Aikman
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"Nella prima analisi sul titolo, conteso tra l’olandese ABN Amro e le truppe nazionali guidate dal prode Governatore Fazio, avevamo detto che ben difficilmente ABN avrebbe avuto la meglio.
Per il momento, i fatti confermano quanto previsto, con ABN che si è vista costretta a rivolgersi alle autorità europee per “avere soddisfazione”, di fronte alla potente scalata della Banca Popolare di Lodi, “longa manus” di Fazio, che l’ha autorizzata a salire fino al 29,9 % dei titoli (sopra il 30 %, ricordiamo, scatta l’obbligo di OPA).
Gli olandesi, ai quali il permesso di incrementare le proprie quote in passato è sempre stato negato, protestano vigorosamente ed hanno ragione, ma non c’è nulla da fare: la Popolare di Lodi sta acquistando sul mercato, proprio mentre ABN è vincolata al palo dalla legge che le imporrebbe di alzare automaticamente il prezzo d’OPA in caso di singoli acquisti superiori a quest’ultimo. ABN contesta a Banca d’Italia l’autorità di poter intervenire pesantemente nella definizione degli assetti delle banche italiane, ed è proprio qui il punto, come si debba interpretare quella “vigilanza prudenziale” sul sistema bancario che spetta esclusivamente alla Banca d’Italia.
Sullo sfondo un altro tema “caldo” è lo statuto delle banche popolari italiane, società quotate ma, di fatto, mai contendibili, a meno che trasformino il proprio assetto giuridico. Le Popolari sono quindi una sorta di fortino che può essere espugnato esclusivamente per volontà dei difensori.
Detto questo, la possibilità che la contesa si risolva in tribunale non depone a favore delle sorti del titolo. Prima di prendere ogni posizione, è il caso perlomeno di attendere l’assemblea degli azionisti, convocata per il 30 aprile o il 15 maggio in seconda convocazione. In quella sede i rapporti di forza reali saranno più chiari.
Milano, 18 aprile 2005"
da http://www.corrieredeititoli.com
Aik
Per il momento, i fatti confermano quanto previsto, con ABN che si è vista costretta a rivolgersi alle autorità europee per “avere soddisfazione”, di fronte alla potente scalata della Banca Popolare di Lodi, “longa manus” di Fazio, che l’ha autorizzata a salire fino al 29,9 % dei titoli (sopra il 30 %, ricordiamo, scatta l’obbligo di OPA).
Gli olandesi, ai quali il permesso di incrementare le proprie quote in passato è sempre stato negato, protestano vigorosamente ed hanno ragione, ma non c’è nulla da fare: la Popolare di Lodi sta acquistando sul mercato, proprio mentre ABN è vincolata al palo dalla legge che le imporrebbe di alzare automaticamente il prezzo d’OPA in caso di singoli acquisti superiori a quest’ultimo. ABN contesta a Banca d’Italia l’autorità di poter intervenire pesantemente nella definizione degli assetti delle banche italiane, ed è proprio qui il punto, come si debba interpretare quella “vigilanza prudenziale” sul sistema bancario che spetta esclusivamente alla Banca d’Italia.
Sullo sfondo un altro tema “caldo” è lo statuto delle banche popolari italiane, società quotate ma, di fatto, mai contendibili, a meno che trasformino il proprio assetto giuridico. Le Popolari sono quindi una sorta di fortino che può essere espugnato esclusivamente per volontà dei difensori.
Detto questo, la possibilità che la contesa si risolva in tribunale non depone a favore delle sorti del titolo. Prima di prendere ogni posizione, è il caso perlomeno di attendere l’assemblea degli azionisti, convocata per il 30 aprile o il 15 maggio in seconda convocazione. In quella sede i rapporti di forza reali saranno più chiari.
Milano, 18 aprile 2005"
da http://www.corrieredeititoli.com
Aik