce (e con il peso azionario delle due banche unite) la nomina di Arpe ad amministratore delegato di Mediobanca.

Lo scenario, in questi termini, sembra attraente ma non fa i conti con le prerogative di Geronzi, il presidente di Capitalia tornato in sella dopo due mesi di interdizione per l´inchiesta Parmalat-Ciappazzi. A quanto risulta Geronzi vorrebbe mantenere il più possibile Capitalia indipendente, e per far ciò punta a rinnovare il patto di sindacato anche con il sostegno degli olandesi.

A favore di questa strategia vi sono anche i francesi di Vincent Bolloré, alleati di Capitalia all´interno dell´azionariato di Mediobanca, che secondo alcune indiscrezioni sarebbero pronti a puntellare l´azionariato dell´istituto romano qualora ve ne fosse bisogno. Tra l´altro, la prova che Geronzi esercita ancora le sue funzioni a pieno titolo viene dall´ultimo ribaltone in casa Rcs, nel quale il presidente di Capitalia ha giocato un ruolo di sfondamento nei confronti di Vittorio Colao e degli esponenti di Banca Intesa che lo sostenevano. Si vedrà, dunque, tra agosto e settembre, se Capitalia entrerà a pieno titolo nel risiko bancario o se riuscirà a restarvi fuori.



Dagospia 30 Luglio 2006
 

tontolina

Forumer storico
Citigroup colloca 10 milioni di azioni, ma Capitalia regge

chi sta vendendo? Pirelli?


News in diretta
del 04/08/2006 12.20
tipo: CAL

Citigroup colloca 10 milioni di azioni, ma Capitalia regge

Dieci milioni di azioni rappresentano lo 0,4% circa del capitale. Il controvalore del pacchetto a 6,58 euro per azione è di 65,8 milioni di euro. Al momento Citigroup non ha commentato la notizia. Intanto Capitalia Sofipa, controllata dell'istituto capitolino, ha acquistato la partecipazione di maggioranza in Cobra per un investimento complessivo di 17,5 milioni di euro

Citigroup sta collocando 10 milioni di azioni Capitalia a 6,58 euro. E' quanto hanno riferito alcuni trader. In ogni caso il titolo non sembra risentire dell'operazione. Dopo un primo momento di sbandamento, con l'azione scesa a un minimo a 6,56 euro, ora Capitalia si attesta a piazza Affari a quota 6,59 euro e segna un +0,07%.

Dieci milioni di azioni rappresentano lo 0,4% circa del capitale della banca e il controvalore del pacchetto a 6,58 euro per azione è di 65,8 milioni di euro. La media delle azioni trattate in un giorno in Borsa nell'ultimo mese è di 11 milioni. Al momento Citigroup non ha commentato la notizia e non si conosce il nome del venditore.

Intanto oggi Capitalia Sofipa, controllata dell'istituto capitolino, ha acquistato, per conto dei fondi Sofipa Equity Fund e Sofipa Equity Fund II, la partecipazione di maggioranza in Cobra. I due fondi hanno investito complessivamente 17,5 milioni di euro.
 

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