Come vedi da quello che hai riportato tu stesso per aumentare i cenoni+veglioni dell'1,1% i prezzi medi dei medesimi sono PRIMA dovuti SCENDERE del 2,9.
E se la matematica non è un'opinione mentre 100 per 100 fa 10.000...
101,1 (i nuovi cenoni) per 97,1 (il nuovo prezzo unitario) fa 9816,81, vale a dire che la SPESA è DIMINUITA dell' 1,83% e rotti (ma lo dice pure lì).
E infatti si dice chiaramente che oltre il 30% dei ristoratori HA RIDOTTO I PREZZI per intercettare più domanda: chissà perchè un passaggio così cruciale ai fini del discorso che stiamo facendo non lo hai sottolineato....
Stesso discorso andrebbe fatto per gli spumanti ecc. per i quali si citano le quantità ma non i prezzi (a parte poi che quelli si potrebbero interpretare al contrario come acquisti scaramantici, un po' come le giocate del lotto che si impennano quanto più la gente si trova messa male).
E stiamo comunque parlando di spese tipicamente rigide (alimentari; Capodanno; non certo di uscite al ristorante calcolate su tutti gli "anonimi" giorni dell'anno).
Inoltre questi dati andrebbero incrociati con quelli delle presenze alberghiere: magari scopriremo che un bel po' di cenoni hanno soppiantato altrettante presenze in albergo, cosicchè il gap negativo di spesa diventerebbe ancora maggiore.
Insomma, cerchiamo di non stravolgere il senso stesso di ciò che si posta fino al punto da dargli il significato opposto. La cosa incredibile è che quello stesso articolo dice che la spesa si è ridotta grazie "solo" all'effetto di contenimento dei prezzi: "solo" ? E non è proprio questo l'indice della crisi ? Avete mai visto i negozianti non approfittarsi con aumenti dei prezzi quando c'è una corsa agli acquisti coi portafogli gonfi ?